Politik | Merano

“Il potere giustifica i mezzi”

I Verdi sulle dichiarazioni di Diego Cavagna che parlava di un patto tra Svp e Civiche meranesi già dal 2019: “Rinnovo del partito? I fatti dimostrano il contrario”.
Giunta Dal Medico
Foto: Comune Merano

Continuano a far discutere le dichiarazioni del fondatore della Civica per Merano, Diego Cavagna rilasciate in diretta la scorsa settimana su Oskowebtv sull’esistenza di un patto Anti-Rosch tra Civiche e Volkspartei.
Mentre i vertici della Svp si sono affrettati a smentire le dichiarazioni dell’ex vicesindaco della città del Passirio, oggi, a prendere parola, è direttamente la parte offesa. 

 

“Il gatto è fuori dal sacco”

Secondo i Verdi, l’alleanza sancita tra civiche italiane e Volkspartei in tempi non ancora sospetti, sarebbe già messa a dura prova. Non esiste nessuna “nuova SVP”, dicono, se i fatti dimostrano il contrario: “Già nel 2019 c'era un patto tra la SVP e l'alleanza di centro-destra intorno a Dal Medico, come ci informa l' "eminenza grigia" di questa alleanza, il signor Diego Cavagna, in un dibattito online” dicono Paul Rösch e Madeleine Rohrer, ricalcando le dichiarazioni rilasciate durante la trasmissione in merito all’obiettivo di coalizione: allearsi come coalizione a tre (SVP, La Civica e Alleanza per Merano) con Paul Rösch, nuovamente eletto sindaco nel 2020, al fine di condizionarne il mandato. Questo avrebbe comportato, continuano i Verdi, all’estromissione della candidata più votata, Madeleine Rohrer, avendo l’SVP rivendicato tutti i posti riservati al gruppo di lingua tedesca. Il resto è storia: i negoziati fallirono e l’amministrazione commissariata.

Nuovo o vecchio che sia si dimostra essere nientemeno che il solito business: qualsiasi mezzo è giustificato pur di mantenere il potere

Sebbene l'ex senatore Zeller continui a negare tutto, affermando di non ricordare niente del genere, sostengono ancora i Verdi, il comportamento della delegazione negoziale della SVP durante i colloqui di coalizione proverebbe indirettamente l'esistenza di questo patto. 
“Gli attori di peso che dovevano attuare il patto erano Ernst Fop, Martin Ganner e (in diverse occasioni) Stefan Frötscher - ricordano in una nota -. All'unisono, hanno rifiutato qualsiasi controproposta venisse formulata da Paul Rösch e tutti e tre i signori continuano ad occupare posizioni di rilievo nella SVP la quale, nonostante tutto, continua ad millantare il suo rinnovamento. Nella settimana precedente all’ultimo ballottaggio tra Dal Medico e Rösch - proseguono - il comitato cittadino della SVP decide di non sostenere nessuno dei due candidati e, il giorno dopo, incontra le civiche nella sede del partito. Nuovo o vecchio che sia - concludono - si dimostra essere nientemeno che il solito business: qualsiasi mezzo è giustificato pur di mantenere il potere”.