Politik | Polemica

La sicurezza percepita

Una piccola storia della Venosta di ordinaria follia e isterismo.

È scortese citare se stessi cosiccome è di cattivo gusto anteporre la predica alla storia. A volte, però, la predica genera la storia, ed è il caso della mia di martedi (“Veröffentlichte Verunsicherung”), quindi mi si perdoni. La storia, è solo una storiella, è troppo bella, troppo esemplare per non essere racconata.

Me l’ha raccontata il collega deputato Abi Plangger della Val Venosta e non ho alcun motivo per non credergliela alla parola. Mi racconta: sabato scorso, sua moglie è andata a trovare una sua amica del paese. Entrata in casa, nel corridoio, si trova di fronte un cavalletto, insomma una specie di scala, con sopra il marito dell’amica. Lo vede manovrare alle tavole di legno del soffitto e gli chiede che cosa facesse lassù. L’uomo, visibilmente imbarazzato, risponde che mette al sicuro i gioielli della moglie.

Siamo alla follia. All’isterismo completo

Per dire dove siamo finiti: Gente che non ha mai subito un furto in vita sua, si preoccupa a nascondere fede, un braccialetto, quattro anelli e qualche orecchino dove “di sicuro non li cerca nessuno”. Nel caso della famiglia dell’Alta Val Venosta dietro le travi del soffitto dell’entrata. Sotto il materasso, nascondiglio tradizionale, non basterebbe più. Troppo scontato.

Siamo alla follia. All’isterismo completo. Per il resto rinvio alla mia predica di martedi.