Il delirio di Netanjahu

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Una settimana fa i palestinesi di Gaza aspettavano l'esito delle trattative per una possibile tregua. Ora aspettano l'ultimo atto della tragedia di cui sono vittime. Le loro condizioni di vita non sono cambiate: un milione e mezzo di sfollati, la metĆ bambini, stipati in un territorio che prima, giĆ sovraffollato, ospitava 300 mila persone. La maggior parte di loro ĆØ al freddo, in tende improvvisate e bagnate. Molte famiglie nel corso di questi mesi si sono spostate giĆ quattro, cinque volte, mancano cibo, acqua pulita, vestiti, coperte, scarpeā¦.manca tutto.
Ma ora si ĆØ aggiunta la paura per l'arrivo imminente dei carri armati israeliani annunciato da Netanyahu. Gli sfollati stanno alla frontiera con l'Egitto, alle loro spalle il muro che l'Egitto ha ingrandito e rinforzato con filo spinato per impedire un eventuale esodo. E dove ha schierato i suoi carri armati minacciando Israele di sospendere gli accordi di pace del ā67.
Tutta la comunitĆ internazionale sostiene che unāoperazione di terra a Rafah sarebbe un disastro, ma i palestinesi restano lƬ, senza vie di fuga, in attesa di ricevere indicazioni dall'esercito israeliano su dove dirigersi. Nelle ultime notti hanno sopportato attacchi durissimi, in cui sono stati bombardati quartieri residenziali, moschee ed una parte del campo profughi, con il conto delle vittime che continua a salire, sono ormai 28.500. L'esercito ha comunicato di aver liberato con questa operazione due ostaggi israeliani. Alcuni organi di stampa riportano la notizia che altri tre ostaggi sarebbero rimasti uccisi nella stessa operazione.
Oggi Netanyahu ha chiesto alle agenzie umanitarie di collaborare con il governo israeliano per evacuare i civili da Rafah, ma la Croce rossa internazionale ha fatto sapere che questa operazione ĆØ praticamente impossibile.
Nel tempo di una settimana la situazione è precipitata: solo mercoledì scorso, dopo varie giornate di incontri diplomatici al Cairo con la mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti, era arrivata la proposta di Hamas: in sintesi, una tregua di 135 giorni per consentire in tre fasi lo scambio tra i 136 ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e 1500 prigionieri politici palestinesi, oltre alla liberazione di tutti i palestinesi minorenni, donne, malati ed anziani, detenuti nelle carceri israeliane. In questo lungo periodo di sospensione dei combattimenti avrebbe dovuto essere elaborato un piano per la cessazione definitiva della guerra, con il completo ritiro delle forze armate israeliane da Gaza. -
āSi sono susseguiti gli appelli a Israele affinchĆ© eviti un attacco di terra in questa zona: dall'Unicef, alle Nazioni Unite, all'Oms, tutti chiedono ad Israele di fermarsi.ā
Nessuna controproposta ĆØ arrivata da Israele: il giorno stesso il premier Netanyahu ĆØ apparso in televisione per comunicare agli israeliani e al mondo che non ci sarĆ nessun negoziato e per ribadire che la distruzione totale di Hamas ĆØ l'unica soluzione possibile. La vittoria decisiva sarebbe ormai a portata di mano. Il giorno successivo Netanyahu ha ordinato all'esercito israeliano di muoversi verso Rafah.
Dopo queste dichiarazioni si sono susseguiti gli appelli a Israele affinchƩ eviti un attacco di terra in questa zona: dall'Unicef, alle Nazioni Unite, all'Oms, tutti chiedono ad Israele di fermarsi.
Un appello affinchĆ© Israele rinunci ad un'operazione di terra nella cittĆ del sud ĆØ arrivato anche da Borrel, responsabile della politica estera della comunitĆ europea; altri appelli arrivano dallāInghilterra, dalla Germania, dalla Cina. Biden, preoccupato in questo momento di mantenere il consenso della comunitĆ ebraica americana senza perdere quello della comunitĆ araba, ha ribadito il sostegno ad Israele ed ha chiesto al premier israeliano di non iniziare nessuna operazione militare a Rafah prima di aver messo a punto un piano credibile e realizzabile per evacuare la popolazione civile.
Di fronte agli appelli della comunitĆ internazionale Netanyahu ieri per lāennesima volta, ha risposto che rinunciare all'operazione di terra a Rafah significherebbe rinunciare alla distruzione di Hamas, primo obiettivo di Israele, ed ha addirittura dichiarato ātutti quelli che ci chiedono di fermarci sono complici di Hamasā.āTutti quelli che ci chiedono di fermarci sono complici di Hamasā.
