Politik | Formazione

Proposta di legge sulla scuola bilingue

Francesco Palermo presenterà in Parlamento un’apposita modifica dello Statuto di autonomia: “previste classi bilingui in ogni scuola con almeno 15 richieste”.
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Foto: Luca Sticcotti

Il re è nudo”, ha esordito Francesco Palermo presentando la sua proposta di legge volta ad integrare nell’art.19 dello statuto d’autonomia esplicitamente l'attivazione, a richiesta dei genitori, di classi con insegnamento paritetico in lingua italiana e in lingua tedesca in ogni scuola della provincia di Bolzano.  “Dobbiamo prendere atto della realtà, senza per questo ledere i diritti delle minoranze”, ha precisato il senatore consegnando ai presenti il suo disegno di legge in un Circolo della stampa gremito di giornalisti e di addetti ai lavori. “La scuola sta già facendo molto in questo senso e la mia iniziative è volta solo ad integrare la cornice normativa”, ha aggiunto Palermo. 

In sede di presentazione Francesco Palermo ha innanzitutto descritto il quadro in cui è maturata la sua proposta, sia per quanto riguarda il merito che per la tempistica prescelta. Parlando di un epoca di grandi cambiamenti, caratterizzata da “spinte al contempo propulsive e reazionarie”,  Il senatore si è detto soddisfatto che ormai tutti abbiano capito che lo Statuto di Autonomia ha bisogno di un aggiornamento, soprattutto in alcune delle sue parti. Palermo ha ricordato il lavoro che da tempo viene svolto in questo senso in Parlamento, parallelamente alla Convenzione altoatesina e la Consulta trentina. Indicando la sua proposta sulla scuola bilingue come uno “tassello che viene fissato a livello nazionale con lo scopo poi di trasferirsi a livello locale per sviluppare un adeguato dibattito in merito”. Il senatore del Gruppo per le autonomie in realtà si è detto scettico sulla possibile trattazione del disegno di legge, viste le “prospettive incerte della legislatura”. Ma non si è stracciato le vesti per questo, spiegando come negli ultimi tempi in realtà si siano create le condizioni per la presentazione della sua proposta legislativa sulla scuola bilingue soprattutto in seguito “all’accelerazione impressa sulla cosiddetta legge per la rappresentanza ladina in Consiglio Provinciale”. 
Se è urgente la legge ladina allora ancora più urgente è una legge che legittimi una volta per tutte la scuola bilingue che ormai è considerata un’esigenza diffusa nella società altoatesina”, ha quindi aggiunto Palermo non senza una punta di amarezza ed ironia. 

Dopo di che il senatore è entrato nel merito, spiegando come la sua proposta sia stata concepita non per motivi ideologici ma esclusivamente guardando alla competitività dell’offerta formativa altoatesina. “Mentre ci impuntiamo sui nomi di 50 malghe sperse in montagna - ha quindi detto Palermo facendo riferimento alla norma d’attuazione sulla toponomastica in Commissione dei 6 - nel resto del mondo le cose vanno avanti”. E il senatore non ha esitato anche a calcare la mano nel descrivere l’attuale livello della formazione linguistica altoatesina, guardando alle nuove sfide internazionali. 

“Quando arriveranno ingegneri indiani preparatissimi insieme a medici del Burkina-Faso, entrambi perfettamente a conoscenza delle due lingue provinciali, forse scopriremo che la nostra scuola non è stata sufficientemente competitiva nel sistema globale” 

Palermo ha quindi riferito di sentire molta pressione sulla prospettiva della scuola bilingue, sia dal mondo della scuola che dalla società civile. Ricordando che in merito senz’altro maggiori sono stati finora gli sforzi nella scuola di lingua italiana, ma che non sono mancate importanti iniziative anche nella scuola di lingua tedesca. Palermo ha ricordato un recente appuntamento organizzato dall’intendenza tedesca, ma non vanno trascurate anche le recenti aperture in merito da parte dell’Obmann SVP Philipp Achammer, intervistato da salto
Abbiamo finalmente il bisogno di guardare avanti rispetto alle rigidità attuali e soprattutto del passato”, ha aggiunto Francesco Palermo. Ribadendo come sia oggi si sempre più urgente una nuova cornice legislativa che legittimi una volta per tutte tutto quello che viene fatto nella scuola altoatesina per migliorare il sistema di apprendimento della L2

Il senatore del Gruppo per le autonomie ha poi precisato che, prima di renderla nota, ha informato della sua intenzione di presentare la proposte di legge sia i colleghi parlamentari che le istituzioni altoatesine (“presidente della giunta ed assessori competenti”). “Da parte mia non si tratta di una sorpresa o di un qualcosa che si fa contro qualcuno”, ha aggiunto Palermo. Cogliendo però l’occasione per assestare una stoccata ai colleghi SVP che invece precedentemente non lo avevano informato dell’iniziativa che stavano prendendo per quanto riguarda la legge sulla rappresentanza ladina

Tornando ai contenuti del suo disegno di legge sulle classi bilingui Palermo ha aggiunto di aver colto l’occasione per introdurre per la prima volta la citazione dell’autonomia scolastica nello Statuto, rilanciandone il compito fondamentale. Il senatore ha quindi precisato che a suo avviso in Alto Adige si registrano esigenze differenziate tra centri urbani e periferia in termini di formazione bilingue. E che quindi l’autonomia delle scuole consentirà ad ogni segmento del territorio di rispondere nel modo più adeguato alle esigenze ed alle sfide del presente e del futuro. 

Nella proposta di legge del senatore ha specificato che per attivare le classi bilingui occorrerà una richiesta specifica da parte dei genitori, che dovrà avere anche specifiche caratteristiche quantitative (15 famiglie come minimo). “Si tratta di una classica Kannbestimmung e non di una imposizione”, ha quindi precisato Palermo rivolgendosi in particolare ai giornalisti ed agli operatori del settore di madrelingua tedesca. Ed indicando come la proposta di per sé offra maggiori garanzie anche a coloro che tuttora difendono a spada tratta la scuola monolingue. “Con il disegno di legge si propone una sorta di la quadratura del cerchio, dando risposte positive sia a chi vuole un modello di scuola aggiuntivo ed aperto, sia anche a chi lo vuole”, ha aggiunto il senatore facendo riferimento al fenomeno per cui molte famiglie oggi iscrivono i figli alle scuole dell’altro gruppo.

La mia proposta è un’offerta al Convenzione e al Consiglio Provinciale che ha lo scopo di mettere a disposizione attraverso un atto parlamentare un quadro normativo abbastanza autorevole”, ha quindi affermato Palermo, ricordando che “si tratta di un punto di partenza e non di un punto d’arrivo”. E precisando ancora che "chi si opporrà dovrà però spiegare all’opinione pubblica quali sono i suoi argomenti”.

Durante il dibattito che ha fatto seguito alla presentazione, Palermo ha quindi specificato di considerare applicabile il modello bilingue da tempo presente nella scuola ladina.