Manca il pensiero “contrario” di Langer
Mi manca Alexander Langer.
E il suo dissenso, diventato anche il mio. “La proporzionale etnica”, qui intesa come dichiarazione di appartenenza etnica, legata ad un’operazione di accertamento. Quella che Langer chiamava “gabbie etniche”. So chi tu sei, a chi tu appartieni e dunque a cosa tu hai diritto, o meno. E mi accerto di questo, tramite la tua dichiarazione.
Mi manca il suo nome, il suo pensiero contrario e unificante, in questo percorso tra le lettere dettate dal termine AUTONOMIÆ, il pensiero contrario manca.
Non mi manca invece la possibilità di dire che Alexander Langer, per potersi candidare alle elezioni si dichiarò nel 1983 ladino, chiedendo a questo gruppo linguistico “asilo etnico”. Permettetemi di ripetere queste due parole stravaganti e tuttora incomprensibili, anzi vi propongo in questa lettura di dirle voi stessi a voce alta: asilo etnico.
Ebbene, grazie a lui i ladini beneficiarono di 2 consiglieri ladini in giunta e quindi per la prima volta di un posto di assessore. Grazie dunque ad Alexander, di aver pensato diversamente e averci fatto sapere che le differenze fra persone non dovrebbero esistere, bensì rese simili dai comuni valori umani.
Sta scritto, sì. Alla lettera M della parola AUTONOMIÆ sta scritto:
Per ragioni storiche, in Alto Adige l‘identità è un concetto a cui si fa spesso riferimento. L’identità protegge, rafforza, ma al tempo stesso limita. Non siamo noi tutti molto più di un territorio, un gruppo linguistico, una comunità con la stessa appartenenza culturale? Per citare liberamente il filosofo Richard David Precht: “Ma tu, chi sei? Ed eventualmente, quanti sei?”
La domanda di Precht è una bella domanda, è una domanda giusta. Ma che ancora oggi si debba limitare in questo territorio propizio alla convivenza ad una risposta concorde innanzitutto nelle quantità numeriche?
Mi avvio verso l’altra parte della strada. Lì dove non potrò leggere le informazioni su Alcide Berloffa. Chi ci sta seduto sopra e sono parecchie persone, mi guarda con occhio disturbato e sento nell’aria, autonoma per sua natura la domanda di chi lì sta sostando: Ma tu chi sei, cosa cerchi, cosa vuoi?
Ich habe Alexander Langer
Ich habe Alexander Langer persönlich sehr gut gekannt. Ich habe sein Wissen und seine Eloquenz bewundert, mich aber gleichzeitig immer über seine extreme Realitätsverweigerung gewundert. Ich habe keine Ahnung, was er für Südtirol an Positivem geleistet haben könnte. Seine absurde Idee von den ethnischen Käfigen war wohl eine bewusste und in gewissem Sinne auch boshafte Verdrehung der Tatsachen, da der auf der Sprachgruppenerklärung beruhende ethnische Proporz die Menschen nicht in Käfige gesperrt hat, sondern ihnen Käfige mit weit offenen Türen eröffnet hat, in die sie sich zu ihrem Schutz zurückziehen konnten. Dieser Schutz ist vor allem den Ladinern zugute gekommen. Ich verstehe daher nicht, dass man gerade von ladinischer Seite den abseits jeder Realität philosophierenden Phantasten Alexander Langer loben kann. Als Mensch habe ich ihn sehr geschätzt, als politischen Fantasierer habe ich ihn immer bemitleidet.
L'informazione «Roberta
L'informazione «Roberta Dapunt è una poetessa di fama nazionale» a quale nazione si riferisce? Perché questo automatismo «nazione = Italia» riassume perfettamente le ragioni della proporzionale etnica o di altre misure simili. Le sudtirolesi di lingua ladina e tedesca non sono «uguali», e se aboliamo le tutele rischiamo che lo diventino.
Questo mi pare che negli ultimi anni, quelli della guerra in Iugoslavia, lo aveva realizzato lo stesso Langer — rivedendo in parte le sue posizioni più intransigenti.