Benjamin āBibiā Netanjahu -
Ma al di lĆ degli appelli verbali, nessuno dei governi occidentali alleati di Israele ha finora mai accennato alla possibilitĆ di passare a strumenti di pressione più incisivi, quali l'interruzione della fornitura di armamenti o la sospensione di rapporti economici o commerciali. Solo poche ore fa per la prima volta, Borrel ha dichiarato che āgli Stati Uniti dovrebbero rivedere lāinvio di armi a Israeleā. Insieme agli Stati Uniti dovrebbero farlo anche parecchi paesi europei, tra cui lāItalia. E forse ĆØ troppo tardi.
Diverse associazioni ebraiche, come la Jewish Voice for peace degli Stati Uniti, che conta 700 mila associati, chiedono al governo americano di togliere il sostegno ad Israele rispetto a questa guerra ed in generale rispetto alla politica repressiva e violenta di Israele verso i palestinesi. Anche in Italia 54 ebree ed ebrei laici hanno pubblicato una lettera appello, che sta ricevendo sempre più adesioni: denunciano la risposta sconvolgente del governo israeliano all'attacco di Hamas e l'assenza di un piano per uscire dalla guerra. I firmatari della lettera si dissociano dalle posizioni acritiche delle comunitĆ ebraiche italiane, affermando che la critica alle politiche di Israele non ĆØ antisemitismo.āDiverse associazioni ebraiche, come la Jewish Voice for peace degli Stati Uniti, che conta 700 mila associati, chiedono al governo americano di togliere il sostegno ad Israele rispetto a questa guerra ed in generale rispetto alla politica repressiva e violenta di Israele verso i palestinesi.ā
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Spostando lo sguardo allāinterno di Israele, sebbene Netanyahu stia perdendo molti consensi, può contare su una parte di popolazione comunque convinta della necessitĆ di continuare questa guerra. Subito dopo l'annuncio del premier, la settimana scorsa quindici mila israeliani hanno risposto all'appello di soldati e gruppi di estrema destra ed hanno manifestato a sostegno della politica di Netanyahu: nessun negoziato, la guerra deve continuare fino alla distruzione di Hamas. E rispetto agli ostaggi nelle manifestazioni si dice ciò che il governo non ha il coraggio di dichiarare: bisogna accettare qualche sacrificio per vincere. Il 4 febbraio dal kibbutz di Zikim, nel sud di Israele, ĆØ partita una marcia di estremisti che chiedono apertamente la colonizzazione della striscia di Gaza e l'espulsione della popolazione palestinese. Sullo sfondo l'immagine più triste: gruppi di manifestanti israeliani, in prima fila le Mothers of soldiers, che da due settimane al porto di Ashdod e al valico di Kerem Shalom stanno bloccando il passaggio di cibo e medicine destinati ai civili di Gaza.
āAccanto a questa parte di Israele che non vuole la fine della guerra e che anzi ĆØ pronta alla fase finale del più grande massacro dal dopoguerra ad oggi, esiste un'altra parte che non condivide o non condivide più queste posizioniā
Ma accanto a questa parte di Israele che non vuole la fine della guerra e che anzi è pronta alla fase finale del più grande massacro dal dopoguerra ad oggi, esiste un'altra parte che non condivide o non condivide più queste posizioni. Le stesse famiglie degli ostaggi e gli ex ostaggi si appellano disperatamente a Netanyahu, sostenendo che se continuerà con il tentativo di smantellare Hamas non ci saranno più ostaggi vivi da liberare. Lo stesso ha affermato l'ex generale Eisenkot, membro del consiglio di guerra di Israele: anche secondo lui la liberazione degli ostaggi e la distruzione di Hamas non sono obiettivi conciliabili.
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Attraverso i social media ci arrivano anche le voci e le testimonianze di attivisti e giovani israeliani, che cercano in tutti i modi di manifestare il loro dissenso al massacro in atto e in generale alle politiche israeliane nei confronti dei palestinesi: per questo vengono denunciati, a volte arrestati, sottoposti a perquisizioni o minacciati.
Come Meir Baruchin, un insegnante israeliano di storia ed educazione civica di 60 anni, che ĆØ stato arrestato e sospeso dall'insegnamento per aver postato una foto di bambini palestinesi uccisi a Gaza dall'immediata reazione di Israele all'indomani dell'attacco di Hamas del 7 ottobre. In seguito scarcerato e reintegrato a scuola, diversi studenti l'hanno accolto con sputi e insulti ed hanno abbandonato le sue lezioni. āConosco centinaia di insegnanti che hanno paura a parlare ā ha dichiarato l'insegnante in un'intervista. āIl mio licenziamento ĆØ stato un messaggio deliberato, l'obiettivo ĆØ quello di mettere a tacere qualunque voce critica. Il pubblico in Israele non sa cosa viene fatto in suo nome, nĆ© in Cisgiordania nĆ© a Gazaā.
