Funivia di S. Genesio: fra sospensioni e bocciature
L’assemblea pubblica del 29 aprile 2016: un esempio di partecipazione popolare dal basso
Di certo l’assemblea pubblica del comitato no-funivia deve aver sorpreso, ma anche dato una grossa scossa, a diversi livelli. Per me è stato un tangibile segno di partecipazione pubblica che, probabilmente, ha modificato un percorso forse già tracciato (definitivamente?) di quel progetto e di quella “strana” delibera prenatalizia su cui tornerò più tardi.
I rendering ufficiosi ma efficaci
Il rendering della possibile stazione vicino a ponte Talvera, del palazzo per la stazione intermedia e il megapilone da 35 metri in mezzo ai prati del Talvera dà l’idea di un progetto letteralmente volato sulla testa dei/lle bolzanini/e.
La comunicazione “bivalente” dell’assessore Mussner?
Il merito della presentazione è stato di mettere in luce una certa comunicazione bivalente a seconda dell’interlocutore che l’assessore Mussner si è trovato davanti. Sia il comitato sia alcuni rappresentanti di San Genesio hanno fatto capire che, al primo, si è parlato di disattivazione dell’attuale servizio di linea, agli altri si è progettato il mantenimento. Già qui c’è da storcere il naso.
Chi era effettivamente informato di cosa?
Non si è riusciti a capire quali siano stati gli antefatti. Pare ne fossero informati rispettivamente gli ex sindaco e vicesindaco della città capoluogo, ma la presente ex assessora Kofler-Peintner ha riferito che non ne sapeva nulla (peccato sia stata smentita dall’assessore Mussner), evidentemente esisteva un non secondario problema di comunicazione all’interno della vecchia coalizione di governo cittadina. Ma poi si è accennato a riunioni provincial-comunali con la presenza di tecnici ma quali? Tanti punti, insomma, rimangono alquanto oscuri.
Sorvolo del paese: neanche a parlarne a San Genesio ma invece a Bolzano...
Altro atteggiamento “bivalente “ è la circostanza che a San Genesio non vogliono una funivia che sorvoli il paese per un possibile prolungamento a monte mentre evidentemente ai bolzanini era meglio non dire nulla salvo poi un… rompiscatole che ha fatto cominciare a far girare un volano di una protesta che molti pensavano di zittire ponendoli davanti ad atti conclusi (polo bibliotecario docet).
Il problema reale: il collegamento fra la stazione a valle e la città ed il miglioramento del servizio attuale!
Alla fine della serata c’è stato chi ha posto il problema che parrebbe essere il motivo principale del disagio dei pendolari, cioè il mancato coordinamento dei trasporti con la città, in particolare fra la stazione a valle e la città. C’è forse qualche sovrapposizione di orario alcune volte al giorno, forse risolvibile. Dando un’occhiata gli orari, mezz’ora da San Genesio alla stazione dei bus in centro a Bolzano non mi sembra una pessima situazione, se ci fosse qualche disagio, lo si affronti sul miglioramento del servizio di linea.
Di certo, se ci si dovesse limitare a rifare il tratto esistente, soluzione che non vedrebbe l’opposizione di nessuno, almeno a Bolzano, basterebbe, come più volte detto e ribadito in diverse sedi, collegare meglio l’attuale stazione a valle con dei bus navetta fra la citata stazione e piazza della Vittoria. Qualche bus in più, costi estremamente ridotti, perché allora il progetto del prolungamento? Ripeto: perché?
Il comunicato del 3 maggio 2016: un capolavoro da… mondo parallelo?
Ma il punto centrale ora diventa un altro. A leggere il comunicato stampa ufficiale del 3 maggio 2016, in cui viene citato il presidente Kompatscher, c’è davvero materia da riflettere. Perché o non capisco io oppure cosa s'è inteso realmente comunicare?
Infatti, il presidente Kompatscher afferma che:
- mai discusso di progetti
- mai discusso di costi
- si è parlato di possibili varianti
- non vi è decisione sul tracciato
- che sono stati pubblicati dei rendering che hanno “spaventato la popolazione, in maniera anche comprensibile” (ma non si afferma che siano campati per aria, quindi leggendo fra le righe…)
- che si vogliono coinvolgere le due amministrazioni comunali che però pare fossero già state coinvolte (ma magari quella di San Genesio chiarirà le sue posizioni che pure appaiono una volta da una parte ed una volta dall’altra a seconda del media con cui si parla…)
- bisogna analizzare i pro e i contro di “determinate ipotesi”
- nel contempo, però, “Il nostro obiettivo è quello di fare in modo che la funivia di San Genesio diventi un impianto in grado di attrarre pendolari, escursionisti e turisti, e che soprattutto sia sostenibile dal punto di vista sia economico che paesaggistico" il che lascia quasi intendere che… tutto è ormai deciso?
