Umwelt | Piste da sci

Val Senales, la Giunta cambia idea

Alpenverein e Commissione ambientale danno pareri molto negativi al rifacimento e spostamento degli impianti Gletschersee di "Athesia". Dopo un'audizione della società il cambio di rotta: si farà. Pichler Rolle: "Rischio valanghe, questione di sicurezza".
val senales gletschersee
Foto: K. Kofler Umweltstudie
  • Le temperature salgono, i ghiacciai si sciolgono, la neve a basse quote sparisce velocemente. Quindi è ormai abbastanza chiaro che lo sci del futuro sia immaginabile solo in altissima montagna. Per questo tra i molti, recenti e corposi investimenti privati/pubblici che si faticano a comprendere se si ragiona con una strategia di lungo periodo, quelli della famiglia Ebner nell’area sciistica sul ghiacciaio della val Senales appaiono senza dubbio meglio ponderati: paesaggio lunare, una zona ancora tutta da sviluppare turisticamente con piste tra i 2.000 e i 3.200 m di altitudine, buona sciabilità della neve per qualche decennio, magari non, come ora, da settembre a maggio, ma almeno in inverno e ad inizio primavera.

    In quest’ottica la Schnalstaler Gletscherbahnen AG, presieduta dal patron del gruppo Athesia, Michl Ebner, a partire dal 2021 ha commissionato alla paesaggista Kathrin Kofler di Caldaro uno studio preliminare per il rinnovamento dell’impianto di risalita "Gletschersee" che prevede lo smantellamento di due impianti per lasciare spazio ad una nuova seggiovia un po’ più lunga.  E questo, in realtà, è solo il primo passo, perché nei prossimi anni la società prevede di rifare impianti e piste fino al Grawand a quota 3.200 m. La cosa curiosa è che, dopo le osservazioni ultra critiche dell’Alpenverein e della Heimatpflege, dopo un secco parere negativo del Comitato ambientale, è stato sufficiente un colloquio con i “vertici della società” che hanno spiegato le loro ragioni, per far cambiare idea al comitato ambientale e quindi anche alla Giunta provinciale che il 5 marzo fa ha dato il proprio benestare. Il nuovo impianto, dunque, si farà.

  • La prima richiesta nel 2021

    Depositi morenici: Il luogo dove attualmente sorgono gli impianti Foto: K . Kofler Umweltstudie

    Da una comunicazione dell’Agenzia per l’Ambiente del 15 luglio 2021 firmata da Paul Gänsbacher si apprendono i contorni del progetto: Le Funivie Ghiacciai Val Senales SpA intendono sostituire i due impianti esistenti "Gletschersee 1 e 2" con una seggiovia a 6 posti ad ammorsamento automatico ed 11 piloni. La stazione a valle sarà costruita ad un'altitudine di 2.780 m, la stazione a monte a 3.047 m. La lunghezza orizzontale dell’impianto di risalita è di circa 1.030 m, mentre la capacità di trasporto arriverà a 2.400 persone/h ad impianto rodato.

    Secondo il Piano di settore impianti di risalita e piste da sci, la maggior parte dell'area di pianificazione è al di fuori della zona sciistica e quindi non si potrebbe fare. La necessità del trasferimento è giustificata dal fatto che nell’area il rischio di valanghe è molto elevato e le strutture esistenti devono essere chiuse in caso di forti nevicate. Inoltre, l'attuale stazione a valle è relativamente lontana dal ghiacciaio a causa dell'avanzato ritiro del ghiacciaio e può essere raggiunta solo attraverso un lungo tratto di pista molto pianeggiante. Anche la pista di allenamento deve essere attraversata, il che comporta dei rischi. Infine, si teme che in futuro l'area sciistica del ghiacciaio sarà difficilmente raggiungibile dall'attuale stazione a monte, dato che il ghiacciaio continua a ritirarsi, e che non sarà più possibile utilizzarla come prima una volta sciolto il ghiaccio. Sia la demolizione dell’impianto esistente che l'installazione di quello nuovo saranno effettuate con camion, dove possibile, altrimenti con l'elicottero. Anche lo stesso studio ambientale commissionato dall’azienda evidenzia che “durante la fase di costruzione, il corso del torrente glaciale nelle vicinanze dell'impianto di piste può essere alterato o compromesso (contaminazione da carburante o acque reflue del cantiere)”. Problemi simili possono sorgere durante la preparazione della pista nella fase operativa.