Lo stesso sostiene la televisione franco- tedesca Arte che ha realizzato un reportage che evidenzia come i cittadini in Israele ricevano informazioni principalmente dal portavoce dell'esercito, che ogni sera li aggiorna sul conflitto in una conferenza stampa trasmessa in diretta dalla tv nazionale.Non si parla delle sofferenze della popolazione civile che vive nella striscia e solo pochi giornalisti israeliani mettono in dubbio le notizie ufficiali. -
Piccole minoranze di militanti politici, pacifisti e attivisti contro l'occupazione cercano di fare sentire il loro dissenso attraverso pagine Fb come Refuser Solidarity Network, e di organizzare piccole manifestazioni per chiedere la fine della guerra ed azioni simboliche per dare un volto ai palestinesi uccisi in massa a Gaza. Anche loro raccontano di minacce, fermi ed arresti. Il 26 dicembre Tal Mitnick, israeliano di 18 anni ĆØ stato condannato al carcere dal tribunale militare per essersi rifiutato di combattere nell'esercito israeliano.
āQuesta terra ha un problemaā ha dichiarato il ragazzo al momento della condanna āci sono due nazioni che hanno un legame indissolubile ed innegabile con questo posto. Anche con tutta la violenza del mondo non si possono cancellare il popolo palestinese e quello ebraico e la loro connessione con questa terra. Il problema ĆØ il suprematismo, la convinzione che essa appartenga ad un solo popolo. NĆ© la violenza di Hamas nĆ© quella dello stato israeliano possono risolvere la situazione. Non ci può essere una soluzione militare ad un problema politico...Mi rifiuto di credere che più violenza porterĆ sicurezza. Mi rifiuto di partecipare ad una guerra di vendettaā.
Lo stesso dirĆ tra pochi giorni una ragazza di 18 anni, quando a sua volta sarĆ giudicata per lo stesso reato.
Antwort auf Zitat: āĆ necessario un⦠von Peter Gasser
Penso che Israele non sia alā¦
Lāobiettivo urgente ĆØ quello di FERMARE IL MASSACRO IN ATTO. Israele non ĆØ al di sopra della legge e i comandanti e soldati israeliani che compiono crimini da decenni devono essere processati da un tribunale internazionale (visto che Israele non lo fa) e non devono sfuggire alla giustizia come ĆØ successo con Menachem Begin responsabile del massacro di Deir Yassin.
Antwort auf Penso che Israele non sia al⦠von Ascanio Giacomini
Sie antworten wieder nichtā¦
Sie antworten wieder nicht und belegen nichts;
es bleibt Ihre bloĆe Meinung, die sehr einseitig und meiner Ansicht nach ideologisch erscheint.
ObjektivitƤt und Sorgfalt in der Betrachtung sehen anders aus.
Antwort auf Sie antworten wieder nicht⦠von Peter Gasser
Anche lāinterruzione dellā¦
Anche lāinterruzione dellāenergia elettrica agli ospedali e FAR MORIRE I PREMATURI nelle incubatrici ĆØ unāopinione?
Antwort auf Anche lāinterruzione dell⦠von Ascanio Giacomini
Wenn sie korrekt sind,ā¦
Wenn sie korrekt sind, machen wir das jetzt so: Sie beantworten erst meine Fragen, dann ich die Ihren (Sie wissen ja: es ist unhƶflich Fragen mit Gegenfragen (inhaltlich nicht) zu beantworten).
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(Die Israelis hatten Diesel für Notstromaggregate geliefert, die HAMAS nicht; die Hamas hat den Diesel für ihre Raketen in den Tunnels zurückbehalten, und die Israelis am Evakuieren der Babies gehindert - aber das wissen Sie ja; auch die Ursache des Geschehens, den 7. Oktober, den Sie hier ignorieren, kennen Sie ja).
Antwort auf Wenn sie korrekt sind,⦠von Peter Gasser
Il carburante può entrare aā¦
I distributori di Gaza possono comprare il carburante SOLO da Israele e ai prezzi che decide Israele che aveva BLOCCATO IL RIFORNIMENTO e quindi i distributori non avevano più carburante per fornire gli ospedali rimasti senza carburante e corrente per le incubatrici. COSì SONO MORTI I BAMBINI PREMATURI.
Se vogliamo mettere Hamas eā¦
Se vogliamo mettere Hamas e Israele allo stesso piano vuol dire che anche Israele ĆØ uno stato terrorista.
Antwort auf Se vogliamo mettere Hamas e⦠von Ascanio Giacomini
Nein, Israel versucht, seineā¦
Nein, Israel versucht, seine Bürger aus der Geiselhaft der Schlächtertruppe Hamas zu befreien:
Es gelang den Israelis trotz heftigem Beschuss, zwei Geiseln freizubekommen. Die hysterische Reaktion der Hamas auf die Befreiung zeigt, wie geschockt die Terroristen darüber sind.
