Nuova vita per le circoscrizioni?
La ‘revisione’ dei consigli di circoscrizione di cui si parla da anni nel capoluogo sarebbe imminente. Ne è convinto il sindaco di Bolzano Caramaschi che ieri ha confermato che sul tema la giunta “ha cominciato a ragionare”.
Il primo cittadino di Bolzano ha riferito che il dibattito in merito sarà esteso a tutti gli organismi politici comunali perché in merito “una valutazione sicuramente va fatta”, considerando al contempo gli “aspetti positivi e le criticità” dimostrate da questi organismi nella loro attuale configurazione.
Per Caramaschi bisogna ora “snellire l’appesantimento delle procedure legate al fatto che le circoscrizioni sono un organo politico, attribuendo loro invece un ruolo più attivo e concreto”.
Lo scopo sarebbe quello di consentire ai consigli di quartiere di “intervenire concretamente e in maniera rapida ed efficace sulle singole problematiche di quartiere e sulle segnalazioni dei cittadini”. Per Caramaschi le circoscrizioni “dovranno essere dotate dei fondi e del mezzi necessari” per svolgere il loro nuovo ruolo.
Anche se il primo cittadino di Bolzano ha confermato le indiscrezioni che parlano di un ridimensionamento del numero dei consiglieri di ogni circoscrizione. “Non tanto per una questione di costi quanto piuttosto per favorire lo snellimento di quest’organismo che oggi sembra una copia ridotta del Consiglio Comunale”, ha precisato in merito Caramaschi. Comunicando che l’idea è quella di portare il numero dei consiglieri da 11 a 6.
Il sindaco ha ribadito che non si tratta solo di una questione di costi (il presidente prende 600 euro lordi al mese, i consiglieri 60 euro di gettone a seduta), riferendo che il comune capoluogo investe al momento 70.75 mila euro all’anno (pari a circa lo 0,4% del bilancio municipale).
Le dichiarazioni del sindaco di Bolzano hanno suscitato una serie di reazioni da parte dei vari partiti politici. E in merito alle intenzioni della giunta e nello specifico la riduzione del numero dei consiglieri ha preso la parola in modo critico il vicepresidente della circoscrizione Don Bosco Unterhofer della SVP (“in questo modo si rischia di limitare la rappresentatività di italiani in centro e tedeschi nei quartieri italiani”).
Sul tema si è registrata una presa di posizione dei consiglieri comunali del PD Alessandro Huber e Carlo Visigalli. Che concordando sulla necessità di rinnovare ruolo e funzioni dei consigli di quartiere
“I Consigli vanno resi più snelli dal punto di vista democratico, con più competenze e con una disponibilità di budget maggiore per interventi rapidi rispetto alle esigenze dei residenti”, dichiarano i due membri del PD. Osservando che occorre “rispondere ai bisogni immediati dei cittadini senza lungaggini legate all’interessamento di Consiglio, Giunta e annessa macchina burocratica municipale”. Huber e Visigalli quindi precisano quale a loro avviso dovrebbe essere il nuovo ‘rapporto’ tra consigli di quartiere, consiglio comunale e giunta.
“Secondo noi le circoscrizioni devono mantenere quel ruolo che già oggi esercitano, ossia di ‘antenne’ per percepire il bisogni della popolazione e poi poterli trasmettere a consiglio e giunta, che poi se ne devono occupare quando la competenza e la complessità sono tali da interessare il livello amministrativo cittadino.”
In merito alla situazione attuale ha preso posizione ianche il consigliere Claudio Della Ratta, rilevando “gran confusione in materia, data l’inesperienza di molti consiglieri di circoscrizione e anche di alcuni membri della giunta”. Avanzando in questo modo una critica non troppo velata nei confronti del neo assessore al decentramento Angelo Gennaccaro.
“Assistiamo alle più disparate proposte da parte di singoli Consiglieri di Circoscrizione sui più svariati temi non di loro competenza, e assistiamo ad altrettanta talvolta esagerata, forse ingiustificata, considerazione nel merito da parte della giunta (vi sono oltretutto casi, ad esempio nel campo dell’urbanistica, di richiesta parere alla circoscrizione e non alla commissione urbanistica).”
Della Ratta - consigliere di lungo corso noto per le sue quotidiane prese di posizione sui temi più disparati - torna a dichiarare che “i consigli di quartiere bisogna farli funzionare, altrimenti è meglio chiuderli”. E nello specifico il consigliere osserva che andrebbero “eliminati i pareri obbligatori rilasciati dai quartieri, che non servono a nulla a parte casi articoli”. Per le circoscrizioni andrebbero invece individuate “competenze univoche da gestirsi in autonomia”.
Della Ratta conclude la sua presa di posizione affermando che i consigli di quartiere devono essere la giusta interfaccia con la popolazione, ma che “le segnalazioni raccolte devono essere inoltrate alle commissioni consiliari competenti o alla giunta, senza il corredo di opinioni politiche di sorta”.
Io le abolirei.
Io le abolirei.