"La politica risolva il caro-alloggi"
-
Ogni anno, a fine agosto, l’Unione commercio organizza il suo evento per l’economia dell’Alto Adige. Quest’anno, la “Serata Unione per l’economia” si è svolta ieri (giovedì, 29 agosto) a Castel Mareccio a Bolzano. Il ritrovo delle imprenditrici e degli imprenditori del commercio, gastronomia e servizi si è tenuto all’insegna del motto “Voglia di futuro!”.
Nel suo intervento inaugurale il presidente dell’Unione Philipp Moser si è appellato ai decisori politici, indicando tre temi quali prioritari: la considerazione dell’economia, il territorio quale luogo di lavoro e la vivacità dei centri urbani in Alto Adige.
Moser durante l’evento, che è stato moderato dalla direttrice dell’Unione Sabine Mayr, ha paragonato l’economia a un potente motore che spinge avanti l’automobile “Alto Adige”, garantendo benessere, posti di lavoro e un’elevata qualità della vita. “A stare dietro il volante sono i molti imprenditori e imprenditrici che prendono quotidianamente decisioni coraggiose, accettano rischi e sfruttano le opportunità per farci progredire come una cosa unica – contribuendo anche sensibilmente al gettito fiscale”, ha sottolineato il presidente dell’Unione. Ma questo motore non funziona da solo – necessita di cura, manutenzione e continui adeguamenti e sviluppi, ha sottolineato.
Moser ha quindi rivolto un chiaro appello alla politica: “Abbiamo bisogno di condizioni generali più attente all’imprenditoria, come l’abbattimento della burocrazia, facilitazioni nelle procedure amministrative, sgravi (parola d’ordine IRAP), una migliore mobilità e raggiungibilità – in fin dei conti si tratta della concorrenzialità del nostro territorio! Ci attendiamo il giusto apprezzamento e riconoscimento dei risultati della nostra economia!”
La politica è chiamata ad agire anche relativamente all’attrattività dell’Alto Adige quale luogo di lavoro. “Dobbiamo assicurarci che l’Alto Adige non sia solo un luogo nel quale vivere e soggiornare, ma anche un territorio interessante a livello professionale. E ciò comprende anche la possibilità di vivere a prezzi accettabili”, ha precisato Moser. L’economia non può sempre essere chiamata a risolvere i problemi della nostra provincia. “Quando si parla delle trattative per la contrattazione collettiva, si sottolinea sempre la necessità di alzare gli stipendi, perché le persone non possono più permettersi di vivere qui. Certo, anch’io dico “SÍ”, dobbiamo adeguare gli stipendi, ma è la politica che deve risolvere il problema del prezzo degli alloggi!”, ha insistito Moser.
Quale terzo tema Moser ha spiegato che “anche grazie alle molte aziende del settore abbiamo centri urbani, paesi e città vivi e vitali. Senza le sue aziende, un centro abitato è come un corpo senza cuore, senza vita. Ma non si tratta solo della funzione economica di queste aziende. Si tratta anche della coesione sociale che creano. Negozi, aziende della ristorazione e attività di servizi sono punti d’incontro per le persone, luoghi di confronto e scambio”, ha assicurato il presidente.
Un luogo vivo è anche un luogo sicuro. “La presenza di aziende e di persone nelle strade contribuisce a farci sentire sicuri. Se in Alto Adige parliamo di un problema di sicurezza, non si tratta del singolo furto in un negozio. Sicurezza vuol dire benessere e fiducia, sicurezza vuol dire tranquillità, sicurezza vuol dire protezione. E una cosa è certa: negli ultimi anni la sensazione di sicurezza è calata”, ha ammesso Moser, che ha anche ringraziato il questore per il suo impegno.
Sono seguiti il saluto del vicepresidente dell’Unione e attuale presidente del Südtiroler Wirtschaftsring-Economia Alto Adige SWR-EA, Sandro Pellegrini, e un dibattito moderato con l’assessore provinciale Magdalena Amhof (intervenuta in rappresentanza del presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher dopo che questi aveva fatto un passo indietro per l'assenza di donne nel panel) e gli assessori provinciali competenti in materia Marco Galateo e Luis Walcher su una serie di temi di attualità che interessano l’associazione e indirizzano la sua attività. In primo luogo, si tratta di stimolare la voglia di futuro nei giovani imprenditori nonostante le molte sfide – come il cambiamento climatico, la trasformazione demografica, la carenza di personale, i crescenti costi e burocrazia.