Seit die Militäroperation gegen Rafah vor einigen Tagen anlief, hat Israel viel Kritik dafür einstecken müssen. Die Geiselbefreiung zeigt nun, dass sie dennoch notwendig ist. Israels Sicherheit und die Zukunft Gazas ohne Hamas kann nur erreicht werden, wenn alle militärischen Rückzugsorte der Terrororganisation aufgebracht und gesäubert werden.
Denn das von Hamas unter groĆem finanziellem Aufwand errichtete Tunnelnetz erlaubt es den verbliebenen TerrorkƤmpfern, sich und die Geiseln unbemerkt aus den von Israel eroberten Gebieten zurückzuziehen. Rafah ist nun der letzte wichtige Rückzugsort der Terroristen.
Natürlich bedeutet der Krieg und jede neue Offensive auch neue Härten für die Zivilbevölkerung in Gaza. Aber im Ausland sind viele allzu schnell dabei, die Schuld für das palästinensische Leiden bei den Israelis abzuladen. Deshalb ist es notwendig immer wieder darauf hinzuweisen, wer tatsächlich verantwortlich dafür verantwortlich ist: die Hamas. Sie hat diesen Krieg vom Zaun gebrochen mit ihrem bestialischen Angriff auf israelische Ortschaften und Kibbuzim.
Nach dem grƶĆten Massaker an jüdischen Zivilisten seit dem Holocaust hat Israel jedes Recht, sich zu verteidigen und auch eine Pflicht gegenüber den eigenen Bürgern, die Terrorgefahr an der eigenen Grenze endgültig zu beseitigen. Es ist die Hamas und nicht Israel, die Schulen, Moscheen und KrankenhƤuser militarisiert und ganze Wohnviertel untertunnelt hat.
Deshalb ist es vor allem der Terrororganisation zuzuschreiben, wenn bei der notwendigen BekƤmpfung der Extremisten so viel Schaden angerichtet wird, weil die Hamas die eigene Bevƶlkerung im Gaza-Streifen und zivile Infrastruktur als Schutzschilde benutzt.
Es ist bezeichnend für den verrotteten Zustand internationaler Institutionen, dass kaum jemand das nahe liegende fordert, um diesem Krieg ein Ende zu bereiten. Denn der könnte morgen vorbei sein, würde die Hamas die Waffen strecken, die verbliebenen Geiseln freilassen und die Mörder des 7. Oktober ausliefern. Bis das geschieht, muss Israel tun, was notwendig ist, um die Geiseln zu befreien und die Terrorgefahr zu bannen. Und dazu gehört auch die Eroberung von Rafah.
Antwort auf Nein, Israel versucht, seine⦠von Peter Gasser
Israel "hat jedes Recht",ā¦
Israel "hat jedes Recht", schreibt Peter Gasser. Kein Völkerrecht, kein Kriegsrecht, kein Menschenrecht soll mehr gelten für die Menschen in Gaza. Was erdreisten die sich auch die Hamas zu wählen. Letzte Woche sind für die Befreiung von zwei Geiseln an die hundert Personen ums Leben gekommen. Wie man die Barbarei nur auf einer Seite sehen kann, bleibt mir ein Rätsel.
Antwort auf Israel "hat jedes Recht",⦠von Ludwig Thoma
Tja, Anonym Ludwig Thoma,ā¦
Tja, Anonym Ludwig Thoma, das stammt jetzt in der Tat NICHT von Peter Gasser: es ist die Kurzfassung (Zusammenschnitt) eines aktuellen Artikels von Clemens Wergin, Chefkorrespondent AuĆenpolitik bei Welt.de (hatte die Anführungszeichen und die Quellenangabe vergessen, sei hier nachgeholt):
https://www.welt.de/debatte/kommentare/article250048000/Gaza-Krieg-Daruā¦
Richten Sie Ihre ad-personam-Bemerkungen also an den Chefkorrespondent Herrn Wergin von Welt.de - berichten Sie dann von dessen Rückmeldung, ja, das wäre interessant.
Antwort auf Tja, Anonym Ludwig Thoma,⦠von Peter Gasser
Ja wenn es der Axel Springerā¦
Ja wenn es der Axel Springer Verlag schreibt, dann stimmt es natürlich.
