Politik | Bressanone

Vittoria contro la prepotenza di politici e media?

Le prime reazioni a caldo dopo il referendum funivia sembrano rilanciare il potere dei cittadini attraverso la democrazia diretta.

“Dato che la risposta “per un migliore collegamento bus tra la città e la stazione a valle dell’impianto di risalita a S. Andrea” ha ottenuto almeno il 25% degli aventi diritto al voto ai sensi dell’art. 46 dello Statuto e dell’art. 30 del Regolamento sul Referendum, l’esito del Referendum è vincolante per il Comune.”

Questo è quanto ha dichiarato ufficialmente dichiarato il sindaco di Bressanone Albert Pürgstaller nel rendere noti i risultati del referendum sulla funivia della Plose. 
5010 cittadini hanno votato per il potenziamento bus, 4260 per nuova funivia, 623 per mantenimento situazione attuale.
Nelle urne anche 39 schede bianche e 76 nulle. Molto diverso è risultato il voto tra centro città (contrario all'ampliamento della funivia) e frazioni (favorevoli). 

Chi ha vinto e chi ha perso? 

E’ presto detto. Innanzitutto hanno vinto tutti i 10mila cittadini che sono andati alle urne, facendo segnare una percentuale di votanti del 58%

Poi certo hanno vinto, con un margine non ampio ma comunque significativo, coloro che hanno visto e vedono nel potenziamento degli autobus tra la stazione ferroviaria e la stazione a valle della funivia comunque il miglior compromesso tra le esigenze del turismo e quelle dei cittadini. Con la loro scelta gli abitanti di Bressanone non si sono opposti ad una ristrutturazione della funivia della Plose, ma si sono detti chiaramente contrari alla realizzazione di una funivia che sorvolasse l’intera città prima di inerpicarsi sulla montagna. 

Il voto di domenica 21 settembre 2014 è stato una vittoria anche per i partiti politici che si erano schierati contro la nuova funivia. Innanzitutto Verdi e Movimento 5 Stelle, dunque. Ma anche Süd-Tiroler Freiheit

Ed è stato invece una sconfitta, netta, per la Svp che a più riprese ha cercato di spingere per la realizzazione della funivia sul nuovo tracciato. Fino a giungere all’imbarazzo degli ultimi mesi e all’incidente occorso il giorno prima della consultazione al presidente del consiglio provinciale Widmann, fino a pochi mesi fa padrone dei trasporti in Alto Adige, ed incapace di resistere alla tentazione di pubblicare uno spot a favore della nuova funivia

Esce sconfitta dal voto di questa domenica anche certa stampa altoatesina che fino all’ultimo ha fatto propaganda per la nuova funivia, forse senza intuire che il vento di Malles era arrivato anche a Bressanone. E che i cittadini della città vescovile avevano tutta l’intenzione di aiutare il proprio comune ad uscire dall’impasse degli ultimi mesi ed arrivare finalmente a una decisione. Senza farsi condizionare più di tanto dai poteri forti. 

Subito dopo l’annuncio dell’esito del voto non si sono fatti attendere quindi i commenti in rete. 
Il consigliere provinciale Riccardo Dello Sbarba ha posto l’accento sul fatto che a suo avviso “a Bressanone ha vinto il bene comune”.
Gli ha fatto eco il collega Paul Köllesperger del M5S. “Intelligenz und Wählerwille siegen über Medienkampagne und Politiker-Präpotenz. Eine weitere weise Entscheidung mündiger Bürger, die sich nicht an der Nase herumführen lassen, ein weiterer Beweis daß Direkte Demokratie in Südtirol funktioniert”.
Il consigliere comunale bolzanino di Sinistra Ecologia Libertà Guido Margheri dal canto suo ha ribadito il concetto in lingua italiana (“quando le cittadine e i cittadini si esprimono liberamente i poteri forti vanno KO”) e ha subito rilanciato: “ora referendum sull'aeroporto e non solo!”.
Nonostante il fatto che il suo partito si era detto neutrale nel merito, del risultato del referendum ha gioito anche il consigliere provinciale dei Freiheitlichen Walter Blaas: “Ein Sieg der Demokratie, des mündigen Bürgers und der Vernunft”.
Contento per il risultato anche Andreas Poeder di BürgerUnion: "Stoppschild für Landesregierung, Bürgermeister und SVP".
Infine il blogger Markus Lobis dal canto suo ha scelto di lodare i cittadini: “Die Intelligenz der WählerInnen ist höher als die Schamlosigkeit der Macher dieser Medien”

L’anno 2014, iniziato con il trambusto dello scandalo delle pensioni d’oro, si avvia dunque a concludersi con toni radicalmente diversi e segnati da una sorta di rivincita simbolica dei cittadini. A più riprese lo strumento della democrazia diretta sembra stia ricalibrando i meccanismi della politica locale. Fornendo per di più la sensazione che il gioco sia appena iniziato.