Politik | Il caso

Sinfonia, ovvero il pasticcio di via Parma

La giunta Caramaschi ha stralciato parte di un progetto di riqualificazione edilizia d’avanguardia dedicato agli alloggi comunali. Suscitando le ire di molti.
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Foto: salto

Piscina a Rencio al posto di un risanamento edilizio 2.0 in via Parma?

Il ridimensionamento fortemente voluto dalla SVP del cosiddetto ’progetto Sinfonia’ rischia nei prossimi giorni di essere una gatta da pelare non da poco per il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi. Soprattutto se è vero quello che si dice in giro e cioè che il primo cittadino di Bolzano verrà chiamato a risponderne lunedì prossimo davanti all’assemblea del PD in piazza Domenicani

Nell’occhio del ciclone è lo stralcio di uno dei tre edifici che il Comune di Bolzano avrebbe dovuto risanare, grazie alla vittoria ottenuta insieme ad Innsbruck nella partecipazione ad un bando europeo molto ‘sostanzioso.
In pratica il Comune di Bolzano insieme all’IPES e ai cugini nordtirolesi nel 2009 riuscì a battere decine di altre città europee aggiudicandosi la possibilità di svolgere il ruolo di battistrada per quanto riguarda i futuri standard del risanamento energetico. E potendo risanare appunto 3 importanti edifici del patrimonio edilizio cittadino
Dove sta il problema? E’ presto detto. Oltre al fatto che Innsbruck nel frattempo ha già quasi completato l’operazione e WOBI-Ipes procede spedita, la giunta Caramaschi - dopo i rallentamenti dovuti ai problemi di tenuta della seconda giunta Spagnolli e del naufragio della terza - si è ritrovato dopo solo pochi mesi di fronte ad una sorta di aut aut, posto dalla Stella Alpina

In un primo momento la SVP, una volta ottenute per la prima volta le deleghe su lavori pubblici e l’urbanistica, ha infatti pensato di bloccare completamente l’operazione, lamentando la mancanza di fondi. In un secondo momento però, in seguito alla mediazione del sindaco, è stato invece deciso lo stralcio di uno dei tre complessi interessati all’operazione e cioè quello sito in via Parma ai civici 63, 65, 67, 73 e 75. E cioè un blocco di tre distinti edifici che con la ristrutturazione avrebbero cambiato completamente fisionomia. 

Il blocco in sostanza di ‘un terzo’ del progetto Sinfonia ha però comportato e sta comportando una serie di problemi non da poco, data l’importanza e la complessità dell’operazione. Basti pensare che in Municipio a Bolzano negli scorsi anni era stato addirittura assunto del personale apposito per poter portare a compimento il progetto, oltre ad impegnare in maniera pesante anche la ripartizione lavori pubblici cittadina. 

Il primo problema riguarda il fatto che essendo il progetto legato ad un bando europeo vinto, non è possibile modificare i lavori senza ottenere il benestare da parte di Bruxelles. Esiste infatti il rischio di pagare una penale molto pesante (pari a 17 milioni di euro), quasi identica al valore complessivo dell’operazione (18 milioni di cui 8 coperti da contributi ed altri 10 che invece dovevano essere investiti da parte del Comune). 
Per scongiurare questo problema due settimane fa il vicesindaco e assessore all’urbanistica Christoph Baur si è recato a Bruxelles, ma ha voluto partire da solo,  suscitando le ire dei tecnici comunali che - tutt’altro che convinti dell’oppurtunità della riduzione del progetto - avrebbero voluto accompagnarlo. 
Al suo ritorno da Bruxelles Baur ha quindi dichiarato in un intervista al Dolomiten che sarebbe scongiurato il pericolo della penale, suscitando però numerose perplessità negli uffici comunali quasi in rivolta

A questo punto è forse necessario ricordare che il progetto Sinfonia negli anni scorsi fece molto discutere in consiglio comunale a Bolzano e anche in giunta a causa di una questione di fondo. Legata al fatto che proprio nel complesso di via Parma era stata prevista la sopraelevazione degli edifici, con conseguente realizzazione di 16 nuovi appartamenti. Alcuni consiglieri comunali a suo tempo e a più riprese si dissero contrari all’operazione, ravvisando in questo un comportamento non consono da parte del Comune, quasi in veste di imprenditore edilizio. 
Progettisti e tecnici però replicarono spiegando che i 16 nuovi appartamenti sarebbero stati realizzati con una spesa davvero minima proprio nell’ottica di riqualificare il patrimonio immobiliare comunale, cedendo altrettanti appartamenti sparsi nella città. E ottimizzando in questo modo sotto molteplici punti di vista, non ultimo il risparmio energetico, visto che le nuove unità abitative sarebbero state da questo punto di vista a consumo quasi zero. Insomma: per il Comune non sfruttare questa occasione sarebbe stato un controsenso

La prospettiva sopra citata come detto è stata però spazzata via dalla decisione della giunta Caramaschi, tra le ire non solo dei tecnici interni e progettisti, ma anche dei 64 residenti nel complesso di via Parma. Ai quali guarda caso erano già stati promessi i balconi (che al momento non hanno) ed anche molte meno spese per l’energia grazie al previsto allaccio al teleriscaldamento (che ha portato già alcuni di loro a prepararsi a dismettere le caldaie a gas, acquistando alcuni elettrodomestici  elettrici). 
La discussione sul futuro di Sinfonia portata nei prossimi giorni all’assemblea del PD è proprio conseguenza di questi malumori, giunti in Circoscrizione don Bosco e poi però rimbalzati contro il muro di gomma in Comune

Per chiudere il quadro non va inoltre sottovalutato un altro problema non da poco
Per il risanamento dell’edificio di via Parma sono stati spesi già molti soldi (centinaia di migliaia di euro) per le varie fasi della progettazione. Si tratta di soldi che risulteranno già spesi e che non verranno rifusi da nessuno, in presenza di una marcia indietro da parte del Comune. 

Mentre anche le imprese edilizie che non vedevano l’ora di iniziare i lavori in via Parma si agitano preoccupate, intanto la gente mormora.
E in via Parma si dice che i due restanti progetti del progetto Sinfonia in Passeggiata dei Castani e ad Aslago sono stati ’salvati’, perché abitati da un maggior numero di inquilini di lingua tedesca. Mentre i soldi risparmiati - dicono ancora le voci maligne - forse verranno spesi per una piscina olimpionica a Rencio. 

Insomma: davvero una bella gatta da pelare per il sindaco Caramaschi.