Antwort auf Ja wenn es der Axel Springer⦠von Ludwig Thoma
wieder falsch: es ist einā¦
wieder falsch: es ist ein namentlich gezeichneter Artikel;
Der Inhalt scheint Sie wohl nicht zu interessieren, aber Respekt scheint ja nicht das Ihre zu sein, dass Sie ad personam den Autor zu diskreditieren versuchen (wie gehabt):
diese Ihre Methode verwendend kƶnnte man alle Ihre Kommentare abwerten mit (ich zitiere Sie sinngemƤĆ):
āJa wenn es ein anonymer User schreibt...ā
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Clemens Wergin - Journalistische TƤtigkeit (scheint doch etwas kompetenter in der Sache zu sein, als Sie es sind):
Nach seinem Abschluss begann er 1998 als VolontƤr beim Tagesspiegel. 2003 gewann er ein Arthur F. Burns Fellowship, mit dem er bei der Chicago Tribune arbeitete. 2007 wechselte er zur Welt-Gruppe, wo er bis 2014 das Auslandsressort leitete. Seit 2013 schreibt Wergin Kommentare für die New York Times. Von 2014 bis 2018 leitete er das Auslandsbüro der Welt in Washington, D.C. Von 2018 bis 2020 war er Ressortleiter Ausland. Seit 2020 ist er Chefkorrespondent AuĆenpolitik.
Für seine Kommentare wurde er 2003 mit dem George F. Kennan-Preis ausgezeichnet.
Antwort auf wieder falsch: es ist ein⦠von Peter Gasser
.. und das befƤhigt ihn, denā¦
.. und das befƤhigt ihn, den Menschen in Gaza jegliches Menschenrecht abzusprechen?8
Antwort auf .. und das befähigt ihn, den⦠von Ludwig Thoma
das ist (lediglich) Ihreā¦
das ist (lediglich) Ihre Meinung;
das tut er meiner Ansicht nach im Artikel nicht, das unterstellen Sie, oder lesen Sie subjektiv als Ihre Einschätzung heraus: das dürfen Sie, bleibt aber Ihre Meinung.
Und diese Ihre Meinung hat für mich in Bezug auf den Expertenartikel eben wenig Tiefe, wenig politisches Verständnis, keine Objektivität, und daher wenig Gewicht.
Sie verstehen, dass die Expertise und Einordnung der Sachlage eines ausgewiesenen Experten mehr Gewicht hat als die bloĆe Meinung eines anonymen Kommentators?
Antwort auf das ist (lediglich) Ihre⦠von Peter Gasser
Wenn der Experte der Welt ā¦
Wenn der Experte der Welt (die zum Springer Verlag gehƶrt), schreibt, in einem Konflikt zwischen X und Y habe X "jedes Recht", dann heiĆt das, dass Y kein Recht hat. Aber passt schon. Lesen Sie weiter auf welt.de....
Antwort auf Wenn der Experte der Welt ⦠von Ludwig Thoma
wieder falsch: sowohl Ihrā¦
wieder falsch: sowohl Ihr Zitat (unkorrekt zitiert), als auch Ihre Schlussfolgerung sind falsch.
Wenn eine Frau ājedes Recht hatā sich gegen sexuelle BelƤstigung zu wehren, bedeutet dies mitnichten, dass der Angreifer kein Recht mehr hat. Ihre Schlussfolgerung ist einfach falsch.
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Ja, ich lese/hƶre weiter EXPERTISEN, gleich auf welchem Portal oder Medium.
Und ich lese auch MEINUNGEN dazu, z.B. hier auf Salto, auch Ihre.
Antwort auf wieder falsch: sowohl Ihr⦠von Peter Gasser
Auch die sexuell belƤstigteā¦
Auch die sexuell belästigte Frau wird sich an geltende Gesetze halten müssen und dem Unhold steht ein faires Verfahren zu. Das sind grundlegende Errungenschaften des modernen Rechtsstaates. Ist offenbar nicht zu allen durchgedrungen.
Antwort auf Auch die sexuell belästigte⦠von Ludwig Thoma
doch: lesen Sie denā¦
doch: lesen Sie den verlinkten Artikel.
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Im Akt der Selbstverteidigung darf die Frau den Vergewaltiger rechtskonform sogar tƶten.
Der Rechtsbrecher ist der Vergewaltiger.
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Damit sei es genug, da Sie den Diskurs von ad rem wieder zu ad personam neigen.
Antwort auf doch: lesen Sie den⦠von Peter Gasser
Und wer ist jetzt genauā¦
Und wer ist jetzt genau Vergewaltiger und wer Frau in diesem Krieg? Ich weiss, wer was am 7 Oktober war, aber jetzt scheint es mir nicht mehr so eindeutig zu sein, oder?
Antwort auf Und wer ist jetzt genau⦠von Manfred Gasser
es ist alles schwierig: aberā¦
es ist alles schwierig: aber Rafah muss nicht āerobertā werden, wenn die Hamas die Geiseln herausgibt und die 4 schwerbewaffneten Kompanien der Hamas das zivile Gebiet voller Frauen und Kinder verlassen: es ist ein Vƶlkerrechtsverbrechen und ein Kriegsverbrechen, seine Krieger zwischen und unter Frauen und Kindern zu verstecken und von dort heraus zu agieren. Das wird in all den Artikeln hier auf Salto regelrecht geleugnet: dafür trƤgt die Hamas die Verantwortung, das ist offensichtlich. Wes Geistes Kind muss man sein, Geiseln und KƤmpfer zwischen zivilen Familien zu verstecken??? Und wessen Geistes Kind muss man sein, das wissentlich nicht zu sehen?
