Bressanone laboratorio politico
Lo scorso finesettimana sono giunte due notize da Bressanone che possono essere lette come variazioni sul tema del “sorvolo”. Forse un’interpretazione azzardata, ma non priva di suggestioni.
Bocciato anche il quesito referendario proposto da ProAltVor.
La prima notizia, riferita all’ormai intricatissima storia della funiva da costruire per collegare il centro cittadino alla Plose, arriva dalla commissione comunale preposta alla verifica dei quesiti referendari. Dopo che il Consiglio comunale (lo scorso 4 aprile) aveva infatti bocciato per un solo voto il primo referendum – proponente un secco “sì” o “no” sul progetto (senza però specificare le modalità e soprattutto il sito esatto della sua realizzazione) –, adesso è stato respinto anche il quesito alternativo, elaborato dall’associazione ProAltVor, che invece faceva esplicito riferimento al sorvolo della “conca”. Proprio sull’ambiguità di quest’ultima espressione si è appuntato il parere negativo della commissione. In una nota esplicativa fatta pervenire venerdì ai promotori si dice che quel termine è troppo vago. “Conca”, insomma, non indicherebbe secondo la commissione un sito preciso, mentre se nel testo fosse ad esempio stato usato “fondovalle” ci sarebbero probabilmente stati meno problemi.
Alla ricerca di una nuova maggioranza
Ma è ancora alla bocciatura del primo referendum, e alle sue conseguenze sul piano politico, che dobbiamo tornare per capire il senso del possibile altro “sorvolo”. Il sindaco Albert Pürgstaller aveva infatti immediatamente comunicato che tale esito poneva in discussione gli equilibri interni alla Giunta (Giunta formata, oltre che dalla Svp, anche dalla Lista eco-sociale e dal Pd). Particolarmente critica, in particolare, veniva definita la posizione degli eco-sociali, ritenuti i principali responsabili della mancata maggioranza in Consiglio. Al termine di un lungo giro di consultazioni, effettuato per verificare la possibilità di rilanciare la politica di governo, ecco allora spuntare un’ipotesi formalizzata in un documento firmato dai capigruppo Svp e Freiheitlichen, pubblicato anch’esso venerdì, nel quale si prospetta un’inedita collaborazione tra i due partiti. Questo il passaggio chiave: “Eine erweiterte Zusammenarbeit in Bezug auf alle größeren und wichtigeren Themen wird es fortan zwischen SVP und der Ratsfraktion der Freiheitlichen geben, welche aus den Reihen der Opposition letztlich die einzige politische Kraft war, die sich an einer vertiefenden und thematisch orientierten Zusammenarbeit ernsthaft interessiert zeigte”. Detto altrimenti: visto che la collaborazione all’interno della maggioranza è diventata problematica, occorre “sorvolarla” in modo da coinvolgere forze esterne più affidabili.
Nuovi equilibri
Elda Letrari Cimadon getta acqua sul fuoco: “Siamo rimasti in effetti un po’ sorpresi, ma penso che le cose non dovrebbero cambiare più di tanto. L’accordo di coalizione non viene formalmente smentito e in linea di principio noi non abbiamo niente in contrario se la Svp desidera allargare la collaborazione anche ad altri partiti che siedono in Consiglio comunale. L’unica cosa sicura è questa: non ci faremo trattare da partner di serie B”. Sulla stessa lunghezza d’onda Gian Lorenzo Pedron (Pd): “Se la collaborazione dei Freiheitlichen dovesse indicare una convergenza dal punto di vista ideologico, allora è chiaro che a noi non starebbe bene. Restiamo invece sempre disponibili a discutere con altri su punti specifici del programma”. Già. Ma se la discussione con gli altri portasse a ridistribuire poi le competenze specifiche all’interno della Giunta e a riformularne gli equilibri? La versione data da Ingo Dejaco (Svp) prospetta uno scenario più fluido rispetto alle certezze degli alleati di governo: “Siccome, come Svp, noi non eravamo d’accordo su come la Lista eco-sociale si è comportata sulla questione del referendum, adesso siamo intenzionati a considerare il Pd come il nostro primario partner di governo”. Svp e Pd primari partner di governo, quindi, e Lista eco-sociale “sorvolata” in direzione Freiheitlichen. Uno scenario dai tratti decisamente insoliti. Magari indicativi anche di uno sviluppo che potrebbe avverarsi a livello provinciale?
“Le cose che ci accomunano sono più di quelle che ci dividono”
Nel documento Svp-Freiheitlichen si legge una dichiarazione attribuita a Walter Blaas (Freiheitlichen): “Nach eingehender Diskussion der wichtigen verbleibenden Themen dieser Amtsperiode sind wir zum Schluss gekommen, dass es wesentlich mehr Gemeinsames denn Trennendes gibt”. Interrogato sul merito, Blaas sembra apparentemente confermare la versione minimalista di Letrari e Pedron: “Distinguiamo accuratamente tra collaborazione in Consiglio e interesse a diventare membri della Giunta. Questa seconda ipotesi non ci riguarda, non siamo alla ricerca di poltrone e neppure vogliamo mettere becco negli equilibri della maggioranza. Il segnale che abbiamo voluto dare non è rivoluzionario, però è anche vero che vorremmo profilarci come un partito interessato a governare e non solo a rimanere confinato all’opposizione. E questo sia a livello locale che provinciale”. Forse è ancora presto per dirlo, ma se Bressanone fosse una palla di vetro nella quale leggere il futuro politico dell’intera provincia, questa piccola storia di “sorvoli” abbozzati e smentiti potrebbe prefigurare una tendenza della quale ci accorgeremo anche nel prossimo autunno.
Bressanone, la città degli
Bressanone, la città degli specchi!
Questo potrebbe essere, a mio umile avviso, il titolo appropriato di un articoletto su Bressanone!
Non tanto per guardarsi in faccia, bensì in riferimento al proverbiale “arrampicarsi sugli specchi”!
1) Ci si è arrampicati sugli specchi per motivare (se di motivazione si può parlare…) la non ammissibilità del quesito referendario di proAltvor.
2) Ci si arrampica sugli specchi per riuscire a giustificare, ancora e nonostante tutto, un progetto tanto faraonico quanto superfluo.
3) Ci si sta arrampicando sugli specchi per tenere in piedi la maggioranza di governo.
Per quanto riguarda i primi 2 punti, le prossime settimane ed i prossimi mesi faranno chiarezza ed il comitato proAltvor e la cittadinanza si faranno sentire. Per quanto riguarda la coalizione di governo, le cose sono abbastanza chiare da un pezzo; la Lista eco-sociale è stata da sempre la Cenerentola della stanza dei bottoni. Mi spiace però che ora venga ingiustamente timbrata quale responsabile delle miserie di coalizione alle quali stiamo assistendo; in fin dei conti, il voto in seno al consiglio comunale che ha decretato la bocciatura del referendum proposto dal comune, è stato segreto. Nessuno può quindi verificare e dimostrare chi e come sia stato votato, anche se sono state fatte delle dichiarazioni prima del voto stesso! Superfluo e troppo comodo quindi cercare un capro espiatorio! Per quanto riguarda, invece, la “collaborazione” dei Freiheitlichen, non mi sembra cosa tanto eclatante; l’appoggio dei partiti d’opposizione c’è ovunque e c’è sempre stato pure a Bressanone, si è sempre trattato di valutarne argomenti ed occasioni. In fondo e quindi, nulla di nuovo! Per i nostri amministratori vedo un fine legislatura in salita (e senza funivia…)!!
Paolo Cattoi-Bressanone