Salve, sig. Kofler. La
Salve, sig. Kofler. La categoria degli umarells è chiaramente estendibile a tutti i presenti. Prendiamo uno qualunque che va su un sito, legge un articolo e... Lei è il mio umarell domenicale, per esempio. Buon Natale.
La trasformazione dell'ex presidente della provincia di Bolzano Luis Durnwalder in un “umarell” è un fenomeno curioso, sul quale mi piacerebbe spendere una parola, cosciente del fatto che io sia il primo, probabilmente, ad averlo notato. Innanzi tutto bisogna che si spieghi cosa significa la parola umarell, non potendo dare per scontato che tutti la conoscano. “L’umarell – copio la prima definizione che mi capita a tiro su internet – è quel signore, generalmente in età avanzata, che ama rompere le balle a chi lavora duramente, dando consigli non richiesti su come compiere il lavoro stesso. Questa categoria di uomo è temutissima perché impossibile da eliminare ed ha la caratteristica di tornare sul luogo del delitto giorno dopo giorno, impermeabile agli insulti e alle maledizioni delle proprie vittime. Per riconoscere l’umarell andate in un qualsiasi cantiere e cercate quel tizio che, mani dietro la schiena, guarda chi lavora”. Sento avanzare la prima obiezione. Nel caso di Durnwalder non è vero che i suoi consigli non siano richiesti. Anzi, spesso il suo nome viene in mente proprio a chi sta per varare un tavolo di discussione, o aprire un ufficio preposto ad elaborare vaghe idee future: perché non coinvolgiamo Durnwalder? Ma si tratta generalmente di imprese quasi già condannate al fallimento, si vede benissimo che il ruolo che verrà svolto è ininfluente, perché l'impresa stessa è (o lo sarà a breve) giudicata ininfluente, al massimo solo decorativa. L'umarell Durnwalder è insomma sempre in cerca di un cantiere politico da presidiare col suo sguardo critico, con la sua esperienza supponente, materiata dall'illusione che il suo “metter becco” riuscirà a risolvere tutti i problemi. È stato così in occasione della Convenzione per la riforma dell'autonomia regionale, nella quale lui si è speso per togliere di mezzo la Regione (singolare caso di un umarell invitato ad oltrepassare la staccionata di un cantiere con lo scopo apparente di far chiudere il cantiere sfasciandolo con la sua stazza) e sarà così se si avvererà l'improbabile allestimento di una commissione preposta a discutere i criteri con i quali ai sudtirolesi di lingua tedesca e ladina dovrebbe venir consegnata la cittadinanza austriaca, progetto originariamente caldeggiato all'interno della Svp, ma adesso diventato il cavallo di battaglia delle destre etnocentriche al di qua e al di là del Brennero. Un'altra differenza, ovviamente, distingue gli umarells classici dall'umarell Durnwalder. I primi sono in genere personaggi che percepiscono pensioni modeste, e che se non avessero i cantieri da guardare probabilmente non saprebbero come impiegare il tempo. Durnwalder, invece, è beneficiato da una pensione ciclopica e risulta difficile credere che non abbia la facoltà di goderne senza dare nell'occhio. Eppure, non si fa in tempo a veder spuntare un'impalcatura o un ponteggio, e – tac! – ecco che arriva subito anche lui. Con le mani dietro la schiena e tanta, tantissima voglia di immischiarsi.
Salve, sig. Kofler. La categoria degli umarells è chiaramente estendibile a tutti i presenti. Prendiamo uno qualunque che va su un sito, legge un articolo e... Lei è il mio umarell domenicale, per esempio. Buon Natale.
umarell mi risulta nel bolognes come uomino, su Durnwalder sarebbe piú appropriato la figura napoletana del spilature o nel sudtirolo obergscheidi
Che siano stupidaggini è un parere suo, legittimo e personale, perfettamente in linea con il suo ruolo di umarell. Rinnovo gli auguri di Natale e aggiungo anche quelli di un buon anno nuovo.
Una specie di grillo parlante, insomma (attento alle martellate). Comunque non insulto nessuno. Commento. E le critiche le accetto benissimo. Come vede. Lei critichi pure. A questo punto, se mi permette, aggiungerei anche gli auguri di buona Pasqua.