Zoona, l'aggregazione giovanile in zona
-
Oggi pomeriggio dalle 18 si terrà il primo evento all'interno di Zoona Magnifiique, un nuovo punto di incontro per chiunque abbia voglia di fare in Alto Adige, nato dalla necessità di sburocratizzare il processo creativo di ragazzi e ragazze. Abbiamo parlato con Florian Pallua di Froum Prevenzione per capire meglio di cosa si tratta.
SALTO: Come è nato il progetto?
Florian Pallua: L’idea all’interno del Centro Specialistico Gioventù Forum Prevenzione nasce durante post-Covid da un'iniziativa che si chiamava "Cash me if you can". Abbiamo osservato un po' di passività da parte dei ragazzi dopo il periodo di lockdown, per questo abbiamo pensato ad un’iniziativa che valorizzasse i giovani intraprendenti, trasformandoli in modelli di riferimento per le nuove generazioni.
-
In che modo?
Abbiamo deciso di finanziare con 500 euro idee giovani, ma lo abbiamo fatto con uno spirito molto antiburocratico. I ragazzi con idee brillanti potevano inviarle tramite un sito web con un modulo rapido e intuitivo, anche via Whatsapp e riceve il finanziamento. In questo modo si forniva un supporto concreto e immediato: ogni gruppo di giovani viene affiancato da un tutor che lo accompagna nella realizzazione dell'idea. Il progetto valorizzava la concretezza: "Fare subito, fare veloce". Abbiamo anche utilizzato i social media come Instagram per promuovere i progetti, in modo che si condividessero storie di gente locale e giovane che ha un'idea, ha la voglia di fare e la realizza. Sono nate tante idee, non solo concerti e DJ: il progetto ha dato vita a un panorama di iniziative eterogenee, spazianti da eventi culturali a startup innovative, da laboratori di stampa 3D a lavori tecnici. Da quel progetto abbiamo capito che questa era la strada giusta ma anche che uno dei problemi principali era la mancanza di uno spazio a Bolzano in cui realizzare tutte queste idee.
Qual è l’obiettivo del progetto Zoona?
Zoona Magnifiique è uno spazio di empowerment sulla persona e sui gruppi giovani che può prendere diverse forme. Lo spazio viene dopo l'idea, che è appunto di sfruttare questa occasione per cercare di colmare i gap che abbiamo all'interno dei vari collettivi di organizzatori di feste ed eventi culturali sia del mondo tedesco sia del mondo italiano. Tutti sentono un po' quella mancanza di collaborazione, di coordinamento ma nessuno finora è stato in grado di colmarla.
Pensate di riuscirsi?
Diciamo che ci proviamo. Puntiamo a lavorare fin da subito con uno spirito diverso, ci vediamo un po' di più come “facilitator” per aiutare collettivi, gruppi studenteschi e giovani a portare avanti i loro progetti. Non vogliamo adesso un'estate di eventi tutti organizzati da noi, il focus è di dare empowerment e supporto, per questo abbiamo cercato di coinvolgere tutti i collettivi del mondo italiano e tedesco non solo di Bolzano ma di tutta la Provincia che potrebbe avere un interesse a sfruttare questo spazio ed avere spirito diverso, evitando le solite problematiche che abbiamo conosciuto negli ultimi anni.
Parliamo delle attività che si svolgeranno, cosa dobbiamo aspettarci?
È tutto in evoluzione, al momento gestiamo questo cortile esterno fino al 28 settembre e stiamo valutando come sviluppare il progetto in futuro coinvolgendo i proprietari, l’idea è quella di uno skate park indoor, sale prove, spazi per workshop e sport. È importante creare una rete tra privati, enti di prevenzione, sociali e culturali. Si parla tanto di collaborazione tra economia, lavoro giovanile e sociale, tra grandi realtà come l'industria e la cultura, ma serve tempo. Questo è un buon banco di prova per creare un modello da replicare in tutto l'Alto Adige.
Con che collettivi avete preso i contatti?
Per ora abbiamo coinvolto Magnifiique, Sk8 project, Otro Mundo e Afzack, ma abbiamo preso contatti un po' con tutti gli attori della cultura, anche con singoli gruppi o individui che non hanno una rete o un’associazione di riferimento. Tanti vogliono organizzare ma con la nuova legge dell'anti-rave hanno paura. Possiamo colmare questo divario offrendo loro l'opportunità di fare ciò che amano in questo spazio in zona industriale, mentre noi ci occupiamo degli aspetti finanziari e legali.
