Palla alla Consulta
Il tavolo di lavoro annunciato dalla ministra agli affari regionali Erika Stefani finora è servito a poco. Sulle scelte in materia di sanità la Provincia di Bolzano tira dritto e si costituisce nel giudizio davanti alla Corte costituzionale (che ha già dato ragione ai territori sui grandi predatori), procedimento che fa seguito all’impugnazione, da parte del governo, delle due norme contenute nella variazione di bilancio. “Tuteliamo le competenze dell’autonomia altoatesina in un settore chiave come l’organizzazione del servizio sanitario” spiega Arno Kompatscher, che difende la Specialità anche nel caso di Thomas Müller, il primario cancellato dall’Ordine dei medici per la conoscenza ritenuta insufficiente dell’italiano. “L’Accordo Parigi parifica il tedesco all’italiano” ricorda il presidente. E a fianco del professionista si schierano anche i consiglieri provinciali di Svp e Freiheitlichen, pronti ad agire contro la rimozione.
Finirà come sui grandi carnivori?
I contrasti tra Bolzano e Roma proseguono. Nelle scorse settimane il consiglio dei ministri aveva impugnato la legge provinciale sulla variazione del bilancio di previsione (il testo 2 del 2019) in due passaggi riguardanti la sanità. Il primo comma dell’articolo 7, ovvero la norma sugli organismi di valutazione dei dirigenti sanitari all’interno dell’Azienda sanitaria, e il primo comma dell’articolo 9, che concerne invece la formazione dei medici di medicina generale.
Dall’impugnazione si è giunti alla costituzione in giudizio per la Provincia decisa oggi dalla giunta. Nel caso dell’autovalutazione dei dirigenti medici Kompatscher punta a far valere l’autonomia organizzativa del territorio che amministra. “Siamo convinti che si tratti di una questione organizzativa e proprio l’organizzazione dell’azienda sanitaria è competenza primaria della Provincia”, afferma.
Quanto alla formazione dei professionisti di medicina generale, il governatore spera che si possa risolvere quello che valuta come un fraintendimento con il ministero. O che quantomeno un chiarimento con gli uffici possa far cessare la materia del contendere.
In difesa del primario Müller
Il Landeshauptmann, inoltre, annuncia che la Provincia si costituirà in giudizio anche nel procedimento a carico di Müller, primario del laboratorio centrale dell’ospedale di Bolzano cancellato dall’Ordine dei medici per l’insufficiente conoscenza della lingua italiana. Decisione contro la quale lo stesso dirigente ha presentato ricorso al Tar del capoluogo. “Come sancito dall’Accordo di Parigi e dal secondo Statuto di autonomia - conclude Kompatscher - la lingua tedesca è amministrativamente parificata a quella italiana. Il nostro intervento è legato al rispetto di questo principio”.
Kann mich bitte jemand
Kann mich bitte jemand Aufklären!
Die Ärztekammer ist ein nationales Institut welche prüft ob alle in Italien beschäftigten Ärzte bestimmte Rahmenbedingungen erfüllen. Darunter verständlicherweise auch die Sprachkenntnisse. Die Eintragung in Südtirol würde bedeuten, dass ein Arzt auch in Sizilien arbeiten dürfte. Wobei ein rein deutschbrachiger Arzt in Sizilien aufgeschmissen wäre.
Folgende Möglichkeiten gebe es jetzt:
Sonderregelung für Südtirol, wobei rein deutschbrachiger Ärzte nur in Südtirol arbeiten dürften (wäre vermutlich zu einfach)
Rekurs, Steuergelder verwerfen und mit relativ hoher Wahrscheinlichkeit verlieren...
Unabhängig davon gibt es noch eine andere Frage: müßen öffentlich Angestellte (dazu zählen auch Ärzte) nicht die Zweisprachigkeitsprüfung vorweisen? Also müßen die deutschen die zweite Sprache sowieso lernen...
Antwort auf Kann mich bitte jemand von Daniel Demichiel
Es geht hier nicht nur um den
Es geht hier nicht nur um den öffentlichen Dienst, sondern auch um die privat tätigen Ärzte. Wenn tatsächlich alle Ärzte Berufsverbot erhalten, die wenig Italienisch sprechen (z.B. mein Zahnarzt, eine ausgesprochene Koryphäe seines Faches), dann bricht das Gesundheitswesen in Südtirol zusammen. Die einfachste und logischste Lösung wäre, dass die Eintragung bei der Südtiroler Ärztekammer nur für Südtirol gilt, wie dies bei anderen Berufskammern üblich ist. Und für die Anstellung im öffentlichen Dienst sollte das Gleichheitsprinzig gelten: Wenn man - wie derzeit die Praxis ist - für Ärzte, die kein Wort Deutsch können, eine Ausnahme macht, dann sollte man die Ausnahme auch für Ärzte machen, die nicht perfekt Italienisch sprechen.
Antwort auf Es geht hier nicht nur um den von Hartmuth Staffler
In dem fall sollte diese
In dem fall sollte diese regel auch für alle anderen öffentlichen Angestellten gelten, angefangen beim Verwaltungspersonal, Technikern, usw.
In meinem Fall benötige ich die A um arbeiten zu dürfen. Wenn Ärzte diese nicht benötigen, frage ich mich, wieso ich eine benötige!!! Wozu braucht es überhaupt die Zweisprachigkeit!?!
Bzgl. Privatsektor teile ich Ihre Meinung