Chronik | Covid in Alto Adige

Quattro Comuni blindati e nuova stretta

Variante sudafricana, tampone negativo per spostarsi da Moso in Passiria, Rifiano, Merano, San Pancrazio. L’ordinanza di Kompatscher: scuole chiuse fino a marzo.
Kompatscher, Arno
Foto: ASP/Fabio Brucculeri

Le nuove misure sono state discusse da Arno Kompatscher con i capigruppo consiliari, come chiesto dalle opposizioni in Aula per un maggiore coinvolgimento. E riguardo in particolare ai quattro Comuni interessati, i provvedimenti sono al centro del confronto odierno tra Azienda sanitaria e i rispettivi sindaci. Si punta sulla condivisione per l’ulteriore stretta anti-Covid decisa in Alto Adige - con relativa ordinanza del presidente della Provincia - per contrastare una situazione già difficile ma complicata dall’emergere delle varianti. Nelle settimane scorse quella inglese (30 casi totali), ora la sudafricana rilevata con 6 casi a Moso in Passiria, Rifiano, Merano e San Pancrazio in val d’Ultimo. Come precisato dall’assessore Widmann a Rai Südtirol, i Comuni diventano zona rossa con l’obbligo per entrare o uscire (solo dietro motivi urgenti e di necessità) di esibire tampone negativo effettuato nelle ultime 72 ore. Ancora, niente lezioni in presenza, dalle elementari alle superiori, fino al primo marzo in tutta la provincia, in questi Comuni fino all’8, e restano chiusi anche asili nido e materne.

 

Varianti in Alto Adige, lo scenario

 

Widmann, come raccolto dai microfoni di Rai Südtirol e poi dall’Ansa, ha fatto il punto sui numeri delle varianti: in Alto Adige sono stati tracciati 30 casi della mutazione inglese e 6 di quella sudafricana, il primo rilevato il 29 gennaio e sequenziato il 6 febbraio.

“Era solo questione di tempo: prima o poi le diverse varianti del virus attualmente in circolazione sarebbero in ogni caso arrivate anche da noi” ha chiarito qualche ora prima Kompatscher, nella conferenza stampa post giunta di ieri pomeriggio. “In questi casi il protocollo prevede misure di controllo e contenimento aggiuntive, ad esempio un tracciamento puntuale dei nuovi casi, il cosiddetto contact tracing, oltre a test a tappeto nei Comuni interessati”. Le nuove misure, ha sottolineato l’esecutivo, sono state preparate in contatto con gli esperti del Comitato tecnico scientifico del ministero della salute e dell’Istituto superiore di sanità.

 

Nuova ordinanza

 

Si attende quindi di conoscere l’esatto contenuto dell’ordinanza (la numero 8 del 2021) firmata ieri sera come ha detto Widmann e che sarà illustrata oggi. Si tratta del terzo provvedimento in meno di un mese (dopo l’ordinanza per il primo lockdown di febbraio, poi rafforzato).

Scuole chiuse in presenza fino al primo marzo in tutto l’Alto Adige, fino all’8 marzo nei quattro Comuni dove è presente la variante sudafricana

Due i punti cardine, elenca l’assessore alla salute alla Rai. La chiusura delle scuole, che avrebbero dovuto riaprire il 22 febbraio in tutto l’Alto Adige, “è prolungata per un’altra settimana e nei quattro Comuni, in cui è presente la mutazione sudafricana, per altre due settimane”. Quindi rispettivamente fino al primo e all’8 marzo. Dunque chiudono anche asili nido e materne.

Nelle quattro comunità “zona rossa” sono previste particolari restrizioni: “Le persone che vorranno entrare ed uscire dai comuni colpiti, dovranno presentare un test molecolare o antigenico negativo non antecedente alle 72 ore”. Naturalmente negativo. Ancora, riepiloga l’Ansa, ci saranno altri inasprimenti: chiusura dei cantieri, delle attività alla persona e restrizioni per il commercio.

Per entrare e uscire da Moso in Passiria, Rifiano, Merano e San Pancrazio in val d’Ultim servirà il test negativo effettuato entro le 72 ore

 

 

“FFP2 e attenti in famiglia”

 

L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige parlando dell’incontro di questa mattina (mercoledì 17 febbraio) con i sindaci ha fatto un appello alla popolazione dei quattro Comuni interessati dalla variante sudafricana, invitando i cittadini a fare la massima attenzione. Anche in ambito familiare.

Oltre al rispetto della distanza di sicurezza e delle regole di igiene, nonché alla possibilità di allontanarsi dalla propria abitazione “unicamente in caso di assoluta necessità”, l’autorità sanitaria provinciale sollecita “l’utilizzo della mascherina FFP2 che protegge particolarmente la bocca e il naso”: “Inoltre si ricorda che la maggior parte delle infezioni avviene attualmente in ambito familiare e che dunque in queste circostanze va prestata attenzione massima”.

 

Test a tappeto

 

Il tampone di massa che sarà uno dei metodi applicati per tracciare il virus nei quattro Comuni “blindati” è una strategia valida a livello provinciale secondo il governatore. Sarà portata avanti con forza, ha detto sempre ieri, con l’obiettivo di tenere sotto controllo l'evolversi del contagio e interrompere la catena della trasmissione. Solo lunedì 16 febbraio sono stati eseguiti 12.200 test, una quantità pari a poco meno del 3% della popolazione provinciale.