Politik | Bagarre

Sudtirolo impronunciabile

Il deputato di Fratelli d'Italia Paolo Trancassini durante il dibattito in aula sulla legge elettorale chiama l'Alto Adige "Sudtirolo". E Biancofiore insorge.
Biancofiore
Foto: upi

Guai a chiamare l’Alto Adige “Sudtirolo”, roba da far “accapponare la pelle”, parola di Michaela Biancofiore. I fatti: lo scorso 13 maggio, anche se un po’ in sordina, la Camera ha approvato in via definitiva la nuova legge elettorale, il Rosatellum ter. Durante la discussione in aula fra gli interventi quello del deputato di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini che ha contestato la Lega nel merito della rappresentanza dei piccoli territori in chiave elettorale. “In questa legge - ha detto l’esponente di FdI - voi prendete un impegno con il Sudtirolo e cioè gli dite: ‘Tu avrai un tuo rappresentante, Rieti no’. Allora, agli amici della Lega dico: vengono prima gli italiani di quelli che fanno finta di essere italiani”.

Un intervento, secondo la deputata forzista Michaela Biancofiore, mirato ad “eliminare un secondo collegio elettorale per l’Alto Adige”. Trancassini è reo, dice la berlusconiana doc, di aver chiamato l’Alto Adige Sudtirolo, “come quei tedeschi -pochi, che non ne riconoscono l’appartenenza all’Italia”, forse un “lapsus” da parte dell'alleato ma “non identifichiamo l’Alto Adige con nomi che non corrispondono alla realtà”, tanto più, insiste Biancofiore, che “in Alto Adige è in atto una querelle enorme sulla cancellazione della toponomastica italiana. Abbiamo parlato tanto di minoranze e del fatto che questo è il Parlamento italiano e che prima giustamente devono venire gli italiani e allora non si può chiamare in quest’aula l’Alto Adige Sudtirolo”. 

 

 

La diatriba però non si esaurisce qui. Per tutta risposta “Fratelli d’Italia ha detto di essersi sempre occupata di toponomastica, peccato che l’unica mozione esistente in parlamento l’ho presentata io - chiarisce la pasionaria altoatesina - Poi la Gardini (uscita da Forza Italia in polemica per approdare nel partito di Giorgia Meloni, ndr) viene ad attaccare il patto con la Svp quando Fratelli d’Italia non ha presentato nemmeno un emendamento o ordine del giorno per salvare la rappresentanza italiana e quando tutti ricordano che lei e Urzì, non a caso, sono coloro ai quali dobbiamo il mancato sindaco di centro destra a Bolzano. Con tutte le conseguenze che viviamo ogni giorno, tra emergenza sicurezza, viabilità, sporcizia, decadenza”. L'ombra lunga del degrado. E l'anticamera della campagna elettorale per le comunali del 2020.