Laives: prima ipotesi per la giunta
Lo riferisce oggi il giornale Dolomiten: il sindaco di centrodestra Christian Bianchi ha incontrato la SVP di Laives presentando il proprio programma aggiornato e facendo una prima ipotesi sulle caselle della prossima giunta, che potrebbero essere 6.
L’Obmann della SVP di Laives Joachim Dalsass ha dichiarato che la proposta di Bianchi verrà discussa dal direttivo locale del partito fin nei minimi dettagli, prima che venga presa la decisione. Interrogato dal giornale sulla ‘pressione’ che verrebbe esercitata sul partito da parte degli ex alleati del PD, usciti scornati dalle elezioni comunali, Dalsass ci ha tenuto a dire che il partito “non si fa condizionare”.
In merito all’indipendenza della SVP di Laives rispetto a via Brennero, Dalsass ha detto che l’Ortsgruppe si muove in autonomia però tenendo informato man mano degli sviluppi l’Obmann Philipp Achammer.
Bianchi e la SVP nella riunione di mercoledì scorso - riferisce Dolomiten - hanno affrontato anche il tema, delicato, del necessario supporto alla giunta da parte del Movimento 5 Stelle. La SVP non ha nascosto le sue perplessità in particolare sul punto del programma M5S relativo al quorum sul referendum. In merito alle ’tempistiche’ inserite dai consiglieri del Movimento a Laives nella realizzazione dei punti in programma, Dalsass ha dichiarato “si vede che non hanno esperienza di governo”. Anzi: per definire l’approccio del M5S all’eventuale appoggio esterno alla giunta, l’Obmann SVP di Laives non ha esitata a parlare di Handgranatenmentalität.
La casella vuota, femminile per le quote di genere, che trova ancora spazio nella rosa dei nomi per la giunta, rappresenta a questo punto per certi versi lo spazio di manovra che rimane al sindaco Bianchi per cercare di venire a capo della complessa operazione che per molti versi potrebbe diventare davvero una primizia nel panorama politico locale.
Non ci vuole nessuna
Non ci vuole nessuna esperienza di governo per richiedere un quorum 0 nell`interesse dei cittadini, ma volontá politica. Come dimostratosi anche oggi a Bolzano col colloquio pubblico negatoci da Spagnolli, i partiti tradizionali hanno troppi interessi privati da salvaguardare per aprirsi ad una nuova visione di bene comune.