From Wales to the Bondon
C'era una volta l'età aurea del ciclismo italiano. Quella dei giri fra il 1997 ed il 2007, vinti tutti da grandi pedalatori azzurri: Ivan Gotti, Marco Pantani, Paolo Savoldelli, Stefano Garzelli, Gilberto Simoni, Ivan Basso, Damiano Cunego, Danilo Di Luca. Poi negli anni Dieci di nuovo Basso, Michele Scarponi, due volte lo "squalo" Vincenzo Nibali. L'età media di chi segue il ciclismo si alza, più o meno sono quelli che hanno visto correre Moser e Hinault. Ma i ciclisti adesso sono da un po' tutto il mondo, gli sponsor vanno verso est, Bahrain-Uae-Kazakistan, le corse vengono seguite non solo dal prototipo del "vecio alpin".
In Piazza Dante c'è una navetta che arriva fino a Vason, sì ma da dove parte? Per un po' è il momento "Forrest Gump", giro completo della piazza per trovare il bus con gli appassionati di ciclismo che si radunano. Il lato giusto è vicino alla sede dell'Apt di Trento, che recentemente ha presentato il suo nuovo logo e slogan, "alza lo sguardo". Sul bus sale un po' di circo mediatico trentino, in prima fila in maglia rosa c'è anche Devid Moranduzzo, consigliere provinciale della Lega. Quando ci sono eventi sportivi importanti (come il primo scudetto della Trentino Volley) ci troviamo casualmente nello stesso posto. Poi c'è il tifoso colombiano, quello con la maglia della Roja, la nazionale spagnola. E alcuni trentini che sono arrivati alla pensione a pane e ciclismo.
Siamo ancora in area 4G e la diretta di Raisport funziona. A Passo Bordala passa per primo Ben Healy, numero rosso per la combattività. Classe 2000, capellone, irlandese per l'Uci ma britannico di nascita. Con una bici un po' ricurva, uno di quelli che quando se la sente va. Idolo. A Fossombrone, a Bergamo, sul Bordala, grande Ben. Cesare Benedetti, della Hans Grohe, quelli dei lavandini e delle docce, è moriano di nascita e polacco per amore. Va avanti un po' all'altezza di Villa Lagarina. Poi allo sprint intermedio a Rovereto vicino al Mart esce Jonathan Milan, maglia ciclamino. Vince e poi quando la strada comincia a salire tira "i remi in barca". La maglia ciclamino è un po' l'organizzatore della "rete" dei velocisti. Salendo verso Folgaria si aggrega la fuga di giornata, con il campione italiano Filippo Zana fra i mattatori. In cima al Bondone sta grandinando, noi siamo ancora in corriera a Vaneze e ce la schiviamo per ora. Salgono in bus due giovani con bandiera austriaca ed una ragazza con bandiera norvegese che spunta dallo zaino.
Da Vason un'occhiata al panorama e mentre arriva il GiroE, delle bici elettriche, decido di provare ad arrivare ai -3 Km all'arrivo, dove è più dura. Forse vanno un po' più piano e riesco a vederli meglio, penso. Passato l'ultimo km, transennato, taglio lungo i prati delle Viote, quelli del fondo invernale o delle ciaspolate della Ail. Passo accanto ai camper: Slovenia, Svizzera, Germania, Francia, Paesi Bassi, Paesi Baschi così a memoria. Il nome di Primoz Roglic è il più presente sull'asfalto. "Rogla" la scritta, con la stilizzazione di un omino in volto con gli sci. Primoz ex saltatore non ha volato abbastanza sul Bondone, a fine gara sarà terzo e vedendolo in faccia nel furgoncino Jumbo Visma non mi sembrava felicissimo. Però ha ancora 3 chances per "primozeggiare": Val di Zoldo, Tre Cime di Lavaredo, Monte Lussari. A proposito di Drei Zinnen, per il secondo anno consecutivo nemmeno 1 km di Giro in Sudtirolo. (Errata corrige, qualche km in val Badia c'è tra un passo dolomitico e l'altro). Se va avanti così Andrea Dalla Serra si incatena in cima al Passo del Coyote.
Ci sono i goliardici di "W la Fuga" e la "Union Jack" basca dà del buon gusto pirenaico anche ai prati delle Viote. Fra i tanti saliti in bici da Aldeno anche il presidente Maurizio Fugatti e l'assessore Mirko Bisesti. Ma soprattutto tante maglie di società sportive trentine: fra le tante Gardolo, Montecorona, Zambana. I ragazzi ci danno dentro, chiedono le borracce ai campioni e qualcuno li rende anche felici con la "water bottle". Se non me la danno in italiano, gliela chiedo in inglese. Dopo 5mila metri di dislivello, dare anche una borraccia con un sorriso ai ragazzi rende questi ciclisti dei supereroi, come è giusto che sia. Li abbiamo criticati nelle prime due settimane, soprattutto dopo la tappa "moscia" di Campo Imperatore, ma sul Bondone un po' tutti hanno dimostrato coraggio e tenacia.
