Bonus libri, il Governo fa dietrofront
La notizia – rilanciata anche sul nostro portale – aveva rincuorato i cosiddetti “lettori forti”, le persone cioè che acquistano (e leggono libri) non occasionalmente, non perché ogni tanto devono farlo, ma perché considerano la lettura come un'attività necessaria alla propria vita, un po' come respirare insomma. Ma la promessa, fatta a suo tempo dal ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato (“Sono in arrivo nuove detrazioni fiscali del 19 per cento per chi compra testi scolastici e romanzi in modo da aiutare la lettura e le librerie, in particolare quelle che non appartengono a grandi catene e stanno particolarmente soffrendo”), si è rivelate di quelle da marinaio. Manca la copertura economica, quindi stop, come non detto, e scusate tanto.
Presentato, approvato e infine cancellato. È il destino del bonus per i libri voluto dal governo Letta che non ha calcolato i costi ed è costretto ad una brusca marcia indietro, rimangiandosi l’impegno per l’editoria. Una figuraccia dopo i pomposi annunci del premier dell’uscita dal tunnel della crisi e le misure concrete per rilanciare consumi e investimenti.
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Destinazione Italia, come al solito, la certezza di un pacco...
Era un decreto legge, quello che aveva previsto, fra l'altro, il bonus libri. Un decreto legge contenente "interventi urgenti di avvio del Piano Destinazione Italia”. Sappiamo che la Costituzione Italiana, infatti, prevede che il Governo possa emanare decreti aventi valore di legge solo "in casi straordinari di necessità e d’urgenza". Ma è ben nota anche la prassi consolidata dell'abuso dei decreti legge, anche in casi non urgenti e non necessari. Quella del bonus libri, per lo meno, era un'idea intelligente...E pensare che nel Piano "Destinazione Italia è contenuto un "pacchetto di certezze", così c'è scritto, ma sono più propensa a credere che il Governo abbia pianificato la "certezza di un pacco", del solito pacco per i cittadini Italiani...
Ringraziamo, comunque, anche questa volta, il PD, nella fattispecie, il Deputato Causi, che ha presentato l'emendamento con il quale è stato cancellato, o comunque, modificato l'impianto normativo e gli obiettivi che erano alla base del bonus libro.