Politik | Ripartenza al bivio

“Richiudere sarebbe un disastro”

Nuova ordinanza di Kompatscher, che teme i contagi: “Seconda ondata, rischio alto: più controlli o perdiamo credibilità e turismo”. Scuola italiana, via al servizio.
Kompatscher
Foto: ASP/Fabio Brucculeri

Preoccupazione a Palazzo Widmann per i punti critici della Fase 2 del coronavirus, avviata in Alto Adige prima di tutte le altre Regioni italiane. Arno Kompatscher, presentando la nuova ordinanza provinciale (il testo, già in vigore, riprende il decreto di Conte e specifica alcune norme della legge provinciale dell’8 maggio), ha reso esplicita la paura di una ripresa dei contagi: “Siamo preoccupati per ciò che vediamo in tutto il territorio, non solo in alcuni luoghi” dice il presidente, che rinuncia alla polemica sugli assembramenti nel centro di Bolzano o nei laghi, come quello di Fiè allo Sciliar (il paese del governatore) sbandierato da Renzo Caramaschi. “Serve responsabilità da parte di tutti - aggiunge - altrimenti torniamo ai tempi bui: rimettiamo a rischio la nostra sanità e il turismo non potrà ripartire”. Uno scenario da incubo che si cercherà di evitare anche con un’offensiva su controlli e su sanzioni in coordinamento con la prefettura. Intanto nella scuola italiana dopo il dietrofront e le polemiche parte da mercoledì 27 maggio il servizio di emergenza, in versione alternativa grazie al contributo delle coop.

 

Nuova ordinanza

 

La nuova ordinanza firmata dal governatore, la numero 26, recepisce il “Decreto 18 maggio” del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte: da subito i cittadini possono muoversi in tutta la regione senza autodichiarazione. C’è però una specificazione: a prescindere da quanto stabilito a livello nazionale, chiarisce Kompatscher, sul territorio altoatesino valgono le misure stabilite dalla legge provinciale 4 dell’8 maggio scorso, soprattutto per quanto riguarda le regole di prevenzione come quella di 1/10 (una persona ogni 10 metri quadrati negli ambienti) e sulla distanza di sicurezza di 2 metri all’aperto. Su alcune prescrizioni valide per le attività economiche, in particolare nel commercio, e che le associazioni di categoria avevano giudicato troppo severe (chiedendo l’adozione di quelle nazionali), il presidente si è mostrato disponibile a fare una valutazione: “Abbiamo dato mandato ai tecnici per eventualmente capire come rivedere le misure”. 

 

 

L’ordinanza porta altre novità: sono allentate le norme sulla quarantena per chi arriva in Italia, - una facilitazione per gli studenti fuori sede in Austria o per i lavoratori transfrontalieri, facilitando le attività economiche e l’export -, viene introdotta una sorta di “quarantena attiva fiduciaria” per i lavoratori stagionali extraUe nell’agricoltura, ancora si fissa dal 3 giugno la libertà di movimento fra le Regioni italiane e con gli Stati Ue e dell’area Schengen, oltre alla Svizzera, come previsto dall’Italia che intende aprire le frontiere in quella data. 

Nello sport sono autorizzate le attività di gruppo all’aperto con istruttore, ma a distanza. Ancora vietati gli sport di squadra, mentre per la ripresa di competizioni e gare Kompatscher rimanda alle decisioni delle singole Federazioni nazionali, in base ai protocolli di sicurezza. Per manifestazioni pubbliche, iniziative con presenza di pubblico e palestre (che dovrebbero poter aprire da lunedì 25 maggio) si attende un ulteriore regolamento a breve.

 

L’allarme: dai laghi alle feste dei giovani

 

Kompatscher, pur sottolineando i tanti comportamenti virtuosi di semplici cittadini e operatori economici, dai parrucchieri ai negozianti, rilancia l’allarme sul rischio di una seconda ondata di contagi. “Siamo preoccupati per le notizie da tutta la provincia, non solo piazza Erbe e laghetto di Fiè come indicato da qualcuno (Caramaschi, appunto, nel botta e risposta con Widmann, ndr). Temiamo ciò che succede nel tempo libero, nei rapporti sociali delle persone. Notizie di feste e festicciole tra i giovani, ma non solo, senza nessuna protezione, come se non ci fosse un domani. Rischiamo tornare tempi bui dell’inizio della pandemia, in una situazione peggiore di quella precedente. Rischieremmo di perdere qualsiasi credibilità all’esterno e nei Paesi da cui provengono i nostri ospiti per le vacanze. E non potremo garantire la ripresa del servizio ordinario nella sanità”.

Siamo preoccupati per le notizie da tutta la provincia, non solo piazza Erbe e laghetto di Fiè come indicato da qualcuno. Feste di giovani come se non ci fosse un domani. Rischiamo di tornare ai tempi bui

 

Uno scenario davvero da incubo che i vertici dell’amministrazione provinciale, decisi qualche settimana fa ad andare allo scontro con il governo pur di anticipare la riapertura dal lockdown, non vogliono certo trovarsi davanti. Bene una stretta sulla repressione: “Dobbiamo davvero stare attenti, ci vorranno tanti controlli e sanzioni ma soprattutto una presa di coscienza. Altrimenti tornare a vecchie regole che restringono libertà, quello che non vogliamo”, prosegue Kompatscher.

