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Il Sud dimenticato

Inaugurato ieri, 15 dicembre, il collegamento ferroviario diretto fra Bolzano e Milano. Ma ai tagli fatti sull’asse Nord – Sud nessuno ci pensa?
Bolzano-Milano
Foto: ASP/Roman Clara

Se lo sciopero di Trenord ha rovinato la festa al debutto del nuovo collegamento diretto fra Bolzano e Vienna annunciato in pompa magna da Alfreider & co. ieri, 15 dicembre, nessun inconveniente c’è stato invece per la “première” del Frecciarossa fra il capoluogo altoatesino e Milano senza cambi in 3 ore e 3 minuti. La partenza quotidiana da Bolzano è fissata per le 8:45 del mattino con fermate intermedie a Trento, Rovereto, Verona, Peschiera del Garda e Brescia. Il treno di ritorno, che parte da Milano alle 15:45, ferma a Brescia, Desenzano (non a Peschiera del Garda come all’andata), Verona, Rovereto, Trento e arriva a Bolzano alle 18:48. “Un servizio importante che contribuisce alla raggiungibilità dell’Alto Adige in Italia e in Europa e alla sua competitività economica, scientifica e turistica”, ha sottolineato a ragione il presidente Arno Kompatscher. Ma se in termini di mobilità da una parte giustamente (e finalmente) si aggiunge dall’altra si toglie. Da ieri, 15 dicembre, il diretto dal capoluogo altoatesino a Napoli Centrale non esiste più. A ricordarlo in un post su Facebook è Luca Di Biasio, originario di Formia ma trasferitosi a Napoli all’età di 17 anni e successivamente approdato a Bolzano dove coordina la sezione locale di Sinistra Unita. 

 

 

“Credo che nella giustificatissima euforia, che condivido pienamente, nata dalla decisione di creare delle linee dirette che colleghino Bolzano con Milano e Vienna, ci si sia dimenticati dei tagli fatti sull’asse Nord – Sud - scrive Di Biasio -. I collegamenti diretti tra Bolzano e Napoli passano da quattro al giorno (due di Italo e due di Trenitalia) ad uno (diretto fino in Calabria con fermata non più a Napoli Centrale ma a Napoli Afragola). Il diretto Bolzano - Napoli era fondamentale in quanto collegava non solo il nord e il sud d’Italia ma anche il nord e il sud d’Europa”. Senza contare che verosimilmente molte persone saranno ora propense ad “abbandonare il treno per ricorrere alla macchina intasando ancora di più la A22”.

Contattato da salto.bz Di Biasio sottolinea inoltre un’altra criticità: la stazione di Napoli Afragola, gioiellino architettonico firmato da dall’archistar anglo-irachena Zaha Hadid scomparsa nel 2016, è abbastanza isolata e raggiungere il centro città diventa piuttosto complesso. “Pensiamo al corpo docenti, ma anche agli operai, a chi lavora nella ristorazione, ai membri delle forze dell’ordine, molti di loro come noto sono meridionali ed eliminare il collegamento diretto per Napoli Centrale significa arrecare loro notevoli disagi”. Dallo scorso 20 novembre Di Biasio sta tentando di contattare l’assessore alla mobilità Daniel Alfreider per avere spiegazioni, per capire perché alla Provincia non interessa investire in quella tratta. Finora ancora nessuna risposta.