Antwort auf doch: lesen Sie den⦠von Peter Gasser
Und dem Geiselnehmer darfā¦
Und dem Geiselnehmer darf rechtskonform die ganze Stadt aus der er stammt in Schutt und Asche gelegt werden? Steht das auch auf welt.de?
Antwort auf Und dem Geiselnehmer darf⦠von Ludwig Thoma
Nein, das steht dort nicht;ā¦
Nein, das steht dort nicht;
das behauptet auch auĆer Ihnen niemand.
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Antwort auf Nein, das steht dort nicht;⦠von Peter Gasser
Also stimmt das doch nicht,ā¦
Also stimmt das doch nicht, dass Israel "jedes Recht" hat, wie Sie weiter oben behauptet, bzw den Experten vom Springer Verlag wiedergegeben haben? Gibt es also doch Schranken?
Antwort auf Also stimmt das doch nicht,⦠von Ludwig Thoma
Lesen Sie selbst, was dortā¦
Lesen Sie selbst, was dort wirklich steht.
Sie werden es verstehen.
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Und wenn nicht, kann man nichts machen.
Aber fürs Trollen ist die Angelegenheit zu Ernst.
Schönen Abend mit Lesevergnügen - ich bin raus.
Antwort auf Lesen Sie selbst, was dort⦠von Peter Gasser
Ja die Sache ist zu ernst umā¦
Ja die Sache ist zu ernst um auf welt.de darüber zu lesen, das stimmt. Der Springer Verlag mit seinem Dauerfeuer von Schwachsinn ist generell nicht das woran ich Lesevergnügen empfinde. Aber die Geschmäcker sind verschieden.
Antwort auf Wenn der Experte der Welt ⦠von Ludwig Thoma
Wenn wir die jetzigen Kriegsā¦
Wenn wir die jetzigen Kriegs Handlungen nur auf die jüngste Geschichte beziehen ist die Reaktion Israels durchaus nachvollziehbar aber auch diese Meinung des Gastautors lƤsst den wichtigsten Punkt des Konfliktes auĆen vor. Was passiert wenn die Hamas besiegt bzw. tatsƤchlich aufgibt?
Die 2 Staaten Lösung ist weit und breit nicht in Sicht und nur eine gewünschte Lösung des politischen Westen.
"Ohne Staatlichkeit haben die PalƤstinenser (selbstverschuldet)"
Zur Wahrheit gehƶrt auch das auĆer Israel alle sonstigen Anrainerstaaten keinen Staat Palestina wollen. Für die 2 Staaten Lƶsung gibt es keine nennenswerte Lobby in dieser Region. Des Weiteren sind die PalistinƤnser keine homogene Volksgruppe sondern eine Schicksalsgemeinschaft welche sich durch die vergangenen Jahrzehnte erst gebildet hat. Abgesehen von Israel gibt es in dieser Region keine brauchbaren demokratischen Strukturen und selbst Israel hat unter der aktuellen Situation Schwierigkeiten mit der demokratischen Rechtsstaatlichkeit. Eine wirklich gangbare Lƶsung kann eigentlich nur die Anbindung der verschiedenen palastinƤnsischen Gebiete an die umliegenden Staaten sein. Bei der derzeitigen globalen politischen Lage alles kaum bis gar nicht vorstellbar. Denkbar wird dies erst alles wenn China mit den USA diesbezüglich harmonieren. NƤchstes Fenster dazu ƶffnet sich erst nach den US Wahlen.
Antwort auf Wenn wir die jetzigen Kriegs⦠von Stefan S
Das hat Vieles für sich: dasā¦
Das hat Vieles für sich:
das Problem mancher arabischer Staaten mit einem Staat Palästina ist, dass dieser Staat a priori Israel anerkennen muss (wie auch Israel diesen Staat anerkennen muss): und das berührt die hegemoniale Politik des Iran, dessen Condottieri rund um Israel herum an der Auslöschung von Israel und den Juden arbeiten: dieses religiös-totalitäre politökonomische Modell verlöre seine Grundlage.
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(richtig ist auch, dass es kein palƤstinensisches Volk gibt, es gibt nur arabische StƤmme)
Antwort auf Israel "hat jedes Recht",⦠von Ludwig Thoma
Herr Thoma, woher haben Sieā¦
Herr Thoma, woher haben Sie die Zahl dass für die Befreiung der Geiseln hundert Personen ums Leben gekommen wären? Waren es Mitglieder der Hamas oder Zivilisten? Sind die Zahlen ( wie die der anderen Opfer) von der Hamas? Wahrlich glaubwürdig! Es gibt keine seriösen Opferzahlen von beiden Seiten.
