Environment | Trasporto pubblico

61 nuovi bus diesel e il Piano Clima?

Si continua a comprare bus diesel, ora con una "spintina elettrica". Disatteso l'obiettivo del Piano Clima per il trasporto pubblico urbano. Cosa rimane ancora da dire?
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Foto: Daimler - Global Media Site

La notizia è chiara (già commentata su FB): avanti a tutto diesel, con l'esercizio dell'opzione dell'ultimo appalto con 39 bus acquistati, acquistandone altri 22 con la stella di Stoccarda, come si era già capito e nell'ambito di continue contraddizioni da me evidenziate anche di recente. Ci si barcamena nel cercare di giustificare l'acquisto "ecologico" (ovvio che bus diesel Euro 6 siano più puliti di bus Euro 2 e 3, la cosa diventa ben differente se si confrontano le emissioni dei bus Euro 6 diesel con quelli di un Euro 6 a metano...), sta di fatto che si continua a comprare bus a gasolio, anche se ibridi che non vuol dire un bel nulla se non che recuperano energia in frenata e la riutilizzano in ripartenza e, contrariamente a quanto scritto nel comunicato ufficiale, non percorreranno neanche un cm di strada in modalità solo elettrica. Siamo così ben lontani dall'elettrificazione di cui ci si riempie la bocca in continuazione.

Anche dal punto di vista della scelta c'é qualcosa da considerare. Vengono sostituiti "alla pari" mezzi vecchi. Da quanto si capisce, nessun aumento di capacità di trasporto. I bus sovraffollati nelle ore topiche della giornata pretenderebbero altre soluzioni, ad esempio un maggiore numero di bus da 18 metri, invece...

Entro il 2025 nelle zone urbane saranno utilizzati unicamente veicoli del TPL a zero emissioni (azionamento elettrico, a idrogeno, a metano) ...

Vale la pena di ricordare l'acquisto complessivo dei 61 bus è in evidente contrasto con l'obiettivo 2025 del Piano Clima che prevede per quell'anno solo bus elettrici, a idrogeno o a metano nel tpl in ambito urbano. Si vogliono forse vendere dopo rispettivamente 6 e 5 anni la sessantina di bus in arrivo? A questo punto ci si dovrebbe chiedere se il Piano Clima sia qualcosa di serio per il tpl oppure se si tira fuori solo quando fa comodo (ad esempio, il finanziamento dei progetti UE Life). Quindi tanti saluti alla Sasa "emission free" entro il 2025.

Naturalmente tutto con il benestare, immagino, delle amministrazioni proprietarie di Sasa, Bolzano, Merano e Laives. Alla pari del nuovo assessore ai trasporti provinciale. Continuo a non capire, forse non mi è concesso di capire, ma è un dato di fatto che dal 2008 in poi sono stati acquistati, con strani buchi quinquennali mai spiegati, solo bus diesel per le trazioni convenzionali. Lo sottolineo, è un dato di fatto.

Probabilmente l'uscente presidente "dieselista" di Sasa sarà contento, dovrebbero esserlo un po' meno i cittadini delle località interessate ma tanto si confida solo sull'esasperazione degli utenti di Sasa a cui andrà bene qualsiasi bus, l'importante è che si rinnovi la flotta.

Si poteva fare decisamente meglio, si è fatta invece solo una scelta opportunistica scegliendo la trazione più economica, come avvenuto nel 2012/13, con una cinquantina di bus oggi da retrofittare stando al Piano NO2 2018-2023 perché su strada sono più inquinanti rispetto all'omologazione ed inoltre comprando pure autobus diesel usati. Tanto poi ci sono i bus a idrogeno ed elettrici a "parificare" la situazione. Se poi i prossimi mezzi saranno veramente solo ad emissioni zero, mi permetto di esprimere qualche dubbio in merito. Non fosse altro per i costi (oggi) ancora decisamente elevati rispetto alle trazioni convenzionali.