Politik | Bolzano

"La mia scuola è differente"

Il centrodestra reagisce al caso dei colloqui "solo in tedesco" alle elementari di Gries. Vettorato (Lega): "Politica sulla pelle delle famiglie". Scarafoni (FdI): "Offensiva etnica".
Giuliano Vettorato
Foto: giuseppe musmarra

"La mia scuola è differente. La mia scuola è per la valorizzazione delle tre culture presenti sul territorio, ma anche per l'inclusione. Non si fa politica con le studentesse e gli studenti. Non si fa politica sulla pelle delle loro famiglie". Questo il commento dell'assessore alla scuola italiana e vicepresidente della provincia Giuliano Vettorato (Lega) alla vicenda dell'invito da parte della dirigente delle elementari di lingua tedesca di Gries sui colloqui per genitori "solo in tedesco". A Vettorato si unisce la consigliera comunale di Fratelli d'Italia Anna Scarafoni: "Continua l’offensiva di una certa politica nella speranza di recuperare qualche voto etnico. Con il chiaro obbiettivo di mettere in difficoltà i genitori che non sono di madrelingua tedesca o mistilingui".

 

 

Secondo Scarafoni, "la dirigente del distretto scolastico di lingua tedesca di Gries ha ordinato ai genitori di dotarsi di un traduttore linguistico in vista delle prossime udienze scolastiche (in realtà il mediatore/la mediatrice sarebbe fornita dalla scuola, ndr)". "Poniamo il caso di una famiglia mistilingue il cui coniuge di madrelingua tedesca risulti al momento dell’udienza impegnato al lavoro; il coniuge italiano dovrebbe presentarsi alle udienze del figlio portando con se un mediatore linguistico?" si domanda la esponente di destra, sottolineando la natura "sgradevole" della situazione. “In un Alto Adige in cui il tema di scontro etnico è non solo superato, ma addirittura ignorato dalla nuove generazioni che si avvalgono della conoscenza di entrambe le lingue, spesso anche dell’inglese come chiave universale di comunicazione verso l’Europa ed il mondo, mi domando a chi faccia comodo riportare alta la tensione sullo scontro etnico. Una campagna elettorale condotta in questo modo rischia di riportare l’Alto Adige in dietro di 20 anni”, conclude la consigliera di FdI.