Eravamo quasi di nuovo i più fighi di tutti.
Con l'Italia che rinuncia al tuttinclasse e che ci copia. Che copia la scuola tedesca dell'Alto Adige.
Fifty-fifty. Metà dad (didattica a distanza), metà dip (didattica in presenza). Metà classe a scuola, metà a casa. La settimana dopo viceversa.
Achammer gongolava.
Dopo tre giorni, ziokkan, chiuso tutto e tutti a casa.
Eppure questa volta non sarebbe giusto buttare la croce addosso all'assessore. Per altri versi inadeguato, con il 50-50 Achammer aveva interpretato bene la situazione.
Classi dimezzate, distanza maggiore, una settimana di lezione tradizionale, una settimana di lezione alternativa. La prima secondo regole e orari consueti, la seconda da organizzarsi autonomamente nei tempi e nelle attività.
Molta più concentrazione dentro l'aula, maggiore attenzione all'individuo, via le classi formicaio.
A molti ragazzi non dispiaceva e, credo di poter dire, nemmeno a molti insegnanti.
Le cose adesso vanno sempre peggio e siamo tutti abbattuti.
Però approfittiamone per una riflessione.
Allora come oggi si pedala in scia alla Svp
Ci si potrebbe chiedere: perché il dad/dip non è stato applicato da subito anche per la scuola italiana dell'Alto Adige?
Per via dell'autonomia scolastica, si dirà, delle due intendenze, nel pieno rispetto della libertà decisionale dei gruppi linguistici.
Ah sì?
E come mai nel 2012 si decise di cambiare il calendario scolastico per tutte le scuole di tutte le lingue inserendo la settimana di Sharm? La settimana di vacanze come quella appena conclusasi, voluta dagli albergatori e profondamente invisa agli istituti italiani?
Una settimana di vacanze che interrompe assurdamente il ritmo scolastico appena raggiunto e che costringe i genitori a sistemare i figli alla meno peggio.
Allora si formò addirittura un comitato di genitori molto arrabbiati: Sos.Schule.Scuola.
“Dovremo prendere ferie dal lavoro, mobilitare nonni, pagare baby sitter...un disagio che non comprendiamo e non giustifichiamo”, dichiararono all'Alto Adige.
Allora al timone scolastico c'era il Pd di Tommasini, oggi c'è la Lega di Vettorato.
Ma nulla è cambiato.
Allora come oggi si pedala in scia alla Svp.
Carta del docente docet. Il njet di Tommasini nel 2018, quello di Vettorato nel 2020.
Oggi come allora il peso politico in Giunta, Pd o Lega, è prossimo allo zero.
Ma vediamo un altro aspetto.
Le scuole italiane hanno scaglionato gli ingressi e le uscite. Il liceo Pascoli, ad esempio: metà delle classi entrano alle 8.10, metà alle 9.10; poi i primi escono alle 13.25, i secondi alle 14.25.
Assembramento dimezzato, pause e toast al bar sfalsati, bus molto meno affollati.
Perché, oltre al fifty-fifty, non hanno adottato lo stesso sistema anche le scuole tedesche? Ci saranno un sacco di ragioni tecniche, ne sono sicuro.
Fazit: ognuno per conto suo.
Come dieci, venti, trent'anni fa.