Gesellschaft | La polemica

“Non sapevamo nulla”

Il direttore dell’ufficio informatico del Comune di Bolzano interviene sulla decisione da parte della provincia di abbandonare Libreoffice nella pubblica amministrazione.

“Fanno quello che vogliono e noi abbiamo appreso della cosa dai giornali”

Da diversi anni Sergio Sette è il direttore dell’Ufficio Gestione e Sviluppo delle Tecnologie dei Sistemi Informativi, compito che gli consente di sovrintendere ben 800 postazioni PC nell’amministrazione del comune di Bolzano. E il direttore dell’ufficio non è per nulla stupito della scelta operata dalla Provincia e del fatto che questa scelta abbia scatenato una polemica, veicolata da alcuni articoli e post apparsi su salto.bz

salto.bz: Cos’è successo, siete stati esclusi da questo processo decisionale?
Sergio Sette - Esiste un tavolo di lavoro al quale è seduto anche il consorzio dei comuni. Il tavolo ha preso questa decisione e noi come Comune di Bolzano non siamo stati mai presenti a questo tavolo di lavoro. Dopo che la notizia è uscita sulla stampa siamo stati contattati dal Consorzio dei Comuni che ci ha spiegato i dettagli dell’operazione. 

Ma del Consorzio dei Comuni non fa parte anche il Comune di Bolzano?
Il Consorzio è il dipartimento IT dei comuni perché i comuni che in Alto Adige che sono tutti molto piccoli non hanno un loro reparto IT. Quindi il Consorzio in sostanza fa quello che facciamo noi a Bolzano per tutti gli altri comuni. Mentre il comune di Bolzano sostanzialmente è autonomo in quest’area. Esiste il malinteso che il consorzio rappresenti comunque tutti i comuni. Non è così: noi siamo rappresentati in seconda battuta nel senso che se ci chiedono qualcosa e portano le nostre esigenze al tavolo allora siamo rappresentati, altrimenti non lo siamo come in questo caso specifico. 

Ma la decisione di abbandonare Libreoffice per Office 365 è stata presa dalla Provincia anche per il Comune di Bolzano o no?
Qui esiste un problema di comunicazione da parte della Provincia. Loro parlano sempre di cose che stanno facendo per la pubblica amministrazione locale ma in realtà il Comune di Bolzano non ha l’obbligo di seguire quello che fa la Provincia. A noi piacerebbe poter fare le cose insieme. 

“Ma fare insieme vuol dire anche decidere insieme. Altrimenti si rischia che decisioni prese per strutture più piccole dalla nostra da noi non funzionino.”

Nello specifico l’Ufficio Gestione e Sviluppo delle Tecnologie dei Sistemi Informativi si occupa solo del Comune di Bolzano o anche delle due società collegate SEAB ASSB?
Fondamentalmente ci occupiamo solo del Comune di Bolzano. Con ASSB collaboriamo in alcuni ambiti particolari mentre con SEAB non abbiamo nulla a che fare. Queste due società sono più seguite con Consorzio e Provincia perché si occupano di ambiti con forti interazioni con la Provincia. 

Sui PC dei dipendenti comunali continuerà a girare Libreoffice?
Al momento non è stata presa nessuna decisione in merito. Ma la scelta della Provincia senz’altro ci fa riflettere. Attualmente facciamo convivere i due mondi e il mondo Microsoft però per noi è quello ‘vecchio’. Noi non abbiamo mai aggiornato le licenze, abbiamo mantenuto le vecchie versioni più che altro per retrocompatibilità. Mentre sui PC ad oggi gira Libreoffice. Vorrei però sottolineare una cosa.

Cosa?
La Provincia non ha comprato solo l’Office ma anche un sistema di posta e collaborazione su cloud. Devo dire che questa seconda scelta riguarda sistemi che noi abbiamo iniziato ad attivare diverso tempo fa. In questa fase stavamo aspettando una grande gare in Trentino nella prospettiva di poter acquisire queste tecnologie tutti insieme e in modo condiviso. Poi però la Provincia ha preso la decisone sull’Office che però impatta anche sull’altro ambito. A questo punto siamo molto divergenti e questo ci dispiace. 

Di quante postazioni di lavoro dispone il Comune di Bolzano?
Quelle fisse sono poco più di 800. 

