Gesellschaft | Christoph Innerhofer e Armin Zöggeler

Ja, sono italiani?

Il quotidiano 'la Repubblica' celebra gli olimpionici altoatesini identificando in loro un merito in più ed assolutamente inaspettato. Quello di riunificare l'Italia.

È un miracolo delle Olimpiadi, scrive 'la Repubblica', quello di che fa sì che "un siciliano esulti e sia orgoglioso di un altoatesino, facendo trattenere il fiato e recitare scongiuri in dialetto pugliese come in ladino"

"Le facce di Innerhofer e Zöggeler", scrive il quotidiano, "riempiono più dello ja e delle acca, belle facce di gente felice"
Christoph Innerhofer ed Armin Zöggeler condividono la passione per la velocità, ma si distinguono nella personalità.
Potete leggere il resto dell'articolo nella rubrica Tempo Olimpico di 'la Repubblica'

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Erika Zomer Kössler Mi., 12.02.2014 - 15:55

Lo sport, come la cultura, a unire un popolo, un paese intero, a essere orgogliosi di chi siamo, da dove veniamo, e dove ci dirigiamo. Magari non hanno la pronuncia dell'"italiano aulico", ma volete mettere quando parla un siciliano, un pugliese, un emiliano, un umbro, un piemontese, un toscano o un napoletano usano un pò di dialetto? Oppure un noneso? Io non li capisco poi così tanto, ma MAI mi sognerei di definirli "NON ITALIANI".
E ora finiamola di fare demagogia! L'Italia è lunga, l'Italia è stata terra di conquista da mille a un popolo con mille a una cultura diverse. Siamo nel 2014, invece di sputare nel piatto in cui possiamo mangiare, cerchiamo di diventare quello che potenzialmente siamo: un passo avanti. Sia nello sport, sia nella cultura, sia nell'innovazione!

Mi., 12.02.2014 - 15:55 Permalink
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Manfred Gasser Mi., 12.02.2014 - 16:59

Antwort auf von Erika Zomer Kössler

Vielleicht sollte man, oder frau, doch ein wenig differenzierter mit der Frage umgehen.
"Lo sono e lo sanno" ist schon mal sehr gewagt, ausser Sie, Frau Zomer Kössler, können in die Köpfe dieser Sportler schauen.
Aber ganz allgemein kann ich zu diesem Thema nur sagen, dass die Olympiade das Ereignis ist, das weltweit wohl am nationalistischen angehaucht ist, vielleicht kann noch die Fussball-WM mithalten aber sonst habe ich nie so viele Nationalisten gesehen(gehört), wie während dieser Spiele( Spiele? Sind das noch Spiele?)
Manchmal scheint es mir. als wollten die Kommentatoren den Krieg, den es seit bald 70 Jahren zum Glück in Mitteleuropa nicht mehr gegeben hat, auf dem sportlichen Felde austragen, es ist einfach nur zum Weinen(oder Lachen?) , was so eine Medaille alles in einem Volk auslösen kann, wenn es dazu noch richtig von aufpushenden Kommentatoren angetrieben wird.
Und die Sportler? Ich glaube (bin aber nicht so vermessen, wissen zu wollen), dass es den Sportlern egal ist, einfach nur egal!
Die einen sind dabei um zu gewinnen, und zwar für sich und nicht für ihre Nation(Volk?), und die anderen sind dabei, um dabei zu sein, auch für sich und nicht für ihre Nation(Volk?)!

Was die Demagogie betrifft, die schlimmsten Demagogen sind doch die, die glauben zu wissen, was das Volk will, oder?

Mi., 12.02.2014 - 16:59 Permalink
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Erika Zomer Kössler Mi., 12.02.2014 - 18:02

Dietro un grande atleta, c'è una squadra( nazione?), c'è un progetto. Come dietro ad ogni grande impresa. E sì, dietro a questi e altri magnifici atleti non c'è una grande nazione, ma c'è sicuramente uno spirito sportivo che li spinge a continuare a credere nel progetto in cui camminano,corrono, sciano, scivolano sulla neve o sul ghiaccio, o su un progetto per una città, una provincia, una Nazione. Niente e nessuno è perfetto, ma lo spirito sportivo che si crea intorno a loro, contribuisce a spingere queste grandi persone a continuare la loro gara (lotta, cammino, progetto). IO SONO FIERA di loro, e IO SONO ITALIANA, e loro portano la bandiera Italiana,se non sbaglio, sul petto. E dentro al petto c'è il loro cuore potente. e Loro non hanno bisogno di sentirsi chiedere se sono questo o quello! Loro sono Uomini che sono andati oltre questi schemi meschini! Loro sono fortunati a non dover più scender a patti con queste idiozie superate!

Mi., 12.02.2014 - 18:02 Permalink
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pérvasion Sa., 15.02.2014 - 10:01

Eine interessante Analyse zu diesem Thema: http://fm4.orf.at/stories/1733385/

"Der Sport hat sicher eine sehr große Inklusionskraft. Das stellt man selbst beim Sport-Treiben fest: Wenn man zu einem Team dazugehört, hat man ein körperlich spürbares Gefühl von Zugehörigkeit, wie man es sonst wahrscheinlich nicht so findet. Das ist eine große Kraft des Sports, die in der Praxis benutzt wird, aber auch auf der symbolisch-kulturellen Ebene. Zum Beispiel in den Medien, wenn so eine Gemeinschaft von ZuseherInnen geschaffen wird. Gleichzeitig hat der Sport natürlich eine große Abgrenzungskraft. Stichwort Nationalismus. Das heißt wenn ich ein soziales Wir konstruiere, "wir Österreicher als Skination", konstruiere ich natürlich sofort andere Nationen, die nicht so gut sind. Das ist auch ein Faszinosum des Sports, weil es eine ganz einfach Weltordnung gibt, wo sich jeder einklinken kann und sagen: Ich bin Teil von A oder von B oder das ist gut und das ist schlecht."

Sa., 15.02.2014 - 10:01 Permalink