Umwelt | Nel lockdown

Neanche il Covid ferma i pesticidi

“Le irrorazioni sono indispensabili” risponde Schuler a Urzì sulla situazione di Sinigo. Controlli della qualità dell’aria e sulle sostanze vietate, la risposta è “no”.
pesticidi
Foto: Suedtirolfoto/O.Seehauser

L’inconfondibile odore persistente ed irritante dei pesticidi da una decina di giorni caratterizza l’aria di Sinigo e si mescola alle esalazioni dei motori diesel dei trattori tenuti accesi tutta la notte per alimentare i sistemi di irrigazione dei campi”. Così scriveva Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) in data 16 aprile 2020, nel pieno dell’emergenza Covid-19 e con la maggior parte della popolazione confinata in casa (una situazione che ha portato enormi danni economici ma ha migliorato la situazione dell’aria). Destinatario, Arnold Schuler, il quale ha ora risposto all’interrogazione consiliare negando irregolarità per la situazione del Burgraviato, comune ad altre aree dell’Alto Adige: “Le irrorazioni sono indispensabili” precisa l’assessore all’agricoltura. Anche, pare di capire, durante la quarantena che per fortuna è finita dando avvio alla Fase 2 in provincia di Bolzano.

 

Atomizzatori in azione

 

“Per tanti che abitano a ridosso dei frutteti diventa difficile perfino aprire le finestre per arieggiare le proprie abitazioni” afferma il consigliere di centrodestra a metà aprile. “Le segnalazioni si rincorrono con cadenza quotidiana, allorché i cittadini notano i trattori con gli atomizzatori in azione anche - sembrerebbe - al di fuori degli orari consentiti da quanto previsto dalla delibera 817 del 2014 della giunta provinciale. Divieti e prescrizioni che per quanto riguarda il rispetto dei cosiddetti luoghi sensibili verrebbero sistematicamente disattese dagli agricoltori, sembrerebbe anche quelli facenti capo all’istituto provinciale di Castelvarco”.

 

Cinque domande e risposte

 

Segue una serie di cinque quesiti a cui in data 6 maggio 2020 risponde l’assessore.

Primo, la giunta, precisa Schuler, è a conoscenza della situazione e - si presume - non ravvisa elementi di irregolarità. 

Secondo punto, alla domanda se l’amministrazione “non ritenga opportuno intervenire urgentemente per sospendere o limitare le irrorazioni dei campi fino al termine dell’Emergenza Covid-19” (siamo ancora nella fase critica, ndr) ecco la risposta: “No, le irrorazioni dei campi sono indispensabili”.

Terzo, circa la modalità di alimentazione dei trattori, “al momento - è la precisazione - non esiste un’alternativa all’utilizzo del motore diesel

 

Qualità dell’aria e tipo di sostanze

 

Quarto, il nodo critico della misurazione della qualità dell’aria nell’area considerata. Urzì chiede se “non si ritenga indispensabile l’effettuazione di immediati controlli sulla qualità dell’aria in prossimità delle case nell’abitato di Sinigo”. I monitoraggi, risponde invece l’assessore, si fanno a Ora, Bolzano, Gargazzone. “L’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima-Appa - scrive - è impegnata da alcuni anni nel monitoraggio dei pesticidi nella matrice aria attraverso la determinazione di circa 80 principi attivi utilizzati comunemente nella coltivazione delle mele e viti-vinicola locale. Per il campionamento sono state predisposte due stazioni di misura dedicate, installate negli anni 2016 e 2017 ad Ora in centro paese ed a Bolzano presso la sede Appa di via Amba Alagi e negli anni 2018 e 2019 a Gargazzone in centro paese e a Bolzano presso l’Agenzia. Per le modalità operative, la stazione di Bolzano è fissa e non può essere dislocata in altro sito”. Ancora, continua l’assessore, “i punti scelti per il monitoraggio sono di tipo background, sia urbano che rurale. Il sito urbano del capoluogo è rappresentativo dell’esposizione di un grande parte della popolazione, in una zona non direttamente esposta ad attività agricola, ma soggetta a possibili fenomeni di trasporto. I siti rurali di Ora e Gargazzone rappresentano esposizioni a vocazione agricola intensa. Sono dunque già disponibili numerosi dati ambientali che forniscono un quadro generale delle situazioni più rappresentative presenti sul territorio, con riferimento all’esposizione della popolazione”.

Sinigo insomma come tanti altri centri dell’Alto Adige non vale un controllo su cosa si respira. 

Quindo e ultimo punto, il tipo di sostanze. Il consigliere chiede “se si possa escludere con certezza che dal 16 aprile vengano ancora irrorati insetticici a base di chlorpyrifos-methyl noto per i rischi sulla salute dei bambini e messo al bando lo scorso 31 dicembre e se si tenga opportuno monitorare tramite analisi il rispetto di tale norma”. “No - conclude tranchant Schuler -. Esiste l’autorizzazione in deroga per prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva clorpirifos metile per situazioni di emergenza fitosanitaria ai sensi dell’art. 53, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1107/2009 emanata con decreto del ministero della salute del 17 aprile 2020 n. 381310239, che parte dal 17 aprile 2020 e dura 120 giorni”.

Buon appetito.

Ich sage nicht „des tuat nicht“, sondern, das ist leider notwendig. Sie werden mir wohl auch Recht geben, daß dieser Artikel einen bescheuerten Titel hat, unabhängig davon, wie man zur Sache steht. Es gibt keinen logischen Zusammenhang zwischen Covid und Pflanzen- bzw. Frostschutz.

Mo., 11.05.2020 - 11:14 Permalink

Zum Verständnis des tieferen Sinnes: in diesen Zeiten waren/sind die Menschen gezwungen, in ihren, keineswegs allgemein bäuerlich geräumigen Behausungen zu bleiben. Der Frust ist groß, oft auch die Verzweiflung. Aus vielen Gründen. Dann kommt der Landwirt, frei, aus ( subventionierten) Arbeitsmotiven sich zu bewegen und verchemikalisiert unabhängig von der Uhrzeit, das Bisschen Atemluft, das frei zum Atmen bleibt und ist laut, oft unerträglich laut. Vielleicht verständlich? Des tuat'n eben a sellewegen eppes!

Fr., 15.05.2020 - 14:34 Permalink