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In funivia da Appiano a Bolzano?

In cambio dell'assenza strategica in commissione l'Svp ha premiato Unterholzner (Enzian) con la votazione di una fantasiosa mozione sugli impianti a fune.
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Foto: Helmuth Rier

Quanto vale un’assenza strategica per rinviare la discussione in commissione di una legge importante che, discussa lunedì, avrebbe  messo nei guai seri la maggioranza? Oggi scopriamo che vale l’approvazione di una mozione – opportunamente emendata – sulla mobilità sostenibile, in parte vaga, in parte concreta e in parte fantasiosa.  

Il documento scritto da Josef Unterholzner (Enzian) e intitolato Le funivie come alternativa alle strade congestionate, evidenzia “che negli agglomerati urbani della provincia, dove si concentrano i flussi di pendolari e turisti, spesso si registra un elevato volume di traffico e si formano code, anche perché molti usano la propria macchina viaggiando per lo più da soli. Una soluzione praticabile per tutti era possibile solo tenendo pienamente conto dei tre fattori principali, che sono l’economia, il sociale e la salvaguardia dell’ambiente: pertanto, era compito della politica offrire alla gente mezzi di locomozione alternativi, inseriti in una rete di viabilità capillare e facilmente accessibile, che consenta di spostarsi agevolmente e in tempi rapidi da un posto all’altro”.

Fingendo di aver avuto delle telefonate importanti (l’episodio è ricostruito qui), il consigliere di opposizione ha ottenuto in cambio di impegnare la giunta:

  • a valutare il maggior numero possibile di progetti e a pervenire a una decisione e alla loro realizzazione nel più breve tempo possibile, in modo tale da intervenire direttamente e attivamente, in base alle priorità, sulla situazione del traffico nelle zone maggiormente congestionate, avvalendosi della tecnologia degli impianti a fune;
  • ad adoperarsi, visto l’esito negativo del referendum sul tram a Bolzano e per l’Oltradige, al fine di realizzare un eventuale collegamento funiviario dal centro di Bolzano ad Appiano, Caldaro e Termeno;
  • a valutare la possibilità di un impianto a fune da Scena o da Tirolo verso la Val Passiria, in modo da disporre di un collegamento senza soluzione di continuità da Bolzano-Merano passando per Scena fino in Val Passiria.

Insomma, a parte che riesce un po' difficile immaginare una funinvia che passa su via Druso, qualcosa di concreto c’è.

Unterholzner, Josef
Josef Unterholzner Approvata una sua mozione sull'implementazione della mobilità sostenibile attraverso gli impianti a fune (foto Enzian)

 

Facendo una carrellata di quanti hanno preso la parola si apprende che Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha sottolineato che i collegamenti funiviari incidono sul paesaggio e ci possono essere soluzioni diverse, non solo quella degli impianti a fune, come per esempio la tramvia del’Oltradige che piace anche ai Comuni; Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha osservato che le funivie hanno senso fino a una distanza di 5 km, oltre questa non sono competitive. “Quindi per l’Oltradige non andrebbero bene, così come per la Val Passiria”, ha concluso;  Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) si è detto in linea di principio a favore della possibilità di valutare un collegamento tra Bolzano e Oltradige.  Paul Köllensperger (Team K) ha sottolineato che non c’era bisogno di una funivia a Tires finanziata con soldi pubblici, o di una funivia per Siusi il cui biglietto costa 20 € a fronte della chiusura di una strada che sarebbe stata tranquillamente utilizzabile e che, invece, il tram era la soluzione migliore per l’Oltradige; per Sandro Repetto (Partito Democratico - Liste civiche) la questione viene considerata sempre dal punto di vista turistico, non dell’uso dei cittadini, come dimostra il fatto che si fosse pensato di più alla ferrovia Merano-Malles che alla tratta Bolzano-Laives; Magdalena Amhof (SVP) ha annunciato che la SVP avrebbe sostenuto la mozione.

L’assessore ai trasporti Daniel Alfreider ha promesso di farsi carico dei contenuti della mozione, verificando alcuni progetti. “Attualmente – ha detto - si stanno facendo progetti in quest’ambito, nel confronto con i Comuni e nell’ambito di un cofinanziamento con mezzi europei”.
La mozione è stata messa in votazione per parti separate: le premesse sono state respinte, la parte dispositiva è stata approvata a maggioranza. (il punto (1) con 28 sì e 5 contrari, il punto (2) con 23 sì, 8 no e 2 astensioni, il (3) con 20 sì, 10 no e 2 astensioni).