Politik | La Lettera

"A udienza solo chi sa il tedesco"

La dirigente Niederkofler, già protagonista del caso Stifter, ha inviato una missiva ai genitori della Grundschule Gries. Achammer: "Ha il mio pieno sostegno"
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Foto: Bild: Wikimedia

Dopo lo scoop del Corriere dell’Alto Adige della settimana scorsa la dirigente Liselotte Niederkofler, al centro di una polemica perché ha rifiutato l’iscrizione alla media Stifter di un ragazzo con background migratorio non sufficientemente preparato linguisticamente, ha ricevuto un "richiamo ufficiale verbale" da parte dell’intendenza. Ma a conferma che è in corso una vera e propria offensiva etnico-identitaria di stampo pre-elettorale, la stessa dirigente - ma in questo caso per il grado scolastico inferiore, la Grundschule Gries - ha mandato una lettera di convocazione alle udienze generali che ha fatto sgranare gli occhi a più di qualche genitore, anche di madrelingua tedesca.

Mercoledì 29 marzo 2023 – vi si legge - si svolgerà la seconda giornata di udienze generali per le classi quarte e quinte della scuola primaria, nel pomeriggio dalle ore 14:00 alle ore 17:00. In allegato trovate l'elenco degli insegnanti con gli orari e il luogo dell'incontro.  Per evitare lunghi tempi di attesa, vi chiediamo di avere solo brevi colloqui con i singoli insegnanti. Per colloqui più lunghi, gli insegnanti sono a disposizione negli orari di consultazione individuali”.  E fin qui tutto normale. “Vorrei sottolineare – è però la chiusa - che i colloqui con gli insegnanti si terranno in tedesco. Se lei non parla tedesco, può portare una persona di supporto. Altrimenti può chiedere un mediatore linguistico in segreteria”.            

L’obiettivo è senza dubbio quello di mettere in imbarazzo i genitori che non sono di madrelingua tedesca o mistilingui, e cioè i genitori italiani con scarse conoscenze linguistiche o gli stranieri. Ma, per fare un esempio, potrebbe non essere a proprio agio neppure il coniuge pugliese o ligure di una coppia mistilingue, che si trovasse ad essere l'unico dei due libero per le udienze. Dopo una missiva del genere è garantito che quel genitore, se non ha intenzione di sollevare polemiche come accadde qualche anno fa alle von Aufschnaiter, quel giorno se ne resterà a casa propria. Obiettivo centrato. Ma è giusto così? (ndr: a riguardo nell’infobox in fondo un breve commento personale).

L’assessore/Obmann Svp Philipp Achammer - il quale ha evidentemente deciso che il suo partito, per recuperare punti percentuali in vista delle elezioni di ottobre, deve puntare anche sulle questioni etnico-identitarie – non ha dubbi. “Io non so se è la prima volta che viene mandata una comunicazione come questa, ma devo dire che il suo contenuto e questo modo di lavorare li sostengo assolutamente. Ci deve essere chiarezza: siamo una scuola tedesca e la lingua di comunicazione, proprio perché siamo una scuola tedesca, è il tedesco. Perché lo dico in questo modo? Perché i genitori hanno una responsabilità e il dovere accompagnare il loro figlio nella lingua della scuola, aiutarli nei compiti se è necessario … . Questa sarà una delle mie proposte la prossima settimana, perché si devono muovere anche i genitori. Era già capitato in passato che un genitore chiedesse le comunicazioni in lingua italiana, ma noi abbiamo sempre detto che la nostra scuola è una scuola tedesca e le comunicazioni le fa in lingua tedesca. Questa è una posizione anche nell'interesse dei ragazzi che hanno il diritto di essere seguiti dalla famiglia. Per questo io non trovo niente di problematico nella comunicazione, anzi".

Sulla Tageszeitung di ieri (23 marzo) Achammer ha negato che si tratti di un tema tirato fuori ad hoc per le elezioni ed ha spiegato il suo "piano" in vista di una riunione con i dirigenti in programma lunedì. Tra le novità che ha preannunciato vi è "un colloquio con i genitori per scoprire se ha veramente senso per il bimbo l’iscrizione nella scuola tedesca. Se il bimbo non conosce bene il tedesco - ha detto l'assessore - lo mettiamo in una situazione degradante per lui stesso. In secondo luogo "l’obiettivo è creare le condizioni affinché I genitori siano in grado di aiutare i figli nello studio, con corsi di lingua". Come terzo punto del proprio "piano" Achammer indica la divisione delle classi a seconda del livello linguistico degli studenti.