Merano, ancora una fumata nera
Finisce con un altro buco nell’acqua, l’ennesimo, il tentativo di Paul Rösch di formare un governo cittadino. Il sindaco di Merano ha invitato oggi, 2 novembre, Svp, Alleanza per Merano e Civica per Merano per discutere un’ultima volta delle soluzioni ancora praticabili per formare un nuovo esecutivo. Il tempo è praticamente scaduto (domani è convocato il consiglio comunale per il voto sulla giunta) e, dal momento che è fallito anche questo giro di consultazioni, Rösch proporrà domani sera al consesso cittadino di dar vita a un governo a tempo, composto dai partiti più rappresentativi e dai rispettivi portavoce più votati.
“Purtroppo in queste settimane non siamo riusciti a dare a Merano una nuova giunta”, scrive in una nota Rösch. “Tutte le proposte hanno subìto il veto di uno o di più partiti interlocutori. Merano ha bisogno, in particolar modo in questa situazione di emergenza, di un governo a tutti gli effetti operativo e in grado di adottare i provvedimenti necessari per garantire la salute della popolazione e il sostegno dell'economia”.
La proposta
L’obiettivo resta quello di scongiurare il commissariamento del Comune, a tal fine Rösch proporrà dunque al consiglio comunale di approvare un governo di transizione. Nello specifico: una giunta costituita dai rappresentanti più votati e dei partiti più rappresentativi e che rispetta gli equilibri etnici e di genere. In sostanza verrebbero coinvolte le tre liste ovvero i tre collegamenti più votati e i consiglieri che hanno ottenuto il maggior numero di voti. L’esecutivo, secondo Rösch, dovrebbe risultare composto dal sindaco stesso, da Dario Dal Medico, da Madeleine Rohrer, da Nerio Zaccaria, da Stefan Frötscher e da Andrea Rossi. Per garantire un maggior equilibro, del governo cittadino dovrebbe far parte anche un’esperta di riconosciuta competenza, chiamata dall’esterno con funzioni super partes.
“All’atto della votazione di questa proposta ogni singolo consigliere e ciascuna consigliera non sarà chiamato a ragionare in termini di maggioranza e di opposizione o di rapporti di forza interpartitici, ma piuttosto a decidere se Merano nei prossimi mesi debba essere governata da un commissario o da una giunta a tempo” spiega il primo cittadino. “Ogni membro del civico consesso deve scegliere in autonomia se vuole concedere a un governo cittadino l'opportunità di adottare le misure ad ampio raggio che si rendono ora assolutamente necessarie. Misure mirate a contenere il più possibile la pandemia e ad attenuare i suoi effetti sociali ed economici, così da tutelare l’economia stessa e il potere di acquisto dei meranesi. Si tratta di scegliere - prosegue - un governo di transizione che disponga della legittimazione democratica, che rappresenti gli elettori e le elettrici e che si assuma la responsabilità nei loro confronti rispondendone dinnanzi al consiglio comunale”.
E ancora: “Un ruolo, questo, che non può essere ricoperto da un commissario o da una commissaria, che invece governerebbe la città dall’alto e nell'ambito di limiti prestabiliti. Di solito i commissari non prendono decisioni politicamente rilevanti”.
Secondo l’idea di Rösch la giunta di transizione dovrebbe restare in carica fin quando la pandemia e le sue conseguenze lo richiedano e fintanto che sia garantita la fiducia da parte del consesso cittadino. “Una volta superata la crisi - conclude il sindaco - il consiglio, in quanto organo competente per la nomina della giunta per il controllo del suo operato, esaminerà il lavoro svolto dall'esecutivo”.
Mi pare che a Merano c'è una
Mi pare che a Merano c'è una gran voglia di rovinare il pallone del compagno di classe invece di fare squadra per giocare una bella partita di calcio.
Il sindaco le ha provate
Il sindaco le ha provate tutte ma le tre liste dell'area di centro hanno insistito sul loro atteggiamento della serie "o la nostra soluzione o niente". Trova il suo sbocco finale questa posizione di diniego nell'odierna affermazione di Dal Medico secondo cui è meglio un commissario forte che una giunta debole. Che magari sta già facendo qualche pensierino su chi sarà il successore di suddetto commissario. E pel caso che andasse male si potrà ricorrere al voto ad oltranza finchè le urne non daranno il risultato desiderato.
Dem Gesetz sei Dank!
Dem Gesetz sei Dank! Irgendwann darf auch ein Rösch-Festival mal zu Ende gehen. Diese unmögliche Situation kann nach Meinung aller Akteure eh nur durch Neuwahlen gelöst werden. Warum also nicht gleich einen unabhängigen und starken Kommissar in dieser Corona-Zeit?
Für die Bürger-innen ist allemal besser, als Parteien und Akteure, die sich untereinander nicht ausstehen und einfach nicht miteinander können.
Bozen wurde – unter Begrüßung der Grünen damals auch – sogar ein Jahr lang, kommissarisch verwaltet und es gab für die Bürger-innen keine Nachteile.
