Bocciata la Fini-Giovanardi: torna la differenza tra droghe leggere e pesanti
La bocciatura della Fini-Giovanardi è dovuta all'inserimento nella norma di "emendamenti estranei all'oggetto e alle finalità del decreto", così la Consulta. La Iervolino Vassalli che torna in vigore prevede pene più basse per le droghe leggere.
Nella Fini-Giovanardi erano state parificate 'ai fini sanzionatori' le droghe leggere con le droghe pesanti elevando le pene, prima comprese tra due e sei anni, per chi spaccia hashish, e prevedendo la reclusione da sei a venti anni con una multa compresa tra i 26mila e i 260mila euro.
La pronuncia della Consulta avrà notevoli ripercussioni sia sul numero degli attuali detenuti arrestati per reati legati agli stupefacenti, sia sui procedimenti in corso per questi stessi reati.
Plaude alla decisione il Pd, per il quale la normativa esce dalle sue forzature nella procedura e fa chiarezza su una legge che ha prodotto più carcere e discriminazione.
Carlo Giovanardi, padre della legge bocciata, non ha rilasciato dichiarazioni attendendo di conoscere i dettagli della sentenza. Dal canto suo Maurizio Gasparri ha detto di prendere atto che la consulta "non è più un organo di garanzia ma di demolizione".
Ora sarebbe auspicabile che
Ora sarebbe auspicabile che Giovanardi si facesse un po' di galera. E gli venisse attribuita la damnatio memoriae. L'altro genio (il cui nome decora un'altra legge infame del nostro Stato) per fortuna, pare, ci ha pensato da solo, alla damnatio. E un po' di damnatio anche a chi, in questi anni, li ha sostenuti. Anni fa scoprii che a Bolzano c'erano dei giovanardiani. Pazzesco, no? C'e' qualcuno che pensa che Giovanardi possa essere un buon punto di riferimento. Incredibile, no?
Illegale è la legge!
Sono state tante le gaffe di Giovanardi nella sua carriera politica. Davvero tante. Ricordo, per esempio, che per lui, vedere due donne che si baciano in strada, è come vedere qualcuno che fa la pipì. Ma purtroppo è vasto, il repertorio delle gaffe omofobe di Giovanardi. Ricordo quella sul presunto legame tra pedofilia e omosessualità. Ricordo anche le sue affermazioni sul caso Aldrovandi. Ma ora mi viene in mente la sua frase, così infelice, sul fatto che Ilaria Cucchi sfruttasse la tragedia della morte di suo fratello per fini politici. E allora, mi viene da pensare, che senza la Legge Fini-Giovanardi, Stefano Cucchi, non sarebbe stato arrestato, e quindi probabilmente, sarebbe ancora vivo... Il motto del movimento antiproibizionista radunatosi a Roma l'8 febbraio, in vista della tanto attesa sentenza della Corte Costituzionale, diceva "Illegale è la legge e il suo costo è reale". E, infatti, illegale era la legge in base alla quale Stefano fu arrestato. E sarebbe giusto che ora i promotori di questa legge pagassero per tutti i danni causati, a tutti.