Und wieso soll für die Zivilisten in Gaza kein Recht gelten? Sollen doch alle evakuiert werden, wobei sich Ćgypten für die ehemaligen Mitstreiter im Sechstagekrieg wie es ausschaut auch nicht so ganz ins Zeug legt. Dass manche immer noch in Nibelungentreue zum Terror bei den HamaskƤmpfern verharren und nicht gehen kann Israel nicht angelastet werden. Sollen sie deshalb darauf verzichten Geiseln zu befreien?
āWas erdreisten sie sich auch die Hamas zu wƤhlenā. Natürlich kann man eine Terrororganisation wƤhlen nur sollte man halt auch wissen was man da in Kauf nimmt falls jene die den Terror nicht gewƤhlt haben , zurückschlagen .āWer die Gefahr wƤhlt wird in ihr umkommenā, heiĆt ein altes Sprichwort.
Und ja der Ball liegt bei der Hamas: Geiseln frei lassen um die eigene Bevölkerung die einen ja gewählt hat, nicht Gefahren auszusetzen. Aber von einer Terrororganisation kann man das natürlich nicht verlangen. Alle sind für den Schutz der Zivilisten zuständig nur die eigentlich Verantwortlichen nicht.
Ich jedenfalls bin froh wenn die Hamas besiegt wird, denn bei dem Netzwerk das sie international aufgebaut haben, mit Geldgebern weltweit steht der westlichen Welt noch allerhand bevor. Da braucht man nur die beschämenden Hamas -Unterstützer Demonstrationen europaweit anschauen. Wer da nicht erkennt was los ist dem ist nicht mehr zu helfen.
Antwort auf Herr Thoma, woher haben Sie⦠von Milo Tschurtsch
Sind Sie sicher, dass alleā¦
Sind Sie sicher, dass alle in Gaza, Frauen, Kinder MinderjƤhrige und Greise die Hamas "gewƤhlt" haben? Wenn die Zivilisten evakuiert werden sollen, warum kann sie Israel nicht aufnehmen?
Antwort auf Sind Sie sicher, dass alle⦠von Ludwig Thoma
ALLE werden sie die Hamasā¦
ALLE werden sie die Hamas nicht gewƤhlt haben, aber mehrheitlich haben sie sie gewƤhlt. 2006 errang diese 74 von 132 Mandaten, was die absolute Mehrheit war. Seitdem haben keine Wahlen mehr im Gazastreifen stattgefunden. EU und USA waren entsetzt. PrƤsident Bush sagte: .āIch sehe nicht, wie man Partner im Frieden sein kann, wenn man gleichzeitig in seinem Programm die Zerstƶrung eines Landes fordert. Wenn man die Zerstƶrung Israels im Programm stehen hat, dann ist man kein Partner im Frieden."
Wieso soll Israel die palƤstinensischen Flüchtlinge aufnehmen , die Israel seit nahezu 20 Jahren bekƤmpfen und potentielle Unterstützer des Terrorregimes sind, die das Massaker vom 7. Oktober zu verantworten haben ? Da sehe ich schon Ćgypten in der Pflicht, sind es doch die Glaubensbrüder mit denen die gemeinsam Israel bekriegt haben. Und die Grenze in Rafah ist vor der Haustür. AuĆerdem tut Israel das Seine indem es Sicherheitszonen für die Zivilisten schafft. Israel ist nicht daran interessiert, ein Gemetzel an den Zivilisten anzuzetteln, sondern einzig und allein die Terrororganisation Hamas zu besiegen. Das muss klar gesagt werden. Wenn die PalƤstinenser im Gazastreifen noch einen Funken Hausverstand haben, sollten die Israel darin unterstützen. Denn mit der Hamas haben sie lƤngerfristig keine Zukunft.
Vielleicht gibt es auch einen palästinensischen Staat auf dem Gebiet des Gazastreifens. Israel hatte den ja schon komplett geräumt und ist sicherlich an dem Gebiet nicht interessiert. Dazu braucht es aber einmal eine demokratische Regierung und den Willen Israel als gleichwertigen Nachbarn anzuerkennen. Da muss man sich aber von jedem Fanatismus lossagen, und vor allem die Brandstifter im Iran usw. ignorieren. Ob sie das schaffen weià man nicht.
Jedenfalls hat es Israel im Laufe der Zeit geschafft zunehmend friedliche diplomatische Beziehungen mit den einstigen "Feinden " aufzubauen, nƤmlich mit Jordanien, Ćgypten und auch zunehmend mit Saudi-Arabien. Diese LƤnder haben erkannt dass lƤngerfristig es besser ist mit Israel auszukommen, deshalb sind denen die Hamas und die militanten PalƤstinenser im Gazastreifen eher schon ein Ćrgernis und sie versuchen zu schlichten.
