Politik | Stallo a Merano

“Niente alchimie, ora risolva Rösch”

Nerio Zaccaria e il no delle Civiche alla giunta a 8. “Rispettare il voto”. Il sindaco ha 6 giorni per evitare nuove elezioni: “L’unica strada con Verdi, Svp e noi”.
Nerio Zaccaria, Merano, Civiche
Foto: Nerio Zaccaria

Il no delle Civiche alla proposta della giunta a 8 per Merano - metà assessori di lingua italiana, metà di lingua tedesca, un superamento della previsione dello Statuto di autonomia di rispettare l’equilibrio “etnico” del consiglio comunale (in questo caso 4 a 3) - fa solo avvicinare l’ipotesi del commissariamento e delle nuove elezioni per la seconda città altoatesina. Continua il braccio di ferro tra Verdi e alleati, Svp e ancora Alleanza e Civica per Merano. A rimandare la palla nuovamente al sindaco, riconfermato sul filo di lana, ma senza una maggioranza in Aula, è Nerio Zaccaria, leader di Alleanza, formazione nel solco del centrodestra moderato. “Non è una questione di italiani contro tedeschi - afferma a salto.bz -, ma bisogna rispettare l’esito elettorale. Ora torniamo alla nostra proposta di una maggioranza a 24 e di una giunta a 7 con noi, Verdi, Svp e il sindaco a fare da garante”. A questo punto, Rösch ha solo “5-6 giorni” per accettare o no, incalza l’assessore uscente. Altrimenti salvo dietrofront o colpi di scena si procederà con lo scenario predetto, su cui nessuno vuole mettere la firma politica.

salto.bz: Zaccaria, la proposta fatta ieri da Rösch ai rappresentanti delle Civiche non è passata. Irricevibile?

Nerio Zaccaria: Questa purtroppo è una storia nata vecchia. Walter Taranto per la Civica e Enrico Lofoco, portavoce di Alleanza, hanno avuto un incontro dal sindaco e in una chiacchierata, mi hanno detto affabile, hanno già detto che noi non siamo disponibili. Niente allargamento a otto. Se è una proposta sul tavolo, lo sarà per gli altri. Non è possibile immaginare che per 25 anni, quando la comunità italiana era in minoranza, andava tutto bene, mentre ora dato che bisogna sistemare gli equilibri nella comunità tedesca dobbiamo mettere mano alla giunta. L’esito elettorale è stato chiaro: ci sono tre blocchi da otto consiglieri, Verdi, Svp e Civiche, 19 consiglieri comunali di lingua italiana e 16 di lingua tedesca. Da qui si parte.

Si torna alla maggioranza a 24?

Lo scenario è limpido anche se tutti vogliono sottrarsi e scappare. La maggioranza dà un esito preciso: la giunta deve essere composta da quattro rappresentanti del gruppo italiano e tre del gruppo tedesco. Per quanto ci riguarda, abbiamo ascoltato diligentemente, analizzato e valutato, ma ci sono delle altre proposte che non vanno bene. Bisogna che tutti accettino un fatto.

Per 25 anni, quando la comunità italiana era in minoranza, andava tutto bene, mentre ora dobbiamo mettere mano alla giunta? Inaccettabile, va rispettato il voto

Cosa intende?

Non esiste una maggioranza politica, questo intendo. I Verdi infatti non riescono a fare una coalizione affine alla loro area, con Team K, Ecosociali e Pd arriverebbero a 12, troppo pochi. È chiaro che se vogliamo dare un governo alla città dobbiamo fare una maggioranza programmatica. Lo continuiamo a dire da venti giorni, tutti fanno alchimie degne dei migliori maghi ma non ne usciamo. Ora pare sia stata rifiutata anche la proposta dell’Svp, che noi non avremmo accettato, cioè l’idea che la Volkspartei entrasse come ottavo a patto che anche i Verdi tenessero fuori un loro esponente.

Il sindaco però si è rivolto a voi.

Ci hanno chiesto: se l’Svp si chiamasse fuori, sareste disponibili a rimanere con una maggioranza a 20, alleati però di Pd, cioè quelli che ci hanno fatto perdere le elezioni del sindaco, Team K e Ecosociali? Difficile spiegarlo al nostro elettorato. Ci hanno chiesto di fare un ulteriore ragionamento, ma gli risponderemo un’altra volta che non è questa la soluzione che immaginiamo per la città. Non è che non entriamo perché manca l’Svp, è che questa maggioranza per noi non è sostenibile, oltre che poco rappresentativa.

A questo punto si torna all’inizio, la discesa verso commissario e nuove elezioni pare inesorabile.

È il sindaco che deve trovare la quadra per poter governare, accettando la situazione e partendo da questa base.

Rösch e i Verdi devono accettare un fatto: non esiste una maggioranza politica, ne serve una programmatica per dare un governo alla città. Con loro, l’Svp e le Civiche

Torniamo alla vostra proposta: nel caso di una giunta a 7 chiederete tre assessori?

No, affatto. La giunta a 7 deve rappresentare due assessori dei Verdi, due delle Civiche e due dell’Svp, con il sindaco a fare da garante della città e del 70% degli elettori, su un programma per i cinque anni condiviso dalle forze maggiori.

Rösch ha già rifiutato di “scaricare” gli alleati.

A Francesca Schir e David Augscheller, consiglieri di Team K e Ecosociali, tra l’altro persone squisite, i Verdi possono pensare ad assegnare parte delle loro deleghe. Ma questo rappresenta un problema. Il fatto è che le hanno provate tutte, all’Svp di scaricare le Civiche e viceversa, ma la nostra proposta non è stata fatta a caso. Ora ci troviamo a pochi giorni dalla chiusura, il 3 di novembre, e siamo impantanati.

Il nodo delle donne in giunta non è un problema. Oltre a Rohrer si nominerà un’esterna, su chi lo farà vedremo assieme

Il nodo della parità di genere: il minimo è di due donne in giunta ma né l’Svp né voi come Civiche avete elette femminili. Cederete qualcosa?

Anche qui non è vero ostacolo. Se nei sette figura Madeleine Rohrer, basta nominare un’assessora esterna, come prevede lo Statuto. Su chi lascerà il terreno a questa nomina, vedremo, ma chi dovrà farlo lo farà, nell’ambito di un disegno più generale per l’esecutivo.

A Rösch non rimane altra strada, accettare o no, altrimenti commissario e elezioni?

O i Verdi capiscono che le hanno provate tutte e torniamo al primo incontro di oltre venti giorni fa, oppure non se ne esce.