La versione di Staffler
Franz Staffler è un imprenditore che ha sempre creduto nell'areoporto di Bolzano. "Un'infrastruttura capace di dotare la regione di una piattaforma utile non solo a un numero limitato di utenti, come ritengono spesso i suoi critici, ma all'intero indotto che ruota attorno al turismo". La liquidazione della compagnia aerea Air Alps – sulla quale Staffler dichiara di non essere ancora informato riguardo ai dettagli – è dunque vista come il fallimento di una politica tentennante e mai in grado di affrontare la questione dell'ampliamento dell'aeroporto con la determinazione che sarebbe stata necessaria. Un “nì” alla fine controproducente per tutti.
“All'inizio del 2001 – ricorda – un piccolo gruppo di imprenditori, tra i quali il sottoscritto, rilevò la Air Alps, che allora era in liquidazione in Austria. La scelta maturò quasi per esclusione, visto che le condizioni infrastrutturali non permettevano che ci orientassimo su compagnie in grado di avere aerei più capienti”. Ma l'anno non era decisamente il più fortunato per il settore, di lì a pochi mesi, infatti, l'undici settembre aprì una crisi riverberatasi ovunque. Intanto il problema dell'allungamento della pista continuava a rimanere sul tappeto, non permettendo che le difficoltà contingenti potessero essere superate senza un chiaro intervento strategico.
“Quando il capitale di partenza si ridusse – prosegue Staffler - chiedemmo alla Provincia di sostenerci con una piccola quota, sempre nella speranza che questo tipo d'investimento potesse essere di stimolo a una riconsiderazione complessiva della questione, ma ciò, come testimoniano anche le cronache recenti, non è ancora avvenuto”. Alcuni anni fa, si giunse così alla decisione di creare una Holding, cioè la BZS, per favorire il passaggio di Air Alps alla compagnia ginevrina Lions Air. “Cercammo qualcuno che potesse fare meglio di noi. Cosa che poi non è avvenuta. E adesso, per l'appunto, abbiamo a che fare con l'ennesima liquidazione”.
Tracciando un bilancio dell'intera vicenda, una vicenda che al gruppo d'investitori privati locali è costata complessivamente 30 milioni di euro, Staffler torna a parlare di quelli che, a suo avviso, sono stati gli ostacoli maggiori: “La cosa non ha funzionato perché la Provincia ha creduto troppo poco nella struttura areoportuale e non ha investito nelle infrastrutture che ci avrebbero consentito di avere più vettori in competizione. Chi adesso sfrutterà ancora una volta l'episodio della liquidazione, accusando la Provincia di non essersi tirata indietro per tempo, ignora che le azioni ormai non valevano già più nulla e nessuno le avrebbe comprate”. Par di capire, dunque, che il rimprovero che si potrebbe fare alla Provincia non è quello di avere investito male, ma di non aver investito abbastanza.
Air Alps, il fallimento ha altre cause
Tutto il rispedtto per imprenditori che investono e rischiano di tasca propria, meno rispetto per enti pubblici come Provincia e Regione che investono e perdono soldi dei cittadini.
La ricostruzione di Staffler è interessante. Tuttavia credo che non si possa attribuire il fallimento di Air Alps ai 40 metri in più o in meno dell'aeroporto di Bolzano.
Air Alps infatti non è nata né è morta a Bolzano. Usciamo per favore dall'ottica del Sudtirolo ombelico del mondo.
Air Alps è stata una compagnia aerea che ha volato in mezza Europa e in mezza Italia, con rotte che per la maggior parte con Bolzano non avevano proprio nulla a che fare. Rimini, Perugia, Milano, l'est Europa e così via. La sua è una vicenda simile alle tante compagnie aeree che non hanno retto alla globalizzazione, alla concorrenza del low cost, all'aumento dei costi del carburante, alla ristrutturazione del sistema del trasporto aereo nel mondo. Ripeto: i suoi successi o i suoi fallimenti non si sono giocati a Bolzano.
A Bolzano Air Alps ha volato con propri aerei per tanti anni anche con la pista com'è. Ha volato con aerei il più delle volte mezzi vuoti. Ha vinto l'appalto per il volo per Roma e per alcuni anni ha ricevuto dalla provincia 1,1 milioni di euro di incentivo.
Nonostante questo, Air Alps non è riuscita a garantire il servizio: l'ha interrotto prima nel gennaio 2012 e poi definitivamente nel novembre dello stesso anno. Per le sue difficoltà generali, non per la situazione bolzanina, che anzi grazie al finanziamento provinciale non era per la compagnia tra le più catastrofiche.
Tutto questo è ormai storia. Quello che non è accettabile è che nelle vicende di una compagnia aerea privata con sede a Innsbruck vengano bruciati 6 milioni di denaro pubblico, prelevato dalle tasche dei cittadini. Anche di quella grandissima maggiorana di cittadini che su Air Alps non ha mai volato.
Antwort auf Air Alps, il fallimento ha altre cause von Riccardo Dello…
und wie sieht es in Zukunft aus?
Laut neuesten Pressemeldungen "stimmt die Chemie" zwischen SVP und den Grünen für eine eventuelle Koalitionsregierung nach der Wahl. Die SVP steht ja bekanntlich hinter den Flugplatz, die Grünen waren stets dagegen. Geben sie nun ihre Position diesbezüglich auf um zusammen mit der SVP zu regieren?
@Patrick
Caro Patrick, non so che cosa sia la "chimica" in politica. Le alleanze si fanno wenn die Inhalte stimmen. E il no all'aeroporto (e il sì al treno, anche per Roma!) è uno dei contenuti irrinunciabili nel programma dei Verdi. Questo te lo garantisco anche personalmente, se contano i miei 10 anni di battaglie in Consiglio provinciale. Non ho mai fatto sconti al "Sistama Svp" e continuerò a non farli.
Per il resto, sono chiacchiere estive. Se leggi l'intervista a Kompatscher proprio su questo portale, capisci subito che lui pensa ad una giunta con Pd e Scelta Civica. E con questi la Svp ritiene di aver voti abbastanza per altri 5 anni. I Verdi non faranno certo da ruota di scorta a un carro che va avanti anche da solo.
Vedremo che succede a ottobre. La parola alle elettrici e agli elettori, che spero si ricordino dei 5 anni di seria politica di opposizione dei Verdi nel Südtiroler Landtag.