Antwort auf Nein, Israel versucht, seine⦠von Peter Gasser
Es scheint, dass Sieā¦
Es scheint, dass Sie vergessen haben, dass ein israelischer Minister eine Atombombe auf die PalƤstinenser abwerfen will.
Der Artikel von Patriziaā¦
Der Artikel von Patrizia Zambai ist meiner Meinung nach eine gute Zusammenfassung der derzeitigen Situation in Gaza, sowie der internationalen Reaktionen auf den Krieg.
Die Meinungen über den nun schon seit vielen Jahrzehnten dauernden Nahostkonflikt divergieren stark, das ist zum Teil auch eine Folge der teilweise sehr einseitigen Berichterstattung in vielen Mainstream-Medien, vor allem, aber nicht nur, im deutschsprachigen Raum .
Ich bin überzeugt, dass es nur dann einen Frieden geben kann, wenn auch den PalƤstinensern ein souverƤner Staat in einem Teil des Landes, das sie seit vielen Jahrhunderten bewohnen, gewƤhrt wird. Der Weg dorthin ist schwierig, aber nicht unmƶglich. Die fanatischen Akteure auf beiden Seiten stellen ein groĆes Hindernis für den Frieden dar.
Wenn es bei den Israelis und den PalƤstinensern den politischen Willen gibt und in erster Linie die USA, aber auch die EU sowie die wichtigen arabischen LƤnder (Ćgypten, Jordanien, Saudi Arabien, Katar etc.) entsprechend Druck ausüben, besteht die Mƶglichkeit zu einem Frieden.
Antwort auf Der Artikel von Patrizia⦠von Monika Psenner
Ich sehe das auch so: derā¦
Ich sehe das auch so: der Weg führt über eine 2-Staaten-Lösung mit gegenseitiger Anerkennung und religiöser Toleranz zum Frieden. Es ist Platz genug für alle.
Ob aber die Condottieri des Iran, die Hamas, die Hisbhollah, die Huti und verschiedene Dschihad-Gruppen in Irak, Syrien, Libanon, gelenkt und finanziert aus Teheran und Moskau, ihr milliardenschweres eintrƤgliches GeschƤftsmodell als professionelle Kriegerkasten aufgeben werden, und auch Israel seine ultraorthodoxe und rechtsradikale Minderheit in die Schranken verweist, vermag ich nicht recht zu glauben.
Die arabische Halbinsel ist die wohlhabendste Gegend der Welt: dass es dort Armut und Konflikte gibt, ist also (von irgendjemandem) absolut gewollt, so meine Sicht dazu.
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(auch sehe ich im Artikel oben schwere inhaltliche Fehler in Bezug auf die Angebote zur Waffenruhe: dies ist leider nicht objektiv und korrekt wiedergegeben, wie verschiedene Berichte zeigen)
Es scheint, dass jemandā¦
Es scheint, dass jemand vergessen hat, dass der israelische Verteidigungsminister die PalƤstinenser Tiere genannt hat und dass die israelische Armee sie auch so behandeln wird.
Antwort auf Es scheint, dass jemand⦠von VeritasInquisitio
... āes scheint, dass jemandā¦
... āes scheint, dass jemand vergessen hatā: das ist ein guter Beginn für einen Kommentar:
... āes scheint, dass jemand vergessen hatā, dass die Regierung der Gaza-PalƤstinenser, die Hamas, am 7. Oktober Israelis, Babies, Kinder, MƤdchen, Jugendliche, Frauen gefoltert, lebendig verbrannt, vergewaltigt, verstümmelt und wie Tiere abgeschlachtet hat, zu hunderten.
Zu hunderten wie Tiere abgeschlachtet - meine Meinung: Sie empören sich über das tierische WORT der einen und leugnen durch Weglassen die unmenschliche tierische TAT der anderen?
Hier zum Nachlesen:
https://www.welt.de/politik/ausland/plus248917504/Hamas-Massaker-am-7-Oā¦
Antwort auf ... āes scheint, dass jemand⦠von Peter Gasser
Nun ist es eben so, dass dieā¦
Nun ist es eben so, dass die israelische Regierung nicht beim Wort geblieben ist und der Kommentator die Tat der Hamas nicht nur nicht leugnet, sondern nicht mal in Abrede stellt.
Aber wie das bekannte bonmot der italienischen Faschisten der zwanziger Jahre, wer nicht mit uns ist ist gegen uns.
Also wird munter unterstellt was das Zeug hƤlt. Eine abweichende Meinung wird nicht geduldet.
Antwort auf ... āes scheint, dass jemand⦠von Peter Gasser
Doch die Israelis setztenā¦
Doch die Israelis setzten ihren Worten Taten folgen und tƶteten 11.000 Kinder auf kriminelle Weise.