Curioso che la versione tedesca del comunicato abbia giusto un tono un po’ diverso, anche se lascia aperto uno scenario per un progetto che comunque rimane solo e sempre quello della delibera prenatalizia.
Tale comunicato pare rientrare di diritto nella sezione “L'è peso el tacon del buso”. Chi abbia consigliato il presidente ad uscire in tal modo non è dato di sapere. Alla pari, un paio di giorni dopo, dell’assessore Tommasini che, su FB, dice in modo lapidario che il progetto “non si farà” quando invece il presidente della G.P. afferma, in poche parole, che sta aspettando il nuovo sindaco e la nuova Giunta di Bolzano?
Una comunicazione con effetto distordente, scoordinato oppure cos’altro? E poi, la delibera parla ben da sola...
Chi ha deliberato cosa il 22 dicembre 2015?
Va bene, ma allora chi ha deliberato quanto indicato nella delibera 1534 del 22.12.2015? Se la si legge con calma, tutto quanto indicato nel comunicato stampa sopra indicato pare essere un “mondo parallelo”. Erano presenti tutti gli assessori e il presidente oppure in quella seduta, scusate per la battuta, erano presenti i loro cloni? La delibera dà chiare indicazioni sulla situazione attuale, su cosa fare per rinnovare l’impianto con un tracciato bene preciso, sui costi dando poi delega alla Sta per la progettazione in base al D.Lgs. 163/2000, ovvero al Codice degli Appalti, e al DPR 207/2010, ovvero al Regolamento del Codice citato. Insomma, tutto il contrario di ciò che afferma il comunicato in lingua italiana del 3 maggio.
La delibera, se non revocata, continua a produrre i suoi effetti
Fintanto che quella delibera non verrà annullata, quindi soprattutto con la revoca dell’incarico di progettazione dato alla Sta, tutto rimane in binari ben precisi.
Non solo, se si legge la risposta dell’assessore Mussner in aula il 6 aprile scorso alle interrogazioni in Consiglio Provinciale dei consiglieri Köllensperger e Urzì, il progetto appare vivissimo, non in forse o bloccato.
Il parere capestro del Comune di Bolzano, un perfetto autogol
Lo stesso Comune pare essersi maldestramente legato le mani con un parere positivo dato al tracciato funiviario sui prati del Talvera, di cui ci si è ben guardati di comunicare pubblicamente a tempo debito:
“… bestätigen, dass wir am 16.2.2016 vom Kommissär der Gemeinde Bozen, Dr. Penta, eine Bestätigung auf unsere Anfrage erhalten haben. Ich lese Ihnen den letzten Satz dieser Bestätigung vor und gebe Ihnen danach auch eine Kopie: "Il giudizio è che il tracciato funiviario interferente con l'area dei prati del Talvera debba ritenersi infrastruttura a rete integrata nel trasporto locale e come tale la sua realizzazione è ammissibile ai sensi della tutela dell'insieme nel contesto di riferimento."
Anche qui la comunicazione: dall’amministrazione cittadina di tale parere mai si è sentito parlare. Tutto in camera caritatis?
Si sta solo aspettando che la città abbia di nuovo un governo, così ha detto l’assessore Mussner nella contro-risposta in aula sempre il 6 aprile.
Tutto deciso nonostante le smentite per “festeggiare” il congresso dell’O.I.T.A.F.?
L’impressione, insomma, è che al di là di certe “dissociazioni” e dichiarazioni, da cui ricavare una lezione di non-comunicazione, il tutto parrebbe ormai definito e, soprattutto, il tutto sarebbe andato avanti sottotraccia (polo bibliotecario docet) se non si fossero fatti sentire i cittadini, totalmente lasciati all’oscuro nella città capoluogo, per inciso a differenza di quanto avvenuto a San Genesio, di questo ennesimo progetto megalomane.
Progetto forse pensato come opera “di prestigio” per “benedire” l’undicesimo congresso mondiale dell’ O.I.T.A.F. (Organizzazione internazionale trasporti a fune) in collaborazione con l’Eurac, che si terrà proprio a Bolzano dal 6 al 9 giugno 2017?
Facciamo allora un referendum provinciale sul tema. D’altronde, se lo si fa per l’aeroporto…
Non serve un referendum.
Non serve un referendum. Basta una votazione "democratica" come per il tram/metrobus dove gli interessi di 110.000 bolzanini sono stati soppesati contro quelli dei 20.000 di Appiano e Caldaro ed è finita 3 a 1 ossia Caldaro, Appiano e Widmann contro Bolzano.
Ich kann bestätigen, dass die
Ich kann bestätigen, dass die hier vorgelegten Unterlagen eine eindeutige Sprache sprechen. Der Beschluss vom 22/12/2015 ist noch weiterhin gültig und auch nicht aufgehoben, und alle anders lautenden Beteuerungen haben keine rechtsgültige Wirkung und sind daher als blosse Beschwichtigungen zu werten. Schade für die Bevölkerung und schade für jene, die dies so undemokratisch beschlossen haben.