“Porta a porta? L’idea c’è”
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“Raccolta porta a porta? “Il pensiero c’è”. Lo afferma l’assessora all’ambiente Chiara Rabini presentando ieri (18 marzo) con i vertici SEAB i risultati della raccolta differenziata a Bolzano per l'anno 2023, in occasione della Giornata Mondiale del Riciclo. “Ci vuole la volontà politica di trovare gli spazi, che scarseggiano”, chiarisce l’assessora verde, “magari uno studio di fattibilità in un quartiere pilota o nelle nuove aree di costruzione”. Anche la vicina Trento ha introdotto un sistema di raccolta porta a porta. “Solo cambiando il sistema di raccolta possiamo avere un aumento della differenziata”, confermano i tecnici SEAB.
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Abbandono dei rifiuti, “più informazione”
Sull’aumento delle telecamere per combattere l’abbandono di rifiuti, Chiara Rabini è meno possibilista: “Non vogliamo aumentarle, non penso le sanzioni siano la soluzione, creando questo tipo di rapporto con i cittadini. Serve invece più informazione”. Attualmente sono operative 12 telecamere: negli ultimi dodici mesi sono state elevate più di 1500 sanzioni. Per segnalare rifiuti abbandonati, un canale diretto ai servizi ambientali di SEAB è anche l'app Junker. Nel 2023, i bolzanini hanno trasmesso 587 segnalazioni di rifiuti abbandonati utilizzando l’app.
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I dati nel dettaglio
“Sono soddisfatta dall’andamento: si è invertito il trend che vedeva un calo della differenziata, e aumenta la qualità di quanto raccolto” fa notare l’assessora Rabini. Da questo punto di vista, per migliorare il servizio, non sarebbe da escludere la creazione di un secondo Centro di riciclaggio, “anche valutando delle aree ora libere che possano fungere da soluzione temporanea”. Nel Centro di riciclaggio di Bolzano sono stati registrati nel 2023 complessivamente 74.153 accessi, corrispondenti a una media giornaliera di 238 visitatori.
Ma veniamo agli altri dati. Nel 2023 i residenti a Bolzano hanno prodotto 52.809 tonnellate di rifiuti (498 kg pro capite) di cui il 65,3% raccolto in modo differenziato. In un anno, la raccolta differenziata passa dunque dal 65% al 65,3% (+0,3%). “I trend degli anni precedenti – meno carta, più plastica e cartone – si sono confermati anche nel 2023. Dopo il netto calo del 2009 e quello del 2013 dovuto all’introduzione del nuovo sistema di raccolta si è raggiunta una dinamica a regime, con un leggero aumento della produzione totale (+2,3%) rispetto all'anno precedente” sottolinea Andrea Girinelli, responsabile dell'Area Ambiente presso SEAB.
“La produzione pro capite è comunque scesa a 500 kg/l’anno, quella di residuo passata da 305 a 173 kg. Inoltre, prosegue Girinelli, la raccolta dell’organico (sebbene scesa in termini quantitativi) ha “una qualità ottimale, con uno scarto di appena il 2%”. Vi è un grosso calo della carta – un trend anche a livello nazionale “per una minore produzione e per merito della digitalizzazione” – e un calo delle impurità, passate dall’11% al 6%. La plastica resta sempre in costante aumento, per un aumento del package, e con molte impurità (al 42%) “per la confusione generata dal conferimento errato anche di imballaggi”. Ma tutte le variazioni riscontrate rispetto all'anno precedente (meno organico ed elettrodomestici, più rifiuti da giardinaggio e medicinali) “sono fisiologiche”.