    Tenuto conto di tutto questo la Conferenza di servizi nella seduta del 07.07.2021 osserva che “particolare attenzione va rivolta alle ripercussioni sul paesaggio locale di tutte le strutture, all'impatto del progetto di costruzione sul bilancio dei materiali ed eventualmente alla lavorazione dei materiali, alle discariche e all'uso o al trasporto del materiale, all'impatto delle possibili deposizioni di polvere, agli effetti di una prevista riduzione del permafrost sulle infrastrutture e strutture interessate, agli effetti sulle specie animali e vegetali rare o (strettamente) protette potenzialmente presenti nell'area del progetto durante la fase di costruzione ed operativa e agli effetti sulla perdita di habitat”. Il progetto viene quindi sottoposto a valutazione di impatto ambientale (VIA).

     

  • Alpenverein e Heimatpflege

    Le assciazioni Alpenverein e Heimatpflege sono, come noto, fondamentalmente contrarie all'espansione del turismo nella regione alpina e in particolare in aree preziose dal punto di vista della conservazione della natura e quindi in un documento inviato all’Agenzia per l’ambiente rimarcano che sono previsti interventi che si collocano in gran parte al di fuori della zona sciistica prevista nel comune di Senales e che il “trasferimento dell'impianto di risalita si espanderà in un'area precedentemente priva di impianti, con un impatto negativo anche sul paesaggio. Secondo gli ambientalisti nell'area degli interventi previsti sono presenti anche diverse specie di uccelli a rischio di estinzione (Lista Rossa dell'Alto Adige), tra cui la pernice bianca. 

  • La valutazione di impatto ambientale

    In sede di valutazione il Comitato ambientale esprime parere negativo sullo studio di fattibilità per il rinnovo e lo spostamento degli attuali impianti di risalita "Gletschersee 1 e 2" nella zona sciistica di Senales, adducendo le seguenti motivazioni:

  • Stazione a monte: Qui sorgerà la nuova stazione a monte della seggiovia a 6 posti Foto: K kofler Umweltstudie

    L'impianto di risalita in questione si estende “in un'unità paesaggistica da alpina a subalpina, in gran parte priva di vegetazione, che è stata modellata in modo antropico. Il paesaggio è caratterizzato da impianti di risalita e piste da sci e da imponenti campi morenici. Sullo sfondo, l'Hochjochferner e i ripidi pendii dell'Oberer Rofenberg scendono nella Trogtal, che segna il passaggio all'Austria con l'Hochjoch. Durante la fase di costruzione, si prevede che i lavori di costruzione avranno un ulteriore impatto sul paesaggio. Durante la fase di esercizio, l'impatto sul paesaggio sarà maggiore in estate che in inverno, poiché gli impianti di risalita e le piste da sci contribuiscono all'"industrializzazione" dell'alta montagna e ciò è più evidente e può avere un effetto di disturbo in assenza di neve. L'impianto sarà visibile soprattutto dalle aree antistanti. Il trasferimento dell'impianto in una zona precedentemente priva di impianti comporterà un ampliamento dell'impronta tecnica in una posizione centrale dell'Hochjoch.

    Secondo il rapporto ambientale, l'area di progetto è priva di ghiacci da circa 20 anni nella stazione a valle e da circa 40 anni nella stazione a monte. Il terreno nell'area del progetto, nella zona della stazione a valle, è almeno in parte influenzato e disturbato dall'antropizzazione: livellamento delle piste, lavori di movimento terra e aree di scarico dei sedimenti provenienti dal dragaggio del lago glaciale. La costruzione della stazione a monte e delle piste di collegamento comporterà una compromissione diretta e la perdita di questo habitat naturale in quelle aree. La vegetazione nell'intera area di studio, inoltre, è nelle prime fasi di sviluppo e ha naturalmente un basso grado di copertura, che è legato al substrato prevalentemente instabile. Le estensioni di detriti silicei dominano in vaste aree. Da un punto di vista storico-naturalistico, floristico e faunistico, va notato che il valore ecologico è dato da habitat pionieri come le estensioni di ghiaia e morena e gli avanfossi dei ghiacciai. Dalla letteratura sappiamo che questi habitat ospitano spesso una flora e una fauna molto particolari, che si ritrovano nel corso dello sviluppo naturale.

