Politik | Bufera

“Traditi dal nostro ministro”

Nomine Commissione dei 6, duro attacco del M5s locale alla responsabile del dicastero delle Autonomie, la leghista Erika Stefani. Nicolini: “Persona sleale”.
Nicolini, Fraccaro, Stefani
Foto: Diego Nicolini

La pietra dello scandalo sono i nomi scelti dal ministro per gli Affari regionali e delle Autonomie Erika Stefani (Lega) per la Commissione dei 6 e rivelati nell’edizione odierna dal Corriere dell’Alto Adige. Nomi che hanno mandato su tutte le furie gli esponenti del Movimento 5 stelle locale.
Si tratta, per quel che riguarda le nomine governative, del patron di Athesia Michl Ebner; di Antonio Lampis, direttore generale dei musei al Mibac ed ex direttore della ripartizione Cultura italiana della Provincia nell’era Tommasini; e del deputato leghista Filippo Maturi. A completare la squadra le nomine provinciali: il deputato Manfred Schullian e il senatore Meinhard Durnwalder della Svp, e Carlo Vettori, capogruppo della Lega in consiglio provinciale.
Per il Trentino la ministra Stefani ha voluto nella Commissione paritetica dei 12 Gianfranco Postal, ex direttore del dipartimento Affari costituzionali della Provincia ed ex giudice della Corte dei Conti di Trento, l’avvocato Claudia Eccher, moglie dell’ex senatore del Carroccio Sergio Divina, e l’avvocato civilista e penalista Maurizio Roat, vicino all'area del centrodestra.

 

Lo strappo

 

Non ci gira intorno Diego Nicolini, consigliere provinciale dei 5 stelle: “Siamo molto delusi dalle nomine che la ministra Stefani ha fatto dei componenti di emanazione governativa della Commissione dei 6. Io sono rimasto molto male, anche personalmente, perché recentemente avevo incontrato ad un tavolo proprio con il ministro Fraccaro e la ministra Stefani e la cosa che avevo più di tutto sottolineato era l’importanza di questa Commissione e la mia preoccupazione che le personalità nominate dovessero proprio essere all’altezza del ruolo, che dovessero essere dei giuristi competenti. In quel frangente - prosegue Nicolini in una nota - la Ministra ci aveva assicurato che le nomine le avremmo fatte assieme, come era sempre stato e come logica avrebbe voluto, e che avremmo scelto le migliori competenze sul campo”.

Non riconosciamo la Commissione dei 6 come rappresentativa dell’intero governo e, dunque, non la riconosciamo nemmeno politicamente

L’attacco è senza esclusione di colpi: “Noi siamo brave persone e quando ci viene data una parola partiamo dal presupposto che verrà mantenuta perché noi la manterremmo. Noi siamo fatti così, con i nostri limiti e difetti. Non avevamo pensato di avere di fronte una persona sleale, ingorda e calcolatrice”, così il consigliere pentastellato che non risparmia giudizi tranchant sui prescelti per la Commissione: “Stendiamo un velo pietoso su qualità e competenza dei candidati proposti per l’Alto Adige. A parte il ‘fine giurista’ Filippo Maturi che da quando è stato eletto si è speso tanto e soltanto per questa poltrona, troviamo un Michl Ebner, padrone dell’informazione mainstream provinciale che concentra e possiede i media locali in modo analogo solo a Paesi come la Bulgaria. Infine un burocrate buono per tutte le stagioni, quell’Antonio Lampis da sempre in quota SvPD (SVP+PD), che era stato piazzato a Roma da Bressa: così la Lega ha messo la statua rievocativa dell’SvPD nel museo delle cere. Non si lavora così se si vuole una autonomia moderna e condivisa”. 

Non avevamo pensato di avere di fronte avevamo una persona sleale, ingorda e calcolatrice

La stoccata finale: “Al governo siamo ancora maggioranza, siamo stati traditi e non abbiamo nulla da perdere: noi non riconosciamo la validità di questa Commissione, non la riconosciamo come rappresentativa dell’intero governo e, dunque, non la riconosciamo nemmeno politicamente”.