Politik | verso il voto

L'ultimatum di Zanin

Il leader della Civica bolzanina ai colleghi: "Fate cadere il veto su Bianchi per la lista unitaria. Non appoggeremmo progetti divisivi".
Roberto Zanin & Christian Bianchi
Foto: Facebook/Christian Bianchi

Via il veto su Christian Bianchi o mi tiro fuori! Questo il messaggio di Roberto Zanin in particolare alla Civica meranese di Andrea Casolari. Il progetto di unione delle liste civiche di Zanin, Gennaccaro, Zaccaria e Casolari, dunque, vacilla. Zanin ribadisce quanto detto un mese fa in un’intervista a Salto, che non intende aderire a un progetto di civiche solo di centrodestra sull’asse Bianchi-Zaccaria-Cleva (ma a differenza di un mese fa l’ex antagonista di Caramaschi si definisce "uomo di centrodestra"). Il leader della lista Civica del capoluogo però non vuole assecondare il veto sul sindaco di Laives. Dato ormai per perso l'ex leghista Filippo Maturi che sembra intenzionato a portare avanti il suo progetto in splendida solitudine rischiando di ridurlo a semplice lista di disturbo (si chiamerà Centro destra), il timore di Zanin è che civiche si dividano in ulteriori due liste differenti. Ma non ci sarebbe da sorprendersi: la capacità di frammentarsi del quadro politico locale non ha eguali.

In una lettera ai media Zanin ribadisce di non avere intenzione di candidarsi e che la sua idea di movimento civico “supera la concezione di destra e sinistra”. Il collante dovrebbe, cioè, “essere la buona amministrazione e l’ottimizzazione della qualità della rappresentanza del gruppo etnico italiano in Provincia”.

Nel programma politico di questa formazione ci dovrebbe essere spazio per “il contrasto al carovita, il reperimento di nuovi alloggi a costi sostenibili, dare una visione allo sviluppo turistico dei nostri principali centri, lo sviluppo della libertà economica privata, la ristrutturazione del sistema sanitario finalizzata alla razionalizzazione delle risorse, la valorizzazione dei centri urbani, il sostegno alle piccole imprese non sono temi di destra o sinistra. Sono temi che tutti noi riteniamo essenziali e che rispetto ai quali tutti insieme potremmo proporre soluzioni. Tutto ciò non si concilia con veti ed esclusioni”.

Poi arriva il messaggio molto esplicito a Casolari, la cui civica alle ultime elezioni si era alleata con il Pd di Tommasini e Repetto, che dopo l’uscita allo scoperto di Bianchi aveva di fatto detto “no tu no”.

 

“Tutto ciò – scrive Zanin - non si concilia con il veto a Christian Bianchi. Faccio davvero fatica a tollerarlo perché si giustificherebbe solo per due ragioni: la prima ideologica (…troppo a destra…) la seconda opportunistica (candidatura troppo forte che mette a rischio la riuscita di altri). Ebbene nessuna delle due motivazioni è per me accettabile. La prima perché Christian è uomo di centrodestra come lo sono io e come testimonia la nostra storia. La seconda perché non candido e quindi per me è importante la riuscita del progetto nel suo insieme e non l’elezione di uno o dell’altro candidato. Ritengo assurdo rinunciare a unire persone e consensi”.

Dopodiché il leader della civica bolzanina tende una mano ai meranesi.  “La mia visione non si concilia neppure con una idea di liste civiche di centrodestra che forse è nei progetti di Christian. Perché il progetto rivoluzionario, forse utopistico, ma che sarebbe davvero in grado di iniziare a scardinare l’immobile politica altoatesina, è un progetto civico unitario e inclusivo. Tutto con l’unico scopo di realizzare il primario interesse pubblico, con un occhio di riguardo per la tutela degli interessi della comunità italiana; comunità che sta perdendo valore per la relativa forza della sua rappresentanza in questi ultimi decenni”.
"Non mi spenderei - dice Zanin -  per un progetto di civiche che si dovrebbe scontrare con altri civici, facendosi la guerra e mirando contro tutti i partiti nazionali, senza alcuna visione unitaria. Non posso immaginarmi in una competizione elettorale che veda sul campo tre progetti civici di matrice italiana”.

Zanin infine chiede a tutti di sedersi intorno ad un tavolo facendo un passo indietro per “rilanciare il progetto unitario su alcuni punti condivisi e poi raccogliere le adesioni di tutte le civiche dell’Alto Adige che vogliano esserci.”