Sì, ma basta ciacere, che fra poco arriva la gara. Come posizione scelgo un "dritto" appena prima delle caserme delle Viote, dal quale si vede in basso anche a partire dall'arco dei -5 km. Sulla strada si legge "Bais" tante volte. Infatti c'è il quartier generale poco distante dei tifosi dei fratelli lagarini Bais. Fa strano ogni tanto invece che leggere Mattia e Davide Bais vedere un "F. Bais". Fratelli Bais, l'impresa ciclistica di famiglia. Eurosport e Raiplay danno forfait, ma fortunatamente c'è la cara vecchia Rairadio1 che ragguaglia sulla corsa che si accende da Aldeno. Joao Almeida è un cronoman-regolarista di solito, ma sul Bondone ha deciso di metterci del suo. Gli "emiratini" sono quelli che tatticamente se la sono giocata meglio, grazie agli sforzi di Diego Ulissi e Davide Formolo.
Piove. Ombrello e spolverino, qualcuno sale sotto le piante. Roglic non ha tenuto l'allungo di Thomas e Almeida. Damiano Caruso non ha tenuto e Santiago Buitrago, aguila de Colombia che domò alla grande el Menador nel 2022, non riesce a dare una gran mano al suo capitano. Finalmente la diretta, ciò che vedo coi miei occhi.
Quei due chi erano? Ah, Thomas davanti in rosso - Almeida a ruota in bianco. Fatemi però vedere il replay dai... Caruso respira a bocca aperta ed ha anche la maglia quasi aperta del tutto, Buitrago è provato dallo sforzo. Stupisce come Zana sembri ancora fresco dopo una fuga da lontano. Ben Healy passa e chiuderà 41esimo a 14 minuti e 43 secondi, non è nemmeno lui invincibile e questo lo rende umano. Nella tradizione dei tapponi dolomitici in cima alla montagna di Trento arrivano uno ad uno o in piccolissimi gruppi. La maglia rosa Bruno Armirail è rimasto solo ed ha pagato alla fine 4 minuti e 24 secondi. Cesare Benedetti ne paga 24 e 42. Quando ormai non ci sono più i riflettori delle telecamere ed i primi sono già cambiati in cima ricordavo una volta le spinte che si davano ai ritardatari. Sul "dritto" invece mentre passava il velocista tedesco Pascal Ackermann alcuni cicloamatori si sono messi a ruota del campione della Uae per qualche decina di metri. Passata la mezzora dai primi non si capisce più bene chi è in gara e chi invece è in gita. Dopo 42 minuti c'è la rete dei velocisti con Milan ed altri. Ma Mark dove è finito? Il folletto Cavendish dell'Isola di Man? Due compagni dell'Astana lo hanno scortato pazientemente per arrivare al traguardo dopo 48 minuti e 20 secondi, 122esimo. Un grande grazie quindi per il raggiungimento della cima entro il tempo massimo lo deve anche al noneso Gianni Moscon.
Il gruppetto con i 3 dell'Astana lo incontro mentre sto tornando verso Vason per prendere il bus di ritorno in città. Mentre i facchini dell'organizzazione smontano con rapidità gli striscioni c'è chi fa un ultimo selfie con Davide Cassani e vicino alla chiesa di Vason si assiepa una folla di appassionati che vogliono tornare a Vaneze o in centro a Trento. Un gruppo di giovani dalla bergamasca dopo aver seguito lo splendido arrivo a Bergamo domenica sono venuti un altro giorno al giro. In corriera (2,60 euro il biglietto) nei posti in piedi si sviluppa una divertente "amicizia alcolica". Un orobico ha in mano "quella del viaggio" e non si regge moltissimo. Due gallesi lo guardano con gli occhi di chi ha l'esperienza del pub. Dialoghi surreali in inglese passando per Norge, Vaneze, Sopramonte. I gallesi sono euforici per l'inaspettata nuova maglia rosa di Geraint Thomas, mi dicono che è un po' come avere un fenomeno calcistico dell'Islanda. I due amici sono a Trento da venerdì, si sono fatti il Bondone in bici sotto l'acqua, sono passati anche per Riva del Garda. Dal lussemburghese Charlie Gaul al gallese Geraint Thomas la storia del Bondone è una storia europea.
La corsa rosa regala sempre
La corsa rosa regala sempre belle emozioni. Vediamo oggi e domani come se la giocano... E, sí, sarebbe ora che il Giro passasse anche qui da noi.
In reply to La corsa rosa regala sempre by Andrea Dalla Serra
Se Mauro Vegni ci leggesse
Se Mauro Vegni ci leggesse quale salita, magari inedita, sudtirolese consigliereste?