Dem muss wiederum ich
Dem muss wiederum ich widersprechen, die Vorschläge der SVP wurden von den beiden Civiche blockiert. Angesichts der neuerdings innigen Freundschaft zwischen den beiden Blöcken ("non senza la Svp", "nicht ohne die Civiche", tavolo unico con SVP e civiche) erscheint dies höchst verwunderlich, außer man geht von einer dahingehenden Absprache aus. Dann gäbe das 'good cop/bad cop'-Rollenspiel plötzlich Sinn. Vielleicht zeigen ehernen Allidie beiden ja noch, dass sie auf eines der vielfältigen Angebote Röschs einzugehen vermögen.
In reply to Dem muss wiederum ich by Martin Daniel
Lieber Martin,
Lieber Martin,
mit diesem Wahlausgang war eine Regierungsbildung von Anfang an sehr schwierig. Ich möchte nicht behaupten es war aussichtslos, aber sicherlich ein schwieriges Unterfangen für den Bürgermeister. Es hätte jedoch vielleicht gelingen können wenn man in vertraulichen Gesprächen trotz der widrigen Voraussetzungen in sachlichen Verhandlungen ein Klima des Vertrauens und der zukünftigen Zusammenarbeit aufgebaut hätte.
Ich denke der grösste Fehler war es, zu versuchen die Koalitionsverhandlungen über die Medien zu führen. Das hat leider die bereits geringe Wahrscheinlichkeit eine einvernehmliche Lösung herbeizuführen komplett zerstört. Das Vertrauen war gebrochen, die Fronten haben sich verhärtet und eine Basis für eine zukünftige Zusammenarbeit wurde schwieriger. Die andauernden Beschuldigungen und die Meinungsmache von eurer Seite und der anderen Parteien haben zwar den Medien viel gebracht, aber eurem Bürgermeister habt ihr es so verunmöglicht eine Einigung zu erzielen, bei der ihr und die anderen Parteien schlussendlich das Gesicht wahren können. Es fühlte sich so an als würdet ihr den Wahlkampf fortführen.
Jetzt ist es wie es ist. Der Rest ist Geschichte. Die einzige bittere Erkenntnis ist jedoch, dass ihr als Partei leider stark dazu beigetragen habt, dass der Bürgermeister gescheitert ist. In einem Jahr müsst ihr eventuell damit leben können, dass euer Handeln schlussendlich entscheidend für die Wahl eines rechten Bürgermeisters war.
Also fassen wir nochmal
Also fassen wir nochmal zusammen: Bürgermeister Rösch hat im ersten Wahlgang mit der Liste Verdi Grüne, Team K und Ökosoziale Linke 10 Sitze im Gemeinderat. SVP 7 + 1 Restsitz, Civica 3 Sitze und Alleanza per Merano 5 Sitze. Die SVP und Civiche beharren seit Anfang an auf die 8+8+8 Lösung und alle von Ihnen genannte Handreichungen gehen in diese Richtung. Kein anderer Vorschlag wurde nur im Ansatz in Betracht gezogen. Ein Verhandlungsteam kann nur verhandeln, wenn eine Verhandlungsspielraum gegeben ist. Das war von Seiten der Civiche und SVP nicht wirklich der Fall. Zurück zum Narrativ der "8+8+8": Eigentlich sind die Verhältnisse nach der Wahl der 3 stärksten Parteien 10 (Liste Rösch und unterstützende Listen) +8 Civiche +8 SVP. Nach der Stichwahl, wenn wir uns die Listen anschauen, die die einzelnen Kandidaten unterstützt haben 12 und 8, denn ihre SVP hat keinen der Kandidaten öffentlich und transparent unterstützt. Eine Regierung von 20 mit allen Parteien, die einen der beiden Bürgermeisterkandidaten unterstützt haben (einer vielen Vorschläge von BM Rösch) wäre also naheliegend gewesen. Nun muss mir immer noch jemand erklären warum sowohl SVP als auch die Civiche so "stur", wie Sie es bezeichnen, auf deren Position 8+8+8+ beharren. Welche Interessen hinter eben dieser Position der Civiche und der SVP stehen werden wir vielleicht nie ganz erfahren. Die Interessen der WählerInnen sind es nicht und Demokratie geht anders. Der Ansatz "lasst uns wählen bis es passt" ist ebenfalls weder demokratisch noch im Interesse der MeranerInnen. Bei einer Wahl gibt es immer Sieger und Verlierer und dieser Wählerwillen sollte respektiert und nicht einfach nach belieben Interpretiert und übergangen werden. So einfach ist das. Etwas Bescheidenheit und Demut wäre angebracht. Und zum Kommissar: Eine Übergangsregierung von MeranerInnen für MeranerInnen ist einem Kommissar auf alle Fälle vorzuziehen. Wem das Interesse der BürgerInnen am Herzen liegt versteht das.