Culture | In mostra

Tracce primordiali

Il disegno come atto istintivo e poetico nella ricerca di Christian Schwarzwald e Paul Thuile
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C’è molta magia nei disegni preistorici. E’ stato un lungo percorso - durato quasi 1000 anni - quello che dal valore esclusivamente magico-religioso del disegno paleolitico, ha condotto allo scopo principalmente descrittivo e ornamentale dell’età del bronzo. La replica della natura racchiusa nel semplice gesto di tracciarne i contorni, non poteva non contenere per l’uomo del passato un forte potere magico religioso. Basterebbe già questo per assegnare al disegno  (molto probabilmente la prima forma d’arte sperimentata dall’essere umano), un posto speciale tra le tecniche espressive a disposizione delle arti visive, ma esiste un altro elemento che rende speciali la arti grafiche, il disegno è  infatti anche quella che potremo definire la più “democratica” delle espressioni a disposizione delle arti visive, qualcosa che ci accomuna a livello universale, dato che prima o poi un po’ tutti abbiamo disegnato. C’è un aspetto fortemente istintivo e primordiale nell’atto del disegnare, qualcosa che permette di tracciare i contorni e i confini del visibile e del proprio essere.

Christian Schwarzwald e Paul Thuile assegnano al disegno una funzione molto speciale, entrambi fanno un uso di questa disciplina che supera di gran lunga la funzione puramente descrittiva,  per riconoscergli un ruolo speciale e privilegiato all’interno delle espressioni figurative. Christian Schwarzwald ha sviluppato un concetto molto ampio del ruolo del disegno all’interno del proprio percorso artistico, che spazia dallo schizzo all’installazione di grandi dimensioni. Nella ricerca dall’impronta concettuale di Paul Thuile il disegno invece si trasforma in traccia, strumento di evocazione cui affidare messaggi fortemente poetici.

Fino a ottobre, alla galleria Gefängnis Le Carceri di Caldaro, la mostra “Zz” propone una selezione di opere che permettono di approfondire la ricerca di questi due artisti, tracciando un percorso che non poteva che prendere forma per mezzo del disegno.

“Nel mio lavoro tento in continuazione di avvicinare il più possibile la realtà all’immagine, fino a quando tra di loro possa trovare spazio solo un foglio di carta. Per raggiungere questo obbiettivo ho sviluppato la mia forma di istallazione: disegno.” Così Schwarzwald spiega il proprio lavoro, riconoscendo il ruolo primario assegnato al disegno, una tecnica alla quale l’artista riconosce un forte legame con altre arti e discipline non visive, come la letteratura, la filosofia, la musica. In questa prospettiva, le arti grafiche assumono un ruolo interdisciplinare all’interno della ricerca di Schwarzwald, che ne fa un tramite privilegiato per mettere in contatto mondi  apparentemente lontani.

L’approccio di Paul Thuile, apparentemente freddo e privo di componenti emotive, si rivela invece carico di poesia, grazie al suo forte carattere evocativo. Thuile da anni si aggira tra luoghi ed edifici, rintracciando oggetti e dettagli che si trasformano in tracce sensibili del passato. I contorni di elementi apparentemente privi di significato, li trasformano in elementi carichi di valore e potere evocativo, in un processo nel quale prese elettriche, finestre e scale diventano testimoni del passato e allo stesso tempo elementi instabili eppure irrinunciabili degli spazi che li ospitano. I disegni manifestano un intenso lavoro da parte dell’artista, che si è immerso profondamente in questi luoghi, rintracciandone il carattere più nascosto e intenso.