Un nuovo semaforo contro gli incidenti
Nuovi semafori all’incrocio di piazza Mazzini, corso Italia e corso Libertà, operativi fra tre settimane, a metà novembre. Diversi dagli attuali perché alterneranno il passaggio di bici e pedoni da quello dei veicoli a motore, prevedendo il rosso quindi per auto e camion quando ci sarà il verde sulle strisce. In modo da proteggere le categorie “deboli” della mobilità e far sì che non si ripeta più quanto avvenuto giovedì 10 ottobre, quando una ciclista di 67 anni è stata investita da un tir che stava trasportando tronchi. Ma non è l’unica misura cui pensa il Comune per migliorare la sicurezza nel trafficato incrocio bolzanino.
Gruppo di lavoro per i divieti
Il sindaco ha pronta l’ordinanza per il divieto di transito in alcune fasce orarie ai tir, ma allo stesso tempo ha scelto la strada del confronto con le categorie economiche e le due aziende locali che trasportano legname. “Il provvedimento è uno strumento di pressione per arrivare a una soluzione condivisa” afferma Caramaschi che annuncia l’istituzione di un apposito gruppo di lavoro composto dai tecnici comunali di viabilità, lavori pubblici e polizia municipale e le associazioni di categoria di imprenditori e artigiani (Assoimprenditori, Cna-Shv e lvh.apa per individuare soluzioni praticabili in tempi rapidi. Tra queste l’estensione ad alcune strade nei pressi di zone scolastiche del limite di circolazione per autocarri e autoarticolati. “Ci sono già diverse vie interdette ai mezzi pesanti, vediamo di aumentarle” dice l’amministratore. Si parte dalle ipotesi formulate all’attenzione della giunta da Ivan Moroder, dirigente comunale alla mobilità, che ha fornito un elenco delle zone in cui sono presenti le scuole.
Ci sono già diverse vie interdette ai mezzi pesanti, vediamo di aumentarle. Nel frattempo prenderemo contatti con i principali stabilimenti che operano in val Sarentino per evitare il transito nei punti più critici (Renzo Caramaschi)
“Nel frattempo - continua il primo cittadino - prenderemo contatti con i principali stabilimenti che operano in val Sarentino per verificare e concordare ipotesi di percorsi alternativi in città ed evitare così il transito nei punti più critici”.
“Monte Tondo, la soluzione”
In ogni caso, il corridoio dalla val Sarentino non sarà toccato dai divieti per la mancanza di strade alternative. Oltre che sui nuovi semafori Caramaschi fa affidamento sulle grandi opere per la viabilità concordate con la Provincia nell’Agenda Bolzano. “Il problema a Gries - precisa - si risolve con la circonvallazione di monte Tondo, in parte in galleria, che avrà l’uscita ai Piani”. Il problema sono i tempi per l’opera - dal costo di 75 milioni - di cui si parla da 30 anni. “Su incarico della giunta scriverò una lettera a Kompatscher per accelerare sul progetto: dai 10 anni previsti tra progettazione e realizzazione dobbiamo arrivare a sette”, conclude Caramaschi.
Un miglioramento
Un miglioramento significativo secondo me potrebbe essere se i semafori fossero regolati in modo che prima arrivasse il verde per pedoni e ciclisti e dopo, con lieve ritardo, per le macchine. Ció farebbe più visibili i primi che anche per primi potrebbero uscire dalle posizioni di pericolo nei cosiddetti angoli morti. Il modo di dare prima il via alle macchine mi sembra essere piuttosto una specialità bolzanina della quale non ho mai capito il senso.