“Lo sport non sia più sacrificato”
Se la didattica a distanza non è stata esattamente una passeggiata per studenti e insegnanti che dire, nello specifico, delle lezioni di attività motoria? “È indubbio che l’Educazione Fisica sia stata la disciplina più sacrificata specialmente per quanto riguarda l’attività pratica, fondamentale per assolvere i compiti educativi e formativi della materia. Proprio per questo l’Educazione Fisica ha assunto una valenza ancora maggiore considerando il livello di sedentarietà e inattività fisica forzata durante il periodo di lockdown. I giovani hanno bisogno di movimento, per svilupparsi fisicamente e mentalmente in modo sano. Sono stati reclusi come tutti, hanno trascorso ore, giorni, settimane davanti a PC e telefonino, sono insicuri, turbati, socialmente isolati e provati dal punto di vista fisico e psichico”. A sottolinearlo sono Maria Cristina Ugolini, presidente dell’A.I.E.F.A.A. (Associazione Insegnanti Educazione Fisica Alto Adige), e Patrizia Gozzi Buca, presidente dell’ISSL (Interessengemeinschaft Südtiroler Leibeserzieher/innen), che a nome dei docenti hanno scritto una lettera alle istituzioni provinciali e scolastiche manifestando - in attesa che vengano definite le linee guida per la riapertura della scuola a settembre - la loro preoccupazione per i possibili scenari che si potrebbero presentare in autunno. “Dalle prime indiscrezioni si evince che le lezioni di Educazione fisica e l’organizzazione dello Sport Scolastico a livello provinciale possano gravemente risentirne. L’Educazione Fisica è una disciplina fondamentale del curriculum scolastico obbligatorio di ogni scuola”, si legge nella missiva.
Cinque sono i punti su cui insistono gli insegnanti:
1. È importante garantire almeno una lezione di Educazione Fisica alla settimana se in autunno dovesse rendersi veramente necessario ridurre l’orario scolastico.
2. L’Educazione Fisica curriculare ha una connotazione di disciplina pratica e deve essere svolta in presenza, a scuola, in palestra e in spazi idonei in tutti gli ordini scolastici. Gli insegnanti di Educazione Fisica sono qualificati e in grado di progettare, programmare e gestire secondo principi metodologici ben precisi. Proprio recentemente gli insegnanti di Educazione Fisica si sono adoperati per delineare possibili scenari in cui inserire l’Educazione Fisica alla ripresa delle lezioni in autunno.
3. La caratterizzazione pratica dell’Educazione Fisica implica la disponibilità di spazi educativi scolastici: palestre coperte e spazi esterni predisposti all’utilizzo degli studenti anche per l’ambito motorio. È fondamentale quindi che tali spazi siano resi disponibili e venga confermata la destinazione di utilizzo originaria per lo svolgimento delle attività pratiche.
4. Le manifestazioni di Sport Scolastico, organizzate in comune accordo dalle tre intendenze scolastiche (uno dei pochi settori in provincia), non devono essere annullate per tutto l’anno scolastico, ma solo per il primo periodo, ovvero fino a quando le norme di sicurezza lo imporranno, riformulando contenuti e modalità per riabituare gradualmente i nostri ragazzi ad una nuova normalità. Lo Sport Scolastico è parte integrante del calendario scolastico annuale e coinvolge circa 18.000 studenti ogni anno.
5. Qualora straordinariamente si decidesse di non avere una programmazione comune delle 3 Intendenze Scolastiche per quest’anno scolastico, gli insegnanti di Educazione Fisica chiedono di poter utilizzare la quota parte del budget totale destinata alle scuole italiane.
Gli insegnanti ricordano poi i precetti dell’Organizzazione mondiale della Sanità, secondo cui per la prevenzione delle malattie per la fascia di età 5-17 anni è indispensabile praticare un minimo di 300 minuti di attività fisica settimanali, perché rafforzano il sistema immunitario e il benessere mentale dell’alunno. Sempre l’OMS identifica nella scuola la sede naturale dove far acquisire ai futuri cittadini conoscenze, abilità e competenze legate al movimento che pongono le basi per stili di vita sani e attivi lungo l’arco di tutta la vita e non solo in tempi di coronavirus. “Tutti gli insegnanti di Educazione Fisica altoatesini mettono in campo le loro professionalità, competenze e conoscenze a favore dell’istruzione motoria di base, anche in un’ottica di prevenzione della salute collettiva, che torna utile a tutti”, conclude la compagine.