  • Pernice bianca: Il naturalista osserva che i cavi della seggiovia possono essere pericolosi Foto: Wikipedia

    Il progetto, osserva il Comitato ambientale, si trova nella zona di margine orientale di un'ampia area di distribuzione della pernice bianca, che si estende dall'Hochjoch all'Innere Quellspitze. La pernice bianca Lagopus muta è una specie elencata dalla Direttiva europea sugli uccelli che merita “misure speciali di protezione". Secondo l'art. 5, è inoltre "vietato perturbare deliberatamente questi habitat se la perturbazione ha un effetto significativo sulla loro sopravvivenza e riproduzione nella loro area di distribuzione". Le corde del sistema di risalita possono rappresentare un pericolo di collisione mortale per l'avifauna e soprattutto per la pernice bianca, soprattutto al di fuori degli orari di funzionamento quando le sedie sono sganciate. Inoltre, un aumento dell'effetto di effetti di disturbo sulla fauna selvatica sono dovuti all'innevamento e alla preparazione delle piste.

    L'area interessata si trova in una zona con vincolo di destinazione d'uso forestale-idrogeologico ed è interamente designata come “regione rocciosa – ghiacciaio” nel piano paesaggistico del Comune di Senales. Secondo l'articolo 7 delle norme di attuazione del piano in queste aree è vietata qualsiasi attività edilizia, ad eccezione dell'ampliamento dei rifugi esistenti. Secondo l'articolo 7 del piano tecnico per gli impianti di risalita e le piste da sci, le nuove piste e gli impianti di risalita sono vietati in quelle aree e zone che sono "regolamentate o protette dalle varie leggi, direttive, regolamenti, disposizioni e altre norme applicabili".

  • Cambio di rotta dopo l'audizione

    Insomma, il parere emesso dal Comitato ambientale il 13 settembre 2023 è molto netto e sembra non dare scampo. In poche settimana si arriva invece ad una svolta. L'Ufficio per la pianificazione territoriale informa la Schnalstaler Gletscherbahnen dei motivi del “no”, ma l’impresa richiede un'audizione, che si svolge il 21 novembre 2023. Nella riunione del 13 dicembre 2023, il Comitato ambientale discute al proprio interno giunge alla conclusione che le argomentazioni addotte possono portare ad un ribaltamento della decisione e pone una sola condizione: che il bacino di accumulo venga realizzato con un volume minimo di 50.000 m³ in conformità allo studio di fattibilità, osservando le norme relative alle fasce di protezione delle sponde, agli argini e ai corsi d'acqua.

    Nella documentazione disponibile online, rispetto ai numerosi rilievi si legge un solo parere che può aver fatto cambiare idea almeno riguardo alla presenza della pernice bianca. In un sopralluogo sul posto, il perito Thomas Clementi nella sua valutazione preliminare sulla situazione della fauna avicola rileva che “nell’attuale intervento integrativo non va ad erodere ulteriori areali disponibili per la specie e non determini incrementi del disturbo antropico in una zona già di per se fortemente antropizzata”. “La presenza della pernice nel bacino di ablazione del residuale ghiacciaio determina tuttavia un elemento di rischio accertato e confermato da numerosi studi, ovvero il potenziale impatto degli uccelli contro i cavi aerei degli impianti di risalita. Da diversi anni sono disponibili in commercio dispositivi visivi sperimentati ed efficaci che aumentano la visibilità dei cavi aerei e dei quali si suggerisce l’utilizzo in contesti come questo, laddove vi sia una sicura interazione tra le direttrici di volo dei gruppi di pernici e i cavi degli impianti di risalita stessi”.

    "Noi - ricorda Elmar Pichler Rolle, reesponsabile della comunicazione del gruppo Athesia e delle funivie - avevamo esposto i nostri ragionamenti in oltre 15 punti ben descritti. E in primis c'erano motivi di sicurezza. La Provincia stessa aveva imposto alle Funivie di intervenire a riguardo.Lo studio sul pericolo di valanghe evidenziava che l'impatto di misure anti valanghe era troppo invasivo per l'ambiente e che per questo motivo era meglio spostare la seggiovia".