“A malincuore ci dispiace comunicarLe che in futuro non potrà più essere garantita l’assistenza alla persone a Lei cara. Non siamo in grado di rispettare le previsioni di legge e siamo costretti a chiudere la casa di riposo”. La lettera firmata da Ulrich Graf Toggenburg, presidente della cooperativa sociale San Vincenzo, è arrivata nei giorni scorsi alle famiglie dei 35 ospiti della casa di riposo Schloss Moos di Prati di Vizze. La scelta deriverebbe da problemi di reperimento del personale. La San Vincenzo, che gestisce una casa anche a Bolzano, nei prossimi giorni diffonderà una nota per spiegare in dettaglio la scelta e garantisce che la chiusura avverrà dopo che gli ospiti avranno trovata adeguata sistemazione.

La Cgil/Agb in un comunicato si dice “indignata per il licenziamento collettivo di 50 operatori della casa di riposo "Schloss Moos" di Prati di Vizze visto che si tratta di una decisione unilaterale a cui forse si sarebbe potuto porre rimedio con una discussione più ampia coinvolgendo Comuni, assessorato e sindacati.” Dato che la comunicazione ufficiale ai sindacati non è ancora avvenuta, la Cgil dell’Alto Adige "ritiene indispensabile un incontro con la Onlus San Vincenzo, l’assessora provinciale Waltraud Deeg e i sindacati di categoria per discutere la salvaguardia di posti di lavoro altamente specializzati e con un’esperienza pluriennale". Il sindacato dei pensionati ritiene a sua volta che "la chiusura di una casa di riposo che ha sempre funzionato bene da decine di anni debba essere solo l’estrema ratio". Lo Spi/Cgil si dice quindi "estremamente preoccupato per gli ospiti della struttura e per le loro famiglie, non essendoci al momento ipotesi alternative e vista la carenza di case di riposo nella zona".