In che misura la decisione della Provincia impatterà sul vostro lavoro e sulle vostre scelte future?
Un impatto immediato non ci sarà. 

“Quello che stanno facendo, giustamente, è di pensare ad un ecosistema dell’informatica pubblica. Ma si tratta di un processo dal quale di fatto finora il Comune di Bolzano è stato escluso. Dovremo sempre rincorrere partendo per ultimi oppure, ancor peggio, dovremo arrangiarci senza condividere nulla.”

La condivisione del percorso non è proprio mai iniziata?
Ad onor del vero devo dire proprio 2 settimane fa siamo stati invitati per la prima volta ad un incontro al quale ha partecipato il nostro segretario generale. E’ già un passo avanti. Ci arriviamo tardi ma ci auguriamo che d’ora in avanti si possa davvero lavorare insieme più costantemente. 

Su salto.bz si è creato un dibattito molto acceso tra le due tifoserie. Da una parte i paladini dell’open source e dall’altra i pragmatici che vedono il passaggio ai prodotti Microsoft come irrinunciabile. Qual è la vostra opinione in merito?
Mi sono tenuto abbastanza alla larga dalla discussione perché penso che avrei preso bastonate da una parte e dall’altra. A me queste posizioni ideologiche piacciono poco. Io ho una missione da svolgere che è quella di fornire soluzioni informatiche adeguate per un’infrastruttura abbastanza complessa come la nostra. Facendo questo nel modo più efficiente ed economico possibile. Non esiste una ricetta che va bene sempre e comunque. La risposta giusta in questi casi è sempre una: dipende. Ogni cosa va analizzata e si deve individuare lo strumento migliore. Poi è chiaro che tutto questo va nell’ottica di una strategia globale di sviluppo. E lì noi abbiamo delle nostre linee guida. L’area Office per quanto ci riguarda può anche rimanere assolutamente nell’ambito dell’open, come d’altronde avevamo ipotizzato insieme al Consorzio dei Comuni. 

Nel dibattito si tende spesso a semplificare…
Sì, ad esempio a dire open source uguale gratis e quindi prendo l’open perché così risparmio. Bisogna dire allora una cosa fondamentale: da agosto entrerà in vigore integralmente quella parte della normativa che va sotto il nome di ‘codice dell’amministrazione digitale’. Ebbene: la pubblica amministrazione non potrà più produrre originali su carta. Questo significa che tutto il peso amministrativo andrà sempre di più verso la digitalizzazione integrale e anche dei processi. 

“In informatica oggi non si può più pensare al risparmio. Bisogna invece investire, anche se i soldi vanno spesi in modo ragionato e coerente. Certi ragionamenti mo spaventano perché potrebbero portare all’idea ce l’informatica debba contrarsi. Assolutamente non può essere così.” 

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gorgias Mo., 16.05.2016 - 07:57

Su salto.bz si è creato un dibattito molto acceso tra le due tifoserie. Da una parte i paladini dell’open source e dall’altra i pragmatici che vedono il passaggio ai prodotti Microsoft come irrinunciabile.

Qui si da l'impressione che quelli che decidono per prodotti Microsoft sono più pragmantici. Ma chi dice che l'opzione Microsoft sarebbe quella più praticabile pur anche escludendo gli ideali del software libero, che infine sono in parte anche vantaggi pratici a lungho termine?

Mo., 16.05.2016 - 07:57 Permalink
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Pasqualino Imbemba Mo., 16.05.2016 - 11:13

Rifacendomi al comunicato stampa del LugBZ (http://www.lugbz.org/docs/FS_nella_PA_2016/Comunicato_LUGBZ_Delibera_38…) ci sono tre aspetti importanti, inerenti alla questione della delibera 388.
In un primo luogo l'aspetto riguardante il dislocamento di dati in una cloud esterna. Qualsiasi sia il livello di sicurezza garantito, è sempre possibile crearne metadati, raccogliere "BigData" insomma, cosa che conosciamo bene da Facebook, Google, ecc.
Secondo, la questione sospesa in merito ai formati (nello specifico ODF vs OOXML vs formati Microsoft proprietari), che è fondamentale decidere in un mondo dove ogni cosa è sempre più connessa.
Infine, il terzo ma non ultimo, la questione della informatica: scegliere lo strumento migliore, come dice Sette, sì, sempre nei rispetti normativi ovviamente aggiungo, fa parte però di una maturità che vedo svanire. Le scelte pratiche, a breve termine, sicuramente risolvono l'immediato, ma creano altri problemi nel medio-lungo termine; per cui spesso i conti della scelta breve non tornano se non addirittura creano i problemi di domani.
Infine, per quanto riguarda le "guerre di religione" e/o "ideologiche": ci sono falchi e colombe da ogni parte, non è che da un lato ce ne siano meno che dall'altro. Sarebbe auspicabile se la discussione fosse riportata al merito più che alle polemiche. Le scelte nell'informatica sono troppo importanti per essere trattate come tali.

