Bocciata la Fini-Giovanardi: torna la differenza tra droghe leggere e pesanti

La norma in vigore dal 2006 è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale. Ritorna ora in vigore la Iervolino-Vassalli come modificata dal referendum del 1993. Plaudono il Pd ed i comitati per la liberalizzazione delle droghe leggere, anche per motivi terapeutici.

La bocciatura della Fini-Giovanardi è dovuta all'inserimento nella norma di "emendamenti estranei all'oggetto e alle finalità del decreto", così la Consulta. La Iervolino Vassalli che torna in vigore prevede pene più basse per le droghe leggere

Nella Fini-Giovanardi erano state parificate 'ai fini sanzionatori' le droghe leggere con le droghe pesanti elevando le pene, prima comprese tra due e sei anni, per chi spaccia hashish, e prevedendo la reclusione da sei a venti anni con una multa compresa tra i 26mila e i 260mila euro. 

La pronuncia della Consulta avrà notevoli ripercussioni sia sul numero degli attuali detenuti arrestati per reati legati agli stupefacenti, sia sui procedimenti in corso per questi stessi reati.

Plaude alla decisione il Pd, per il quale la normativa esce dalle sue forzature nella procedura e fa chiarezza su una legge che ha prodotto più carcere e discriminazione

Carlo Giovanardi, padre della legge bocciata, non ha rilasciato dichiarazioni attendendo di conoscere i dettagli della sentenza. Dal canto suo Maurizio Gasparri ha detto di prendere atto che la consulta "non è più un organo di garanzia ma di demolizione".