Come avete risolto il problema dello spazio?
Innanzitutto abbiamo unito più collettivi che avevano il nostro stesso problema, abbiamo fatto un lungo scouting perché non volevamo fare solo una halle per concerti e musica ma realizzare anche una zona multisport e con workshop, un modello simile alla Basis ma con un target ancora più giovane. Tramite Klaus Wittmann del Jazz Festival abbiamo scoperto questo spazio di proprietà del gruppo di Hager, che si è detto disponibile ad ascoltarci e a darci quest’opportunità temporanea per circa tre anni, valutando di mantenere questo spazio proprio con uno scopo culturale ed un focus sui giovani.
“Non solo concerti ma coesione sociale”"Sarà un luogo di incontro per tutte le persone, vorremmo attirare anche i più piccoli offrendo un'alternativa valida ai centri commerciali ed uno spazio inclusivo" spiega Riccardo Larcher dell'associazione Sk8project, ch racconta alcuni degli eventi che verrano organizzati nello spazio Zoona Magnifique da qui al 28 settembre: "Ci saranno Cinevisioni (proiezioni di film), workshop artistici, un corso coro, tutti i martedì da qui al 28 settembre ci sarà una Jam session. Stiamo organizzando workshop di costruzione di strutture skate, ovviamente ci saranno anche concerti, cercheremo di dare spazio soprattutto a gruppi e artisti locali. Ma anche tanto sport, un corso di capoeira, joga. Ci saranno anche le "Letture per disagiati", organizzare Pietro Frigato con accompagnamento di Davide Ferrazzi.
Cosa volete dimostrare in questo arco di tempo?
Vorremo sfruttare questa opportunità per far vedere alla città che uno spazio per giovani che nasce dal basso funziona e che servono davvero i milioni da investire in una location del genere. Non c'è la possibilità di magari investire subito 3 o 5 milioni di euro da parte delle istituzioni pubbliche quindi abbiamo deciso di sfruttare questa occasione e lavorare tre anni con il massimo impegno. Se davvero innesca, come noi pensiamo, la nascita di un maxi movimento che può anche lavorare in una direzione più stabile, le istituzioni dovranno agire di conseguenza. Se con tre anni di impegno non fiorisce nulla vuol dire che non c'è bisogno di investire così tanti soldi. È un po' la prova del nove che i giovani hanno voglia di fare.
Quanto è importante questo spirito antiburocratico nel venire incontro ai ragazzi e stimolarli a creare?
Farò un esempio per chiarirlo. Se io voglio organizzare un concerto come un DJ set con musica techno o due gruppi live che suonano, devo prima di tutto avere un'associazione, se non ho un'associazione già non posso organizzare nulla perché non posso richiedere la licenza. Poi devo trovare ragazzi che hanno la capacità, il know-how di organizzare un'associazione e di gestirla, non è una cosa semplice. Ho visto tante idee morire, tante persone smettono o non ci provano neanche proprio perché la parte burocratica è così difficile da gestire e mancano le competenze, è normale per ragazzi di 20 anni.
Quindi vi occuperete della parte amministrativa al posto loro?
Tutta la parte finanziaria ed amministrativa deve essere gestita da un team di professionisti cosicché i ragazzi possano portare avanti quello vogliono davvero. In questo modo diamo loro la possibilità di crescere e poi pian piano, se sono interessati, possiamo coinvolgerli nella gestione delle associazioni, dandogli il know-how su come gestire i finanziamenti, come richiedere i contributi, come fare una fattura, come occuparsi della comunicazione con le varie istituzione come il comune eccetera.. Ma questo è solo un secondo passo, la prima cosa è permettere loro di esprimersi, essere sempre più autonomi e portare a termine le loro idee, altrimenti la montagna è troppo alta e tanti perdono già la motivazione non avendo neanche cominciato.
Che effetto sperate di ottenere sulle persone giovani?
I ragazzi vogliono organizzare workshop, lavorare sui propri progetti, organizzare i propri eventi. Se glielo permettiamo, potranno fiorire in un ambiente di coinvolgimento e senso di appartenenza alla società. In questo contesto, si sentiranno capaci di creare qualcosa di significativo per i loro coetanei. Crediamo che questa profonda connessione con la loro crescita personale stimolerà la loro autoefficacia.