Politik | L’intervista

“Difenderò la Regione”

Roberto Paccher (Lega) presiede il consiglio regionale grazie all’intesa con l’Svp. “Tutela dell’autonomia in comune e attenzione alle periferie. Sulla scia di Moltrer”.
Paccher, Roberto
Foto: Salto.bz

Trentino e Alto Adige hanno l’autonomia grazie alla Regione. Abbiamo molte cose in comune da valorizzare attraverso un ente che non va sminuito, ma potenziato”. Roberto Paccher parla da neopresidente del consiglio regionale. A eleggerlo, dopo una riunione di oltre un’ora dei capigruppo, è stata l’Aula con 42 voti favorevoli e 24 schede bianche delle opposizioni, dai Verdi al Pd fino a Köllensperger e M5s. L’intesa che lo ha portato alla presidenza si è estesa ai vice, Thomas Widmann - che subentrerà con la staffetta come ha ricordato Achammer - e il ladino Luca Guglielmi, mentre la discussione sui segretari questori che in parte spettano alle minoranze è rimandata alla soluzione del rebus giunta a Bolzano. Paccher intanto spiega come interpreterà il suo ruolo “che non è affatto di serie b”: difesa della Regione anche dalle mire sudtirolesi e attenzione alle periferie da cui proviene (è di Novaledo, in Valsugana), elemento che lo accomuna “all’indimenticato” presidente Diego Moltrer, mocheno, scomparso nel 2014.

 

 

Dopo un’ora abbondante di riunione i capigruppo del consiglio regionale, nel primo giorno di scuola per la XIV legislatura, hanno trovato l’accordo di cui si parlava da giorni. La sua elezione rappresenta un mattone ulteriore nel dialogo Svp-Lega?​

No. Da sempre c’è un accordo tra la Provincia di Trento e quella di Bolzano per l’alternanza nel ruolo del presidente, che viene svolto per due anni e mezzo da un trentino e per gli altri due anni e mezzo da un altoatesino. Inoltre, nella seconda parte della legislatura si invertono i ruoli, con la vicepresidenza ai trentini. 

La mia elezione non è frutto di un accordo Lega-Svp che riguarda anche la giunta di Bolzano, ma del riconoscimento della staffetta tra le due Province che è prassi consolidata. Io comunque da leghista mi auguro che anche in Alto Adige il Carroccio entri nel governo per dare voce alle nostre istanze

Ma questo non è un passo in più verso l’intesa tra le due forze principali della regione e che può facilitare la formazione della giunta di Bolzano?​

No, questo argomento della giunta altoatesina non è stato affrontato. Essendo prassi istituzionale l’alternanza, la Provincia di Trento e quella di Bolzano hanno convenuto di sostenere i nomi fatti dalle reciproche amministrazioni.

Lei però non si augura la partecipazione del Carroccio nel governo altoatesino?​

Certamente, io sono esponente della Lega e ci auguriamo di essere nella maggioranza di Bolzano per portare avanti il nostro pensiero a livello provinciale.

Io penso che è grazie alla Regione che il Trentino e l’Alto Adige, e in particolare il Trentino, hanno l’autonomia. L’ente quindi va rafforzato. Sono per un maggiore ruolo della Regione, senza dubbio. Anche per avere maggiore peso con Roma e Bruxelles.

Come interpreta il suo mandato?

Io penso che è grazie alla Regione che il Trentino e l’Alto Adige, e in particolare il Trentino, hanno l’autonomia. L’ente quindi va rafforzato. Sono per un suo maggiore ruolo, senza dubbio. Non dobbiamo dimenticare che è proprio la Regione, a partire dalla firma dell'Accordo Degasperi-Gruber, ad essere depositaria del nostro speciale autogoverno. Dobbiamo essere interlocutori forti con Roma e Bruxelles ed essere uniti ci aiuta.

 

 

A Bolzano invece vogliono depotenziare, se non superare del tutto l’istituzione.

Non sono d’accordo. Io sono invece convinto che la Regione vada difesa, addirittura ampliata, con un ruolo nuovo.

Su quali competenze?​

Abbiamo interessi culturali, storici e anche di viabilità in comune, che sono innegabili. Non possiamo nasconderci da questo punto di vista. Abbiamo cose condivise che possono essere valorizzate da un ente che collega le due province.

Abbiamo molte cose in comune fra i due territori: cultura, storia, viabilità. Vanno valorizzate attraverso un ente che non va assolutamente sminuito, ma potenziato

Il percorso, ora interrotto, per il terzo Statuto di autonomia, riprenderà?​

Su questo aspettiamo l’insediamento e poi vediamo di lavorarci su.

É comunque un governo del Trentino Alto Adige in cui i maggiori azionisti sono Svp e Lega, le due forze politiche trainanti secondo il voto degli elettori di ottobre?

Mi auguro che oltre a questo passaggio istituzionale che è una prassi consolidata poi possano maturare a livello provinciale accordi con ripercussioni nell’ambito regionale, nella direzione citata.

 

 

Quattro anni dopo la scomparsa del mocheno Diego Moltrer, ex presidente del consiglio regionale fino al 2014, lo scranno che lei è andato a occupare viene assegnato per la seconda volta a un politico originario delle valli, essendo lei di Novaledo. Porta le istanze delle “periferie” in Piazza Dante fino alla presidenza del consiglio regionale?​

Il mio è un ruolo assolutamente importante, mi fa piacere che venga ricordato Diego Moltrer che è stato indimenticato e indimenticabile presidente del consiglio regionale, ma abbiamo avuto anche altre personalità come Franco Tretter che hanno dato prestigio al ruolo. Riguardo alle periferie, sì, mi adopererò per dare loro voce. Non solo alla Valsugana naturalmente, ma a tutti i territori che sono stati trascurati negli ultimi anni rispetto al capoluogo. E questo vale soprattutto per il Trentino.

Il mio è un ruolo importante, non è affatto di serie b. Giusto ricordare Diego Moltrer, indimenticato presidente, e Franco Tretter. Da presidente di questassemblea darò voce alle periferie e non solo alla Valsugana, da dove provengo. Il Trentino deve fare come l'Alto Adige: mantenere i servizi nelle valli. 

Cosa bisogna fare?​

Se si parla di sinergia con l’Alto Adige, è opportuno copiare quello che ha fatto la provincia di Bolzano, che non ha abbandonato le periferie. I servizi scolastici, sanitari e amministrativi sono stati mantenuti anche nei paesi più piccoli.

La sua non è una poltrona di serie b, l’ultima che rimane nel gioco degli incastri?​

Assolutamente no. Io sono estremamente soddisfatto, è un ruolo istituzionale che porterò avanti con il massimo onore e impegno.