Lunedì 23 dicembre: studenti in sciopero?
Gli studenti altoatesini si organizzano utilizzando gli strumenti che meglio conoscono e cioè i social network.
Ma questa volta il flash mob ha tutta l'aria di poter diventare un 'caso'.
Ne è convinto il presidente della consulta degli studenti di lingua tedesca Matthias von Wenzl, che con lo strumento - questa volta classico - di un comunicato stampa della provincia, mette in guardia i suoi colleghi studenti. Li invita ad astenersi dall'intenzione di scioperare perché, a suo giudizio, lo sciopero "non avrebbe una motivazione valida e da parte delle scuole verrebbe considerato un'assenza ingiustificata.
Ma Matthias von Wenzl coglie anche l'occasione per condividere le motivazioni della protesta, affermando la necessità di "rivedere il calendario scolastico per evitare il verificarsi di giornate scolastiche come lunedì 23 dicembre, unica giornata di apertura delle scuole dell'intera settimana prenatalizia". Rincarando poi la dose e sposando di fatto la tesi espressa recentemente su Salto dalla studentessa Michaela Golser, in un'intervista rilasciata a Susanne Pitro.
Per Matthias von Wenzl sarebbe infatti inoltre opportuno "ridurre la pressione attualmente esercitata sugli studenti dai voti e dai risultati scolastici riducendo il contingente orario annuale attualmente previsto per le scuole".
Il messaggio è forte e chiaro, sia nei confronti degli studenti che delle istituzioni scolastiche.
Verrà raccolto? Alla fine cosa succederà il 23 dicembre?
il messaggio è "forte e
il messaggio è "forte e chiaro" e direi anche condivisibile
Sciopero?
Non è uno sciopero, si chiama saltare scuola per futili motivi.
E sul calendario il caro (ex) collega tedesco si sveglia tardi: dov'era quando ci battevamo per permettere l'autonomia scolastica in fatto di calendari? Ora che non c'è più le scuole non possono distribuire i famosi "tre giorni" che impedivano simili questioni, senza contare che proprio la riforma del calendario scolastico (sostenuta proprio dal mondo tedesco) voleva diminuire la pressione sugli studenti ridistribuendo le giornate di scuola, vedasi settimana sharm. O forse era tutta una presa in giro?
Che delusioni...