Per il turismo resta determinante che l’Alto Adige possa essere definito “territorio sicuro” dal virus da parte dei Paesi di provenienza dei vacanzieri, a partire dalla Germania. La commissione di esperti che la giunta nominerà per la Fase 2 sarà composta “anche da rappresentanti tedeschi, austriaci e svizzeri”, perché nell’intenzione dell’esecutivo dovrà avere autorevolezza nelle rispettive opinioni pubbliche quando “come speriamo potrà certificare che siamo sicuri”, conclude il presidente. Ciò che appare quasi un corto circuito - la politica che nomina i tecnici per far dire loro quello che spera - è dettato dalle circostanze impellenti. L’amministrazione è pressata dall’esigenza di far ripartire un settore nevralgico per il Sudtirolo e che solo ad aprile ha perso oltre 10.000 posti di lavoro. In ogni caso tornare alla chiusura sarebbe un disastro.

 

Scuola italiana, meno insegnanti più educatori

 

In tema di aperture, si attiva da mercoledì 27 maggio in scuole materne e elementari in lingua italiana dell’Alto Adige il servizio di emergenza. L’offerta, spiega Giuliano Vettorato, che cerca di recuperare l’imbarazzo del forfait della settimana scorsa, sarà concentrata nella fascia della mattina, dalle 8 alle ore 12.30, e sarà realizzata anche “con il coinvolgimento di soggetti o altre realtà operanti sul territorio, con cui le scuole hanno già attivato forme di collaborazione”. Meno insegnanti (che aderiscono su base volontaria), più educatori delle coop. Qui tutte le informazioni.

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Bernhard Oberrauch Mi., 20.05.2020 - 09:14

Le autorità continuano a diffondere il panico senza dare trasparenza e senza montivazioni scientifiche e riconducibili. Attendo ancora le risposte detagliate alla mia lettera aperta
https://www.salto.bz/de/article/29042020/coronavirus-dove-la-chiarezza

Due buone fonti d'informazione fondata sono:
Intervista del medico Dott.Stefano Manera
https://www.youtube.com/watch?v=i0B32R3vi2I&feature=youtu.be&app=desktop

Stefano Montanari
https://www.byoblu.com/2020/05/12/montanari-ii-la-rivincita-byoblu24/

Mi., 20.05.2020 - 09:14 Permalink
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Bernhard Oberrauch Mi., 20.05.2020 - 09:15

Le autorità continuano a diffondere il panico senza dare trasparenza e senza montivazioni scientifiche e riconducibili. Attendo ancora le risposte detagliate alla mia lettera aperta
https://www.salto.bz/de/article/29042020/coronavirus-dove-la-chiarezza

Due buone fonti d'informazione fondata sono:
Intervista del medico Dott.Stefano Manera
https://www.youtube.com/watch?v=i0B32R3vi2I&feature=youtu.be&app=desktop

Stefano Montanari
https://www.byoblu.com/2020/05/12/montanari-ii-la-rivincita-byoblu24/

Mi., 20.05.2020 - 09:15 Permalink
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Elisabeth Garber Mi., 20.05.2020 - 20:39

Antwort auf von Peter Gasser

Ich kann mir nicht vorstellen, dass man aus Spaß an der Freud 'Panik' streut, empfinde es auch nicht so. Wer mit offenen Augen durch die Gegend geht, sieht unschwer, dass es Bars und Spelunken gibt, die übervoll sind, wo getrunken und gezockt wird und wo auch die Abstandsregeln nur fraglich eingehalten werden. Das dürften (nicht nur in Südtirol!) auch andernorts gastronomische "Sorgenkinder" sein.
Zu viel warnen, ist besser als zu wenig, meiner Meinung nach.
*Von jungen Leuten kann/darf man sich insgesamt keine In-weiser- Voraussicht-Disziplin erwarten - wir waren ja auch mal jung und unerschrocken... huch, ist das lange her!
@Gasser Peter Welcome back PG, war ja fast schon langweilig ohne Sie!

Mi., 20.05.2020 - 20:39 Permalink
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G. P. Mi., 20.05.2020 - 21:21

Antwort auf von Elisabeth Garber

"Zu viel warnen, ist besser als zu wenig, meiner Meinung nach."

Das stimmt so nicht ganz. Ein kleines Beispiel: Vor jedem kleinen Schlagloch auf der Hauptstraße steht - wie jeder weiß - eine Tafel mit der Geschwindigkeitsbegrenzung "30". Da komplett übertrieben und deshalb unnötig, hält sich keiner daran. Wenn es denn nun wirklich mal nötig wäre, die "30" einzuhalten, weil es ein riesiges Schlagloch ist, wird sich natürlich auch niemand daran halten ... und dann erschrecken.
Deshalb, immer mit Maß und Ziel warnen, und die Leute halten sich (eher) daran.

Mi., 20.05.2020 - 21:21 Permalink
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Elisabeth Garber Do., 21.05.2020 - 20:36

Antwort auf von G. P.

@G.P. Jein... - es gäbe eine Reihe von Gegenbeispielen...u.a. Bauarbeiten und einspuriger Verkehr auf Schnellstraßen. Vorsichtshalber werden meistens weit(!) vorher (vor der unbedingten Notwendigkeit) reihenweise Hinweisschilder-Schilder zwecks Temporeduzierung platziert... Warum wohl? - ist ja aufwändig und ärgerlich, wenn man so einen Aufwand betreiben muss! Weil so gut wie niemand beim ersten Schild bereits vom Gas geht. Sie schon?

Do., 21.05.2020 - 20:36 Permalink
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Salto User
Manfred Gasser Mi., 20.05.2020 - 19:04

Eine, vielleicht, dumme Frage was den Tourismus betrifft.
Sollte Österreich die Grenze zu Italien nicht sobald öffnen, über die möglichen Gründe kann man spekulieren, was würde es nützen, wenn Maas unsere Region als sicher erklärt? Sollten die deutschen Touristen dann alle mit dem Flugzeug kommen, oder ist ein Korridor Kiefersfelden-Brenner geplant?

Mi., 20.05.2020 - 19:04 Permalink