Benvenuti Presidenti
Una domenica particolarmente assolata è quella che accoglie il Capo dello Stato Sergio Mattarella, il presidente austriaco Alexander Van der Bellen e il governatore dell’Alto Adige Arno Kompatscher al Kurhaus di Merano per le celebrazioni dei 25 anni dal rilascio della cosiddetta quietanza liberatoria, passaggio che chiuse formalmente la vertenza altoatesina fra Austria e Italia di fronte all’Onu. Intorno alle 10.20 di stamani (11 giugno) sono giunti alla rotonda del Kurhaus Mattarella e Kompatscher, salutati da un nutrito pubblico di turisti e cittadini meranesi.
La banda di Lagundo ha quindi suonato la marcia “Furchtlos und treu”. Pochi minuti dopo l’arrivo del presidente Van der Bellen. Seconda performance per la Musikkapelle che ha eseguito la marcia la “Erzherzog Karl Marsch”. In mezzo la sfilata di volti noti della politica ma anche del mondo dell’imprenditoria e della società locale e non. A cominciare dal capitano del Tirolo Günther Platter, il presidente trentino Ugo Rossi, il deputato ed ex governatore trentino Lorenzo Dellai, la deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore; in prima linea una folta rappresentanza della Svp fra cui l'ex Landeshauptmann Luis Durnwalder, Karl Zeller, Daniel Alfreider, Thomas Widmann, Philipp Achammer, Magdalena Amhof; e poi Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss, consiglieri provinciali dei Verd e il deputato di Mdp Florian Kronbichler. Ma anche Andreas Schatzer, presidente del Consorzio dei Comuni, molti sindaci, come quello della città ospitante Paul Rösch, e di Bolzano Renzo Caramaschi. C'erano, fra gli altri, il re degli ottomila Reinhold Messner, Konrad Bergmeister, presidente della Libera Università di Bolzano, del BBT parte austriaca e della Fondazione Cassa di risparmio; il rettore dell’unibz Paolo Lugli, il presidente della CNA Claudio Corrarati, il presidente della Camera di Commercio di Bolzano Michl Ebner e l’imprenditore Giovanni Podini.
Nota di colore: fuori dal Kurhaus una discreta folla di attivisti ha manifestato contro il decreto legge che prevede l’obbligo delle vaccinazioni, al grido di “libertà di scelta”. Prima dei discorsi dei tre presidenti l’orchestra giovanile provinciale ha suonato in prima battuta l’inno austriaco “per dovere di ospitalità nei confronti del presidente di un altro Stato”, avevano detto nei giorni scorsi dalla Provincia; e poi quello italiano, con buona pace di Thaler & co.