Environment | Dolomiti Unesco

“Bidonvia da smantellare”

“Nosc Cunfin”, CAI e Alpenverein d'accordo sull'inserimento dell'intero gruppo del Sassolungo in un parco naturale. Nel 2024 scade la concessione dell'impianto.
bidonvia forcella sassolungo
Foto: flickr

Il gruppo del Sassolungo, compresi i terreni del Cunfin, vanno integrati all’interno di un parco naturale e pertanto, allo scadere della concessione nel 2024, va rimosso il vecchio impianto di risalita della “forcella del Sassolungo”. Lo chiede con decisione un variegato gruppo di associazioni alpinistiche e ambientaliste. Lo scorso novembre su Salto.bz raccontammo delle preoccupazioni in Val Gardena sul progetto di potenziamento della telecabina da parte di Igor Marzola, proprietario del rifugio Emilio Comici e della società Piz de Sella Spa che gestisce l'impianto. Un progetto che risale già agli anni Ottanta. Anche Mountain Wilderness si era già espressa su Salto.bz per lo smantellamento della funivia.

 

L'incontro a Bolzano

 

Lunedì 3 aprile i rappresentanti dell'iniziativa gardenese Nosc Cunfin e dell’associazione Lia per Natura y Usanzes hanno incontrato a Bolzano i rappresentanti di CAI Alto Adige, CAI Bolzano, Lia da Mont e AVS. Presenti per la Sezione CAI di Bolzano il Presidente Maurizio Veronese, l'ex Presidente Giacomo Cristofoletti, il consigliere Sergio Massenz, la segretaria Anna Assereto, per il CAI Alto Adige il Presidente Carlo Alberto Zanella, per l'AVS Südtirol il Presidente Georg Simeoni, per la Lia da Mont il Presidente Tullio Mussner, per la Lia per Natura y Usanzes Adam Peristi e per il gruppo di iniziativa Nosc Cunfin Karlheinz Dejori, Grete Piccolruaz, Valentine Kostner, Robert Perathoner, Heidi Stuffer e come sostenitore Helmuth Moroder.

 

 

La priorità dell’incontro, come detto, era la richiesta di integrazione del gruppo del Sassolungo, compresi i terreni del Cunfin, in un parco naturale. Per favorire una protezione definitiva, secondo gli ambientalisti il vecchio impianto di risalita della forcella del Sassolungo deve essere rimosso in modo che l'intero gruppo del Sassolungo con i due monumenti naturali Piani di Cunfin e Città dei Sassi possa essere riportato alle sue origini.

 

La posizione del CAI, proprietaria dei terreni

 

Il gruppo Nosc Cunfin ha organizzato l'incontro per sentire le opinioni dei proprietari dei terreni della stazione a valle dell’impianto esistente, ovvero il CAI. "Sosteniamo con piena convinzione l'inserimento del Sassolungo in un parco naturale", hanno dichiarato i rappresentanti del CAI Bolzano, proprietari dei terreni sul Passo Sella. Nell'autunno 2024 scadrà la concessione. “Uno smantellamento dell'impianto di risalita del Sassolungo sarebbe un segnale forte per la sostenibilità così fortemente proclamata e potrebbe essere di esempio per l'intero arco dolomitico e alpino”, ha affermato la presidente di Nosc Cunfin, Heidi Stuffer.

"È giunto il tempo. La situazione consente al CAI di Bolzano di assumersi una responsabilità esemplare", sottolinea Helmuth Moroder, che sostiene pienamente l’intenzione del gruppo Nosc Cunfin di smantellare l'impianto esistente. L'inclusione dell'area del Sassolungo in un'area protetta sarebbe per gli ambientalisti anche un passo importante verso l'adempimento del documento strategico per la sostenibilità della provincia di Bolzano, che, in conformità all'obiettivo 30X30 del Consiglio per la biodiversità delle Nazioni Unite, prevede l'inclusione di almeno il 30 per cento di superficie della provincia. In Alto Adige ne manca ancora il 9 per cento.