Society | Ospedale di Merano

"Se c'è coscienza, nessun pericolo dagli psicofarmaci"

Resta alta l'attenzione sull'ospedale di Merano. L'On. Giammanco Gabriella (PDL) ha presentato il 25 luglio scorso un'interrogazione parlamentare in merito alla supposta sovramedicalizzazione. In un'intervista, l'opinione del dottor Andreas Conca, coordinatore provinciale del reparto di Neuropsichiatria della Fase Evolutiva.
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Foto: BAndreas Liberda

 

Dottor Conca, cosa ne pensa dell'interrogazione parlamentare a opera dell'onorevole Giammanco?
Andreas Conca: Dipende dal punto da cui si guarda alla questione. Da un lato sono sollevato, perché è importante che qualcuno parli del problema dell'ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività) e si preoccupi di sensibilizzare l'opinione pubblica in merito a bambini e ragazzi che soffrono a causa di questo disturbo. Dall'altro lato sono stupito di come la questione è stata trattata. Qui ci si allontana dalla salute e ci si muove nel terreno della politica. I toni sono polemici e provocatori, e stigmatizzano una situazione che è di per sé delicata.

La questione sembra però richiedere questi toni…
… Assolutamente no. In Italia abbiamo una legislazione molto rigida sul trattamento dei minori tramite psicofarmaci e i numeri di Merano sono assolutamente in linea con le statistiche internazionali. Non ci dovrebbe essere spazio per la polemica.

Non esiste quindi un problema di sovradiagnostica della malattia, come invece afferma la deputata PDL?
Nessuna sovradiagnostica. Abbiamo analizzato attentamente la situazione dell'Alto Adige e possiamo affermarlo con serenità. A Merano, che è un centro di eccellenza per la cura di questa malattia, si sta facendo un ottimo lavoro e i numeri sono in linea con le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità.

Quali sono questi numeri?
Gli studi epidemiologici riportano che un 4% dei bambini tra i 6 e i 18 anni sono potenzialmente affetti da questa malattia. Il bacino coperto dall'ospedale di Merano è di 18.000 giovani e giovanissimi, pertanto nei prossimi dieci anni dovremmo riscontrare 900 bambini affetti da ADHD. Sempre stando alle statistiche.

Ma si parla anche di sovramedicalizzazione presso la struttura meranese…
… Anche qui i numeri sono assolutamente in linea. Solo il 15% dei bambini affetti da questo disturbo richiede - secondo le statistiche - il ricorso all'utilizzo di psicofarmaci. In questo 15% il farmaco non è semplicemente l'ultima scelta, bensì un'ottima scelta per portare alla completa guarigione.

Non sta diventando un po' una "moda" la diagnosi di disturbi e deficit dell'attenzione?
No, non è una diagnosi di moda. La questione viene stigmatizzata a livello politico e mediatico, ma l'ADHD è una malattia che, se non curata, può provocare grande disagio a chi ne soffre. Non è che sparisce con l'età adulta. Purtroppo, compiuti i 18 anni, per la legge italiana, non si può più intervenire con cure farmacologiche. In questo la nostra legislazione è davvero carente.

L'onorevole Giammanco ritiene, al contrario, che la legislazione italiana non difenda abbastanza i bambini e che si debba porre rimedio.
In Italia, nonostante questa malattia sia stata riconosciuta con molti decenni di ritardo (negli Stati Uniti la si studia e cura dagli anni'30, in Italia solo dal 2004, nda), abbiamo applicato regole molto più rigide che negli altri paesi. Curare i bambini è molto difficile, e deontologicamente tutto ciò è per me davvero strano. Il nostro ultimo fine è la salute dei giovani pazienti che abbiamo in cura.

Pazienti che sono dei minori e che vengono curati con psicofarmaci. Perché non si dovrebbe avere paura?
Gli psicofarmaci, somministrati a bambini o adulti, sono sempre circondati da un alone di mistero e timore. Ho come la sensazione che la nostra società non sia preparata al fatto che gli psicofarmaci sono solo dei farmaci. Se la loro somministrazione avviene secondo scienza e coscienza non c'è nulla di cui preoccuparsi.

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Paolo Roat Sun, 09/22/2013 - 18:52

La nostra campagna colma una lacuna informativa e si rivolge alla scuola e ai genitori

Bolzano. I farmaci utilizzati per l’ADHD (Ritalin, Concerta, ecc.) sono simili all'anfetamina sia come struttura chimica, sia per gli effetti che hanno sul corpo, e l’ente antidroga statunitense classifica il principio attivo di Ritalin e Concerta, come narcotico di classe II, nella stessa categoria di morfina, oppio e cocaina. Il suicidio è la maggiore complicazione dell'astinenza da Ritalin e da farmaci simili contenenti anfetamina. Il Ritalin potrebbe causare dipendenza e sono stati osservati episodi di psicosi, comportamenti violenti e bizzarri manierismi.

La campagna di manifesti contro la somministrazione di psicofarmaci ai bambini organizzata dal comitato dei cittadini per i diritti umani vuole informare la gente degli effetti collaterali di questi farmaci, perché purtroppo abbiamo ricevuto varie segnalazioni che queste controindicazioni siano taciute o minimizzate dai neuropsichiatri infantili locali, e alcune recenti dichiarazioni pubbliche del dr. Conca stesso sono molto preoccupanti. La gente ma naturalmente soprattutto i genitori devono conoscere i pericoli di queste sostanze.

La nostra accusa non è rivolta solo alla neuropsichiatria infantile di Merano ma alla scuola e alla politica che hanno permesso la massiccia medicalizzazione e psichiatrizzazione dei problemi didattici. Molte difficoltà didattiche potrebbero essere risolte nella scuola e dalla scuola, ma vengono scaricate sull’azienda sanitaria. Le scuole non sono cliniche psichiatriche e i bambini dovrebbero andare a scuola per imparare.

Comitato di Cittadini per i Diritti Umani Onlus

Sun, 09/22/2013 - 18:52 Permalink