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Una pioggia di risonanze

Il report "Sant'Anna" sulla sanità altoatesina evidenzia costi medi troppo alti, un eccesso di esami nel settore ortopedia, problemi nell'assistenza domiciliare e psichiatrica. Peggioriamo nel 42% degli indicatori. Bene l'oncologia e il Pronto soccorso.
performance sanità report sant'anna
Foto: Report Sant'Anna
  • Il bersaglio riportato nell’immagine di apertura fotografa le performance del sistema sanitario dalla Provincia di Bolzano, secondo il report annuale dell’Istituto di management della Scuola superiore di sanità di Pisa Sant’Anna. Dei 79 indicatori di valutazione  calcolati a settembre 2023, la Provincia mostra un quadro complessivamente buono. La  gran parte dei pallini, che rappresentano indicatori compositi – si legge nel report –“ sono posizionati nelle fasce giallla e verde del bersaglio con alcune criticità evidenziate dai pallini nelle fasce arancione e rossa. 

    Nelle premesse si ha la conferma che l’Alto Adige ha un costo sanitario pro capite 2,967 euro contro una media nazionale di 2.200 euro. Da segnalare poi che, complessivamente, il 42% degli indicatori registrano un peggioramento rispetto ai risultati dell’anno precedente, il 14% resta stabile, mentre il 44% migliora. Colpiscono, tra i dati negativi, oltre allo scontato “rosso” nella copertura vaccinale quello sull’”appropriatezza diagnostica” e l’elevatissimo costo medio dei raggruppamenti omogenei di diagnosi (DRG). Criticità non indifferenti anche per quanto riguarda l’assistenza domiciliare e l’assistenza nel settore della salute mentale. 

    A fronte di tassi di ospedalizzazione e accessi al Pronto Soccorso tra i più alti, secondo gli analisti si mantiene molto positiva – anche se la sensazione diffusa è sicuramente opposta - la tempestività di accesso alla chirurgia oncologica di priorità A, come anche i tempi di transito in Pronto Soccorso e l’attesa  per tutti i codici di priorità. In ambito ambulatoriale e diagnostico si conferma un frequente ricorso a “prescrizioni diagnostiche potenzialmente inappropriate”. Aumentano, infatt,i i tassi di prestazioni per Risonanze magnetiche muscoloscheletriche per gli anziani e permane tra le più alte del Network la percentuale di pazienti che ripetono le risonanze lobari entro 12 mesi. 

  • Troppi ortopedici

    Alta tecnologia: Una macchina per le risonanze magnetiche. Foto: Bonvicini

    Una pratica questa che ha costi molto esosi che in Alto Adige sarebbe favorita da un inusuale diffusione di strutture dedicate all’ortopedia. Si pensi, ad esempio, che oltre ai 7 reparti ortopedici ospedalieri ci sono sei cliniche private convenzionate per ortopedia ( Sant Anna, Melitta, City Clinic, Clinica Santa Maria, Brixsana, Dolomiti Sport Clinic). In Trentino, per fare un raffronto, a parità di popolazione, ci sono 5 reparti ospedalieri e 2 cliniche convenzionate. Evidentemente questa “marea” di ortopedici richiede molti esami diagnostici e RM.

    Restando al report, migliorano i già positivi indici di performance della degenza media sia chirurgica che medica, si ravvisa però un lieve incremento nella percentuale di ricoveri medici oltre soglia per pazienti over 65 anni. 

    Sul territorio, la copertura delle cure domiciliari è invece ancora debole, rispetto all’obiettivo  del 10% entro il 2026 previsto dal PNRR, “sebbene l’intensità di presa in carico sia in crescita. Solo il 5,7% della popolazione anziana ha registrato un accesso per cure domiciliari nel corso del 2022. Rimane da potenziare l’accesso all’assistenza domiciliare il sabato, la domenica e nei giorni festivi. Positivo risultato sugli assistiti over 75 anni in trattamento sociosanitario residenziale. 

    In riferimento alla prevenzione, il livello di copertura vaccinale si conferma un punto di forte criticità, con valori decisamente al di sotto della media. Cresce l’estensione e adesione  allo screening mammografico, mentre lo screening colorettale seppur con ottimi livelli di estensione non vede crescere la partecipazione nella popolazione target che si ferma al 30,5%.

    Secondo quanto emerge dal report Sant’Anna “la sanità digitale mostra ancora insufficienti livelli di utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico da parte di cittadini, mentre è in crescita l’uso tra i professionisti. 

    Nel percorso cronicità, la fase della prevenzione mostra risultati molto buoni sugli stili di vita, ancora troppo esigua però la copertura vaccinale antiinfluenzale rivolta agli anziani.  Il percorso oncologico presenta risultati complessivamente molto buoni, soprattutto in riferimento ai tempi di attesa per intervento chirurgico e alla concentrazione della casistica. Più critica la gestione delle cure palliative e del fine vita, mentre migliora la copertura dei servizi di cure palliative verso la popolazione oncologica anche se permangono margini di miglioramento.

    Per quanto riguarda la salute mentale i pochi indicatori selezionati si posizionano sulle fasce basse del pentagramma, in particolare appare consistente il ricorso alle ospedalizzazioni per patologie psichiatriche sia tra la popolazione adulta che giovane con frequenti re ricoveri sia a breve termine (entro 7 giorni), che a medio termine tra gli 8 e i 30 giorni. 

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Oliver Hopfgartner So., 30.06.2024 - 09:34

Wenn man sich den Bericht genauer anschaut, fallen auch noch zwei weitere Aspekte ins Auge:

1. Wir haben im Vergleich zum restlichen Italien eine hohe Anzahl an Ärzten und Pflegern im Verhältnis zur Bevölkerungszahl. Das ist ein Indiz dafür, dass wir ineffizient arbeiten. Das sieht man auch im Vergleich zu Österreich: In Österreich haben sehr viele Allgemeinmediziner 1-4 Assistenzen für Blutabnahmen, Verbandwechsel, EKGs und administrative Tätigkeiten eingestellt. So kann der Arzt viel effizienter arbeiten, weil er sich auf die ärztliche Tätigkeit konzentrieren kann. Auf diese Weise kann man mehr Patienten in besserer Qualität betreuen. Das ist in Südtirol aktuell in dieser Form aufgrund des Honorierungssystem unüblich.

2. Wir sind in der ambulanten Diabetesversorgung schlecht aufgestellt, überdurchschnittlich viele Diabetespatienten müssen im Krankenhaus betreut werden. Schlecht behandelter Diabetes kostet das Gesundheitswesen extrem viel Geld und die Patienten viel Lebensqualität und Lebensjahre.

Dass wir im orthopädischen Bereich überdiagnostizieren und übertherapieren liegt meiner Meinung nach auch daran, dass Physiotherapie in Südtirol keine Selbstverständlichkeit ist. In Österreich kann ich einem Patienten problemlos auch bei unspezifischen Beschwerden am Bewegungsapparat 10 Einheiten Physiotherapie auf Kassa verordnen, Termine sind in der Regel innerhalbe von 2-6 Wochen verfügbar. Dadurch kann man sehr viele unspezifische Beschwerden des Bewegungsapparats ohne teure Magnetresonanz beseitigen.

Auch das ist ein Zeichen dafür, wie arztzentriert unser System ist, man könnte extrem viele Aufgaben im Gesundheitswesen an andere Gesundheitsberufe delegieren.

Wer den ganzen Bericht lesen will, findet ihn hier: https://www.santannapisa.it/sites/default/files/inline-files/Report_Net…
Der Autor hatte den Link leider nicht beigefügt.

So., 30.06.2024 - 09:34 Permalink