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Convegno con Trento e Innsbruck
Per il presidente di SEAB Kilian Bedin è fondamentale l'impegno e la collaborazione dei cittadini nel corretto smaltimento dei rifiuti "per la pulizia e la sostenibilità della nostra città", mentre il direttore generale di SEAB Matthias Fulterer ha presentato i risultati delle indagini di soddisfazione dei clienti: “Nel 2023 i risultati sono stati molto positivi. Il 96,7% dei partecipanti ha valutato la raccolta dei rifiuti con un punteggio compreso tra 6 e 10 (su un massimo di 10 punti), il che rappresenta un alto livello di soddisfazione. Tuttavia, siamo consapevoli dei punti deboli su cui dobbiamo intervenire: i rifiuti abbandonati intorno ai bidoni costano alla collettività circa 1 milione di euro all'anno.” “Per il 2024 stiamo preparando azioni di sensibilizzazione, e in giugno organizzeremo un convegno sulla gestione dei rifiuti nei centri urbani, in collaborazione coi colleghi di Trento e Innsbruck”, conclude Fulterer.
Innumerevoli esempi in…
Innumerevoli esempi in Europa e in Italia, dimostrano che per andare oltre il 60-65% di differenziata l'unica strada è il porta a porta. Si tratta di sistemi comunque complessi da gestire, ma se ce la fanno a Venezia (centro storico) non capisco perchè non si possa fare a Bolzano.
Una parola però andrebbe spesa sulla raccolta della plastica.
Risale ormai ad una manciata di anni fa la scelta totalmente demagogica della giunta bolzanina (della componente ambientalista, in particolare) di aprire le "campane blu" anche a imballaggi e plastica varia. Dal punto di vista scientifico una totale idiozia servita solo ad aumentare di qualche punto la percentuale del differenziato. In realtà la plastica viene poi smistata (principalmente a mano!) in quanto solo la PET (e poche altre) é riciclabile. Il resto residuo viene afferito, a pagamento, in inceneritori lontani da Bolzano, quando a Bolzano abbiamo uno dei migliori impianti del mondo che avrebbe ancora capienza di trattamento...
Aumentare la differenziata non vuol dire aumentare la quota di rifiuto riciclato. E in questo caso si innesca anche un meccanismo anti economico e anche anti ambientale. Per chiarire, ogni chilometro fatto dalla plastica non riciclabile verso inceneritori lontani produce a sua volta inquinamento.
Personalmente sono contrario…
Personalmente sono contrario al servizio porta a porta. Abito in centro e non faccio uso dei cassonetti ma dei sacchetti microcippati. Purtroppo non tutti lo usano e quindi mi ritrovo a convivere nella mia strada con immondizia che, soprattutto d'estate, crea percolato. E' uno schifo! E questo in centro storico. Con il servizio porta a porta l'immondizia aumenterebbe a dismisura per le strade, proprio come vedo a Trento.
Sulla raccolta ribadisco che ci vuole una regolamentazione europea sul packeging, perché non è possibile che ogniuno faccia quello che vuole e poi se la debbano sbrigare i cittadini e icomuni. Basta anche un uso di penalizzazioni.
Se poi comunque non è possibile riciclare che si usi il nostro termovalorizzatore e la si smetta di fare burocrazia!
In reply to Personalmente sono contrario… by Massimo Mollica
p.s. dimenticavo, rimango…
p.s. dimenticavo, rimango favorevole anche a mantenere la campane degli imballaggi. Sempre con la clausola che ciò che se non si può riciclare allora venga mandato al termovalorizzatore.
Ma tagliare la testa al…
Ma tagliare la testa al problema NO!!!!
Dal 14 gennaio 2022 è entrato in vigore il Decreto legislativo n. 196 del 8 novembre 2021 per l’attuazione in Italia della direttiva (UE) 2019/904, conosciuta semplicemente come la direttiva Single use plastic (SUP) che vieta l’uso di prodotti monouso.
Questa direttiva sancisce lo stop a bicchieri, bastoncini cotonati, cannucce, palloncini e aste per palloncini, posate e vaschette per il cibo: questi oggetti non potranno essere più messi in vendita se prodotti con plastica tradizionale.
Anticipiamo la Direttiva e ampliamo il campo di azione, si abbia un pò di coraggio.
L'Alto Adige e la sua popolazione ne è capace, e la politica locale sia da esempio virtuoso di una società scevra da ipocrisie dettate da interessi economici e liberi la nostra Terra dalla plastica.