sh senza asus
Cosa vi viene in mente se scriviamo “asus”? Di sicuro una compagnia asiatica leader nel settore informatico. Non stupisce perciò che un giovane altoatesino non conosca il significato locale di questa sigla: in Italia “asus” sta anche per “associazione studenti/esse universitari/e sudtirolesi”, ovvero la Südtiroler HochschülerInnenschaft, formalmente sh.asus. Lo sapevate?
Da incubatore del Sudtirolo interetnico quale è stata, oggi la sh.asus è diventata poco più che un’associazione tirolese. Non solo la dicitura italiana ha perso ogni riferimento studentesco – diventando ufficialmente una “associazione universitaria” (?) come si legge sul sito web – ma addirittura è stata abbandonata la politically correctness di un bilinguismo perlomeno “di facciata”, che è la norma per un’entità sulla carta formalmente plurilingue. Prova è l’invito diffuso per la festa dei 60 anni dell’associazione: tutto in tedesco, dalla prima all’ultima riga.
E nonostante la sh.asus abbia alcune sezioni “italiane” tuttora attive (Trento, Padova, Bologna) non si è ritenuto di invitare nessuna figura del mondo della formazione in lingua italiana, né provinciale né nazionale: special guests sono Philipp Achammer e l’ex-ministro austriaco (tirolese) all’istruzione e ricerca Karlheinz Töchterle, con buona pace dei sudtirolesi che scelgono di studiare “in Italia”. La sh(.asus) forse non intende rappresentarli, così come non rappresenta le persone bilingui, i sudtirolesi di lingua italiana che studiano in Austria, oltre agli studenti della “trilingue” unibz.
Bisogna riconoscere che l’associazione ha storicamente una più forte caratterizzazione di lingua tedesca. Le/gli iscritte/i di madrelingua italiana si contano sulle dita di una mano, nel direttivo come nella sede di Bolzano si parla solo in tedesco da molti anni, forse da sempre. Ma da un soggetto che fu a suo tempo progressista e oggi raccoglie giovani, studenti e studentesse universitarie del Sudtirolo che studiano in mezza Europa, ci si aspetterebbe una maggiore apertura e sensibilità. Tale atteggiamento non fa onore all’editore del periodico “Skolast”, che da decenni ospita innumerevoli articoli in entrambe le lingue (anche in ladino e inglese), stimolando il dibattito pubblico locale.
Per non parlare della scelta di invitare come “Festredner” il già ministro e rettore dell’università di Innsbruck Karlheinz Töchterle. Da ministro Töchterle introdusse il numero chiuso per alcune facoltà – precedentemente pubblicizzate attraverso una campagna costata mezzo milione di euro – e lasciò agli atenei austriaci la “libera scelta” di reintrodurre autonomamente la tassazione universitaria, senza alcuna base giuridica, decisione poi giudicata incostituzionale dal Verfassungsgerichtshof e contro cui si schierò la ÖH, Österreichische Hochschüler_innenschaft.
A giudicare dall’invito – oltre alla composizione monolingue – l’sh.asus non mostra alcun interesse al diritto allo studio, nel mettersi in rete con altre rappresentanze studentesche in Italia e Austria, nel mettersi in discussione, nel ricambio generazionale, nella diversità di vedute, persino nella parità di genere. Una dimostrazione di povertà, che getta un’ombra sulla retorica del Sudtirolo “aperto al mondo”, “terra di convivenza” che sfida la contemporaneità. Sono davvero passati 60 anni?
SH=WATTTURNIER organisieren,
SH=WATTTURNIER organisieren, sonst noch was?
SH, ÖH, usw.
SH, ÖH, usw.
Will da jemand ernsthaft kritisieren, oder soll dies Satire sein?
Non è stata abbondonata
Non è stata abbondonata soltanto la 'politically correctness', purtroppo anche la 'deutsche Rechtschreibung correctness'. Un'organizzazione studentesca universitaria che non riesce esprimersi correttamente nella propria lingua madre, farebbe bene a tornare sui banchi della scuola (elementare).
böseböse sh(.asus), seid ihr
böseböse sh(.asus), seid ihr wieder mal wem auf den Schlips getreten... Zum Glück kann man sich aber auf Salto so schön unter einem Pseudonym über euch auskotzen!
Töchterle, unibz, gender, öh, Steuergeldverschwendung, gespickt mit ein paar Anglizismen und das alles noch sprach- und generationsübergreifend, großes Kino! Solange solche Kritik kommt, macht weiter!
Wenigstens war der Text in der Einladungsmail zweisprachig, sonst hättet ihr noch eine Austrittswelle alla SVP-Rentenskandal riskiert!