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Verso un nuovo inizio…

Dai vaccini al recupero degli alunni più deboli; Laura Cocciardi – già Presidente dell’Associazione Presidi di Bolzano – si esprime in vista della ripresa della scuola.
Laura Cocciardi
Foto: @salto.bz

È terminato a giugno, dopo 9 anni, il suo mandato come Presidente della sezione italiana di Bolzano dell’Associazione Nazionale Presidi. Abbiamo intervistato Laura Cocciardi, l’attuale Dirigente Scolastica del Liceo Pascoli di Bolzano; tra i temi più caldi: la proposta di rendere il vaccino obbligatorio agli insegnati, la ripresa delle attività in presenza, il recupero degli alunni più fragili e la nuova sezione trilingue Internazionale, riconosciuta dalla Repubblica Federale Tedesca.

 

Salto.bz: Incominciamo da dove si è concluso; qual è il suo giudizio di fronte all’anno scolastico appena terminato? E dove, dal punto di vista didattico, si è migliorato rispetto all’anno precedente?

Laura Cocciardi: Avendo più tempo per organizzare la didattica, prima della riapertura della scuola, siamo riusciti a fare chiarezza sugli strumenti e le piattaforme da utilizzare durante l’insegnamento a distanza. Ma non solo: abbiamo preparato un regolamento contenente i diversi diritti e doveri da rispettare durante la DaD, permettendo di migliorare i rapporti tra docenti e studenti. Insomma, abbiamo avuto il tempo per fare delle scelte.

Fin da subito ci siamo impegnati per non trascurare gli alunni più deboli. Ora serve rafforzare le relazioni

Tra regolamenti interni e le diverse ordinanze provinciali, si è mai sentita oppressa dalle numerose richieste burocratiche che rischiavano di offuscare il vero ruolo dell'istituzione scolastica?

I diversi compiti, inerenti alla gestione del Covid-19, che ci sono stati assegnati hanno decisamente assorbito la maggior parte delle nostre energie, tutto questo ha messo in secondo piano gli aspetti didattici che, invece, andavano presi in considerazione. Non mi riferisco solo al come svolgere la DaD, ma a tutte quelle energie investite sulle questioni sanitarie: dalle quarantene, alle liste per il tracciamento del virus, fino ai costanti rapporti con l’Asl. Un caso positivo all’interno di un edificio scolastico, ad esempio, doveva essere immediatamente comunicato alle autorità competenti; questo ha inevitabilmente sottratto tempo ed energie agli aspetti dell’insegnamento. È stato estremamente faticoso.

 

 

Essendo stata, in passato, referente all’inclusione in Intendenza scolastica, come crede si possano recuperare gli studenti ‘persi’ e coloro che hanno avuto più difficoltà in questi ultimi due anni?

La nostra attenzione è sempre stata rivolta a impedire che qualcuno si perdesse, il nostro compito era quello di portare avanti tutti, sfruttando anche il canale della relazione educativa. È proprio a coloro che hanno avuto maggiore difficoltà che volevamo offrire un supporto, mantenendo un dialogo per comprendere quale fosse il problema, senza trascurare nessuno. Il grande lavoro è stato questo. Come invece recuperare, ora, chi si è effettivamente perso? Bisogna lavorare molto per ripristinare le relazioni, abbiamo infatti aderito al PON del Fondo Sociale Europeo, con l’idea di progettare dei percorsi per recuperare le competenze sociali, che vanno oltre l’approfondimento delle materie e prevedono dei momenti di uscita dagli edifici scolastici legati al territorio.

Personalmente non sono contraria all’obbligo vaccinale, anche se ritengo più proficuo il fatto di promuovere e incentivare la vaccinazione. 

Il prossimo anno scolastico verrà data una svolta all'indirizzo Internazionale, di cosa si tratta?

Il percorso della sezione trilingue prosegue ormai da 5 anni. Quello che è arrivato ora è un riconoscimento da parte della Germania, che permetterà agli studenti diplomati di accedere alle Università in Germania senza dimostrare di conoscere la lingua tedesca. Ad oggi, in Italia, sono presenti solo 7 scuole 'Internazionali'.

La sezione, però, rimane sotto l'Intendenza scolastica italiana… forse non è il modello ‘misto’ a cui si può aspirare in Alto Adige…

Quale sarebbe il modello scolastico ideale per la nostra realtà” è una domanda complessa a cui ognuno trova la propria risposta. Non so se questo sia il modello ideale per la società altoatesina; ma è un modello interessante: si affrontano le materie in lingua straniera, qui abbiamo studenti sia di madrelingua italiana che tedesca, che tra di loro utilizzano indifferentemente entrambe le lingue. Anche se al momento non è possibile non essere sotto una Intendenza, questa è a tutti gli effetti una classe trilingue.

Come riprenderanno le lezioni a settembre? Lei sarebbe a favore dell'obbligo vaccinale per gli insegnanti?

Per l'avvio dell'anno scolastico, al momento, abbiamo poche informazioni; questa settimana sarà decisiva grazie agli incontri ministeriali. Quello che oggi sappiamo è che dovremmo continuare a scaglionare gli orari e far mantenere le distanze di sicurezza.
Personalmente non sono contraria all’obbligo vaccinale, anche se ritengo più proficuo il fatto di promuovere e incentivare la vaccinazione. L’obbligo è una strada che si può intraprendere, ma è necessario riflettere sugli effetti collaterali di questa scelta, soprattutto sul piano organizzativo.
Mi chiedo, ad esempio, come si fa con gli insegnanti No vax? Vengono sospesi? E se sì, da chi e per quanto tempo vengono sostituiti?
Bisogna trovare delle risposte, altrimenti si corre il rischio di rendere complicato l’avvio delle lezioni, e il tutto andrebbe a pesare – nuovamente – sulla didattica e sugli stessi studenti.