Mo., 16.05.2016 - 11:13 Permalink
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Pasqualino Imbemba Mo., 16.05.2016 - 11:17

Antwort auf von Pasqualino Imbemba

Scusate, ma salto.bz non dispone di editing dei commenti, quindi riposto qui la versione corretta:

Rifacendomi al comunicato stampa del LugBZ (http://www.lugbz.org/docs/FS_nella_PA_2016/Comunicato_LUGBZ_Delibera_388...) ci sono tre aspetti importanti, inerenti alla questione della delibera 388.
In un primo luogo l'aspetto riguardante il dislocamento di dati in una cloud esterna. Qualsiasi sia il livello di sicurezza garantito, è sempre possibile crearne metadati, raccogliere "BigData" insomma, cosa che conosciamo bene da Facebook, Google, ecc.
Secondo, la questione sospesa in merito ai formati (nello specifico ODF vs OOXML vs formati Microsoft proprietari), che è fondamentale decidere in un mondo dove ogni cosa è sempre più connessa.
Infine, il terzo ma non ultimo, la questione della "maturità" informatica: scegliere lo strumento migliore, come dice Sette, sì, sempre nei rispetti normativi ovviamente aggiungo, fa parte però di una maturità che vedo svanire. Le scelte pratiche, a breve termine, sicuramente risolvono l'immediato, ma creano altri problemi nel medio-lungo termine; per cui spesso i conti della scelta breve non tornano se non addirittura creano i problemi di domani.
Infine, per quanto riguarda le "guerre di religione" e/o "ideologiche": ci sono falchi e colombe da ogni parte, non è che da un lato ce ne siano meno che dall'altro. Sarebbe auspicabile se la discussione fosse riportata al merito più che alle polemiche. Le scelte nell'informatica sono troppo importanti per essere trattate come tali.

Mo., 16.05.2016 - 11:17 Permalink
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Sergio Sette Di., 17.05.2016 - 10:27

Antwort auf von Pasqualino Imbemba

"Sarebbe auspicabile se la discussione fosse riportata al merito più che alle polemiche. Le scelte nell'informatica sono troppo importanti per essere trattate come tali"

Pienamente d'accordo. Anche perchè questo significa dover possedere le giuste competenze per arrivare a scelte consapevoli e sostenibili nonchè creare un "luogo" adatto dove innestare il processo decisionale.

Di., 17.05.2016 - 10:27 Permalink
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Martin B. Mo., 16.05.2016 - 21:15

Eines habe ich nun nicht verstanden: hat der Gemeindenverband die Entscheidung Pro-MS an einem Arbeitstisch mitgetroffen? Ich dachte der Gemeindenverband ist (noch) Pro-Libreoffice und von der Pro-MS-Entscheidung nur tangentiell, also politisch/beeinflussend betroffen?
Wer sind denn die weiteren Entscheider neben den sich verteidigenden Kurt Pöhl (Abteilungsdirektor Informationstechnik), Stefan Gasslitter (Generaldirektor Südtiroler Informatik AG) und Christoph Moar (Berater, Firma Alpin)?
https://www.salto.bz/it/article/29042016/lo-sanno-anche-loro-che-libreo…

Mo., 16.05.2016 - 21:15 Permalink
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ezio monastero Fr., 20.05.2016 - 12:42

Cercando di rimanere solo ai fatti, mi sembra che molte volte la mancanza di comunicazione fra organi diversi dell'Amministrazione sia provinciale che comunale, venga sfruttata in modo molto abile dai "portatori di interessi" (lobby) che si inseriscono in queste fratture. Il software libero non è portatore di questi interessi e forse la sua molla ideale non è sufficiente a far comprendere le proprie ragioni e a farle prevalere.

Fr., 20.05.2016 - 12:42 Permalink