Le parti sociali: "il comune stoppi Benko e si prenda il tempo per riflettere"
Alcuni di loro fino ad oggi non si erano mai seduti ad uno stesso tavolo oppure si erano sempre trovati su parti contrapposte.
Ha avuto davvero un che di epocale la conferenza stampa che ha presentato la presa di posizione unitaria delle parti sociali non 'contro' ma 'per' - è stato più volte sottolineato - un immediato cambio di passo da parte del comune di Bolzano in merito al cosiddetto progetto Benko.
"Dov'è l'interesse pubblico nel progetto, tra l'altro poco trasparente, presentato da Benko" ha sintetizzato il fiduciario dell'Unione Commercio per Bolzano Thomas Rizzolli, lanciando una sorta di monito al comune di Bolzano. "Rappresentiamo i 3/4 della popolazione e non vogliamo un incontro solo per chiacchierare, non si deve decidere in questo modo e con questi tempi", ha affermato.
Ma il primo a prendere la parola alla conferenza stampa è stato il presidente di Unione Commercio Walter Amort, richiamando alla "necessità di condividere una riflessione comune sullo sviluppo del commercio nella città di Bolzano, segnata da un approccio sostenibile. Gli ha fatto eco il presidente di Confesercenti Tibaldo che ha definito il progetto Benko "sproporzionato non solo per la città ma anche per tutta la provincia", richiamando il comune di Bolzano "alla grande responsabilità che si assumerebbe nel cedere terreno pubblico nel favorire un interesse che di pubblico avrebbe ben poco". Tibaldo ha richiamato in particolare i dati resi noti dal quotidiano Alto Adige che segnalano come in provincia di Bolzano "vi sia già nella situazione attuale una sovrabbondanza di metratura commerciale rispetto ai territori vicini".
Thomas Rizzolli, anima 'bolzanina' di Unione Commercio insieme a Luciano Giovannelli si è fatto quindi paladino del verde pubblico della zona della stazione, che nel progetto di Benko "non sarebbe più accessibile a tutti i cittadini". Rizzolli si detto anche preoccupato per "l'impatto che i nuovi 1000 parcheggi previsti avrebbero sulla viabilità nel centro storico, per non parlare del "bilancio negativo in termini di posti di lavoro che l'enorme progetto potrebbe comportare".
Il segretario Cgil-Agb Doriana Pavanello ha invitato il comune di Bolzano a fermarsi e ripensare a tutta la questione, "cogliendo l'occasione per coinvolgere i cittadini". "Non è detto che la riqualificazione debba passare attraverso necessariamente attraverso un Kaufhaus" ha detto Pavanello, richiamando esperienze compiute in questo senso in nord Europa e lanciando l'idea di realizzare nell'area ad esempio "un mercato coperto di prodotti agricoli ed agroalimentari per ancorare il progetto a valori in cui la popolazione potrebbe identificarsi".
Dal canto suo il segretario Sgb-Cisl Tila Mair ha criticato sia il progetto di Benko ("un mostro impressionante"), che la scarsa trasparenza del comune ("il sindaco ha cercato di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte"), richiamando alla necessità di trovare i modi per coinvolgere la collettività nella decisione.
Toni ancora più duri ha quindi assunto il segretario Uil-Sgk Toni Serafini, che ha messo sotto accusa la legge urbanistica provinciale 'pro Benko', riconoscendo al tycoon austriaco grandi capacità mediatiche ma accusandolo anche di reticenza in merito ai dati tecnici del progetto. Serafini ha quindi richiamato il comune ad "assumere la parte di protagonista essendo suo compito quello di pianificare uno sviluppo urbanistico in cui l'interesse pubblico deve restare primario".
Molto significativi sono stati anche i contributi degli albergatori della Hgv ("manca una visione, occorre sinergia con il progetto dell'areale") e del Bauernbund. Il presidente dei contadini Tiefenthaler ha ricordato che "lo sviluppo della città di Bolzano riveste un'enorme importante per tutto il territorio ed è per questo che va portato avanti in un'ottica condivisa da tutti".
Al presidente degli artigiani di CNA Corrarati non è rimasto che citare Il ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano, ricordando che "cambiare una città non deve essere vietato, ma farlo senza ascoltare la gente pare davvero poco opportuno", mentre Ivan Bozzi di APA si è detto a favore di progetti che "portino a sviluppo reale e non solo mera speculazione edilizia fine a sé stessa o a favore di pochi interessati".
Il compito di chiudere gli interventi è stato quindi affidato al presidente dell'Azienda di Soggiorno di Bolzano Dado Duzzi, che ha ancora ricordato che "il fatto stesso che per la prima volta si siano trovate allo stesso tavolo così diverse componenti della società la dice lunga sulla sensibilità e importanza del tema". Duzzi ha condiviso la convinzione che la legge 55 della provincia vada cancellata e che vi sia la necessità di "individuare nuove modalità per condividere i progetti di sviluppo con la gente", perché "è interesse di tutti che l'attuale zona della stazione delle autocorriere non diventi un non luogo".
tempo per riflettere
riflettere finde ich sehr gut, obwohl diese Tugend in Südtirol der letzten Jahrzehnte keine große Tradition genossen hat.
Die vollendeten Tatsachen standen meist zur Diskussion, riflettere ist mir sehr willkommen, dann schließt